La Kitsune di Fuoco [Hi No Kitsune]

Capitolo 40 - La Seconda Coda

C'era un'aria diversa rispetto al primo incontro. Non aveva brutte intenzioni e, anzi, dal suo sguardo fiero, si poteva percepire un briciolo di preoccupazione.

-Shimi: «Quindi hai rispettato il patto, eh?» Affermai.
-Primordiale della Terra: «Io rispetto sempre la mia parola data. Dunque, volpe a due code, sei giunta nuovamente al mio cospetto» Rispose con le braccia incrociate.
-Shimi: «Ti ricordo che ti ho battuto, sei tu al mio cospetto, pff» Dissi con finto broncio.
-Primordiale della Terra: «Vedo che hai recuperato l'energia» Affermò.
-Shimi: «Sì, e non grazie al tuo aiuto! Potevi andarci più leggero!» Esclamai.
-Primordiale della Terra: «Lo so, so di aver esagerato, eppure anche tu non ci sei andata affatto leggera. È vero, non ho usato il mio pieno potenziale, ma hai ugualmente battuto un primordiale nella sua prima fase, e ciò significa molto, ragazzina» Disse.
-Shimi: «Ehi! Ragazzina a chi!?» Esclamai ancora, alzando le code.
-Primordiale della Terra: «Ah ah ah, sì, hai recuperato del tutto l'energia. Per fortuna direi, non oso immaginare cosa avrebbe fatto tua madre» Affermò.
-Shimi: «Sai che è viva?» Domandai schietta.
-Primordiale della Terra: «Ovviamente non lo so, ma se lo fosse e venisse a conoscenza che sua figlia è morta, ammazzerebbe senza pietà chi l'avrebbe uccisa. Fa paura quando si arrabbia, sai?!» Affermò ancora.
-Arnalel: «Un primordiale che ha paura, tsk, patetico» Affermò.
-Primordiale della Terra: «Ehi, cos'hai detto!?» Affermò.
-Shimi: «Vorrei ricordare che sotto di noi c'è Normintòn, quindi picchiatevi al di fuori, tipo sulla Capitale» Affermai.

Il primordiale si sedette su un trono improvvisato fatto di pietra e appoggiò la testa sulla sua mano, pronto ad ascoltare.

-Primordiale della Terra: «Quindi, volpe a due code, cosa vuoi da me?» Domandò.
-Shimi: «Voglio che proteggi questo luogo, che lo benedici col dono della terra e che ci aiuti contro l'assalto della Capitale» Risposi.
-Primordiale della Terra: «Posso fare le prime cose, ma per l'ultima non posso» Affermò.
-Arnalel: «La motivazione?» Domandò schietta.
-Primordiale della Terra: «Noi primordiali abbiamo una regola di non interferire direttamente negli scontri interni degli umani» Rispose.
-Ròn: «Eppure non capisco, Reynard ha il permafrost, uno degli incantesimi antichi più forti, e ci sono altri con doni da primordiali» Disse.
-Primordiale della Terra: «Come hai già detto, alcuni poteri o magie antiche sono doni di primordiali, il che ci è concesso. Ciò che non possiamo, però, è combattere in una battaglia fra umani. Nel caso di Reynard, lui è direttamente nato con quel potere, può succedere in un bambino nato con un'incredibile forza» Rispose.
-Shimi: «Quindi ora comprendo anche perché Midori non vuole combattere questa battaglia» Affermai.
-Primordiale della Terra: «La ragazza è metà di sangue di primordiale e metà di umano. A lei non si applica la nostra regola, in quanto non è un primordiale puro» Spiegò.
-Shimi: «Beh, in ogni caso, puoi aiutare anche indirettamente, tipo aiutarci con le fortificazioni» Dissi.
-Primordiale della Terra: «Per quelle posso, però ci sono delle limitazioni» Rispose.
-Selene: «Tipo?» Domandò.
-Primordiale della Terra: «Non posso creare oggetti di natura naturale che prima non esistevano sul luogo. Ad esempio, Normintòn è protetta dalle montagne. Nonostante sia il primordiale della terra, non posso creare altre montagne per fortificarla ulteriormente, ma posso modificare quelle già esistenti» Rispose.
-Shimi: «Creare mattoni per permetterci di costruire mura e edifici?» Domandai.

Il primordiale fece cenno di sì. Qualcosa, però, mi turbava. Esseri così potenti con delle limitazioni, ma volevo comprendere chi dava queste regole.

-Shimi: «Non ti dà fastidio avere queste limitazioni?» Domandai incuriosita.
-Primordiale della Terra: «Inizialmente sì, ma tutti noi accettiamo il giudizio del nostro capo» Rispose.
-Arnalel: «Chi sarebbe?» Domandò.
-Primordiale della Terra: «Non lo saprete mai. In ogni caso, mi sono stati dati dei lavori da fare, quindi sparite» Rispose gloriosamente.