Capitolo 47 - Sangue Chiama Sangue

8 3 0
                                    

Il corpo giaceva privo di sensi sul suolo, stava perdendo troppo sangue e, nonostante fosse dalla parte dei miei nemici, mancava ormai poco tempo prima che morisse. Conoscevo quei spasmi di sofferenza: erano gli stessi che avevano avuto alcuni abitanti di Normintòn quella sera, mentre erano bagnati del loro stesso sangue e chiedevano pietà. Guardai suo fratello; non capivo ancora il motivo per cui fosse arrivato a tanto, era pur sempre un membro della sua famiglia. La sua spada era ancora bagnata, gocciolando dalla punta il sangue di una persona che stava cercando di mettere pace a tutto. Notai però anche un fumo nero che usciva dalla lama: aveva usato il suo potere per trafiggere Reynard, il potere del Primordiale della Morte.

-Shimi: «Portatelo via» Affermai.
-Selene: «Cosa?» Domandò.
-Shimi: «Portate via Reynard» Ripetetti.
-Arnalel: «È un suicidio rimanere sola» Controbattette.

Mi voltai verso Arnalel e la guardai dritta negli occhi. Ero sicura di ciò che stavo dicendo, ed ero anche preoccupata per il potere che aveva  il fratello di Reynard

-Shimi: «Non è qui che morirò» Dissi.
-Selene: «Ma-» Iniziò, prima che la interrompessi.
-Shimi: «Portate via Reynard, qui ci penso io» Dissi ancora.

Arnalel e Selene caricarono Reynard sulle loro spalle e si diressero verso casa, l'unico luogo sicuro per lui in quel momento. Quando si allontanarono, il fratello di Reynard si tolse l'elmo, facendo cadere i suoi lunghi capelli bianchi. Aveva occhi celesti e uno sguardo freddo, completamente preso da una sensazione di superiorità. Era giovane, e da lì capii con chi avevo a che fare.

-Shimi: «Quanti anni hai?» Domandai schietta.
-???: «L'hai notato, vedo. Chi possiede il mio potere acquisisce capelli bianchi, come se fosse vecchio, pur essendo in realtà giovane» Rispose.
-Shimi: «Ti ho fatto una domanda!» Esclamai.
-???: «Sei un po' nervosetta, lo ammetto. Ebbene, ho 127 anni» Rispose.
-Shimi: «Quanti ne hai uccisi per rimanere giovane?» Domandai di nuovo.
-???: «Beh, probabilmente saranno più di mille. Ha ha ha» Rispose con una risata fredda.
-Shimi: «Ho un'ultima domanda prima di ucciderti: voglio sapere il tuo nome» Dissi.
-???: «Sei molto sicura di ciò che dici, mi piace. Come premio per avermi permesso di uccidere mio fratello, te lo dirò: mi chiamo Luriell» Rispose.
-Shimi: «Allora preparati a morire, Luriell» Affermai.
-Luriell: «Oh? Ma io non combatterò in questa battaglia, non mi interessa. Il mio obiettivo era uccidere mio fratello qui, così potrò dire a nostro padre che è morto valorosamente in battaglia. Ha ha ha» Rispose.
-Shimi: «Ma questi soldati sanno la verità!» Esclamai.
-Luriell: «Sì, è vero. Eppure sono sacrificabili e soprattutto hanno paura di me, sono sottomessi a me» Rispose.
-Shimi: «A voi sta bene?!» Esclamai, rivolgendomi ai soldati.

Non ebbi nessuna risposta, se non alcuni sguardi terrorizzati e altri più decisi. Se avessero attaccato, non avrei potuto garantire la loro sicurezza. Anche se sottomessi, dovevo proteggere questo luogo, ciò che avevano ugualmente calpestato anni prima.

-Luriell: «Beh, avete il vostro da fare: uccidetela... Ah, se tornate a mani vuote, verrete impalati, ricordatevelo come se fosse il vostro peggior incubo» Affermò.
-Shimi: «Dove pensi di andare?!» Esclamai.

Scattai verso di lui e tentai di eseguire un fendente, ma venne subito parato dai suoi soldati. Si posizionarono dinanzi a lui, come per formare una muraglia umana. Per loro sarebbe stata morte certa in ogni caso, ma attaccarmi e uccidermi avrebbe potuto garantire loro una possibilità di sopravvivere. Spinsi all'indietro i due soldati che erano di fronte a me e successivamente gli tagliai la testa: non avevo scelta.

-Luriell: «Addio. È giunto per me il momento di ereditare il trono» Affermò.

Si girò e iniziò ad allontanarsi, alzando una mano in alto e inclinandola all'indietro con due dita alzate. Quel saluto lo avevo già visto da qualche altra parte, ma non riuscivo a ricordare dove. Provai a raggiungerlo, avevo ancora delle domande, ma i suoi soldati continuarono a fermarmi e a frapporsi fra me e lui, permettendogli di avvicinarsi alle mura, scavalcarle con un gran salto e poi sparire dall'altro lato.

La Kitsune di Fuoco [Hi No Kitsune]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora