partenza

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Harry Potter trema tornando nel luogo dell'aggressione, il ragazzo é chiaramente spaventato, ma intenzionato a svolgere quest'intervista. La sua voce trema, ma il suo sguardo è fermo. "Non potevamo più sopportare le violenze dell'inquisitore supremo Dolores Umbridge e non potevamo  chiedere aiuto per posta visto che veniva controllata, così ero venuto al ministero per denunciare ciò che accadeva" Gli studenti hanno subito per quasi un anno le violenze fisiche e psicologiche della donna. Il giovane Potter mostra le cicatrici crudelmente impresse sul suo corpo, segni che resteranno per il resto della vita. La descrizione di ciò che accadeva all'interno di quelle mura farebbe rabbrividire ogni adulto, sia i professori che il preside avevano le mani legate e gli alunni erano ormai diventati le vittime delle manie di quella donna. La situazione era ormai diventata insostenibile. (per maggiori informazioni leggere l'articolo a riguardo a p. 3 "Dolores Umbridge, ricercata"). Harry Potter ha trovato l'occasione di uscire dalla scuola e si è recato subito al ministero per chiedere aiuto. Dopo aver spiegato i motivi per cui, in piena notte si fosse recato al ministero, Harry prosegue il racconto di quella tragica notte. Trema mentre parla; il ragazzo è chiaramente sotto Shock. "Pensavo ci fosse almeno qualche impiegato notturno, ma il posto era vuoto, poi ho sentito delle voci, pensavo di poter chiedere aiuto, ma..." Fatica a trovare le parole mentre racconta di come dei mangiamorte lo abbiano catturato e trascinato nell'ufficio misteri. Volevano che prendesse una profezia. Gli occhi del ragazzo sono ancora spaventati al ricordo di come è riuscito fortunatamente a fuggire. L'archivio delle profezie ha subito gravi danni durante l'inseguimento, ma fortunatamente il ragazzo non riposta ferite serie. "Mi hanno minacciato, hanno minacciato  i miei amici, non so dove abbia trovato il coraggio di agire" Le parole del ragazzo sono grevi e preoccupanti; tre mangiamorte sono stati trovati, ma il ragazzo sostiene che ce ne fossero di più, tutti mascherati, più l'evasa Bellatrix Lestrenge. Quando gli viene chiesto di parlare di voi-sapete-chi il ragazzo sembra ansioso. Spiega che era riuscito a correre fino alla grande sala dove i primi Auror lo hanno trovato, si era illuso di essere in salvo, poi è apparso; il mago che ormai non ha più nulla di umano. "Se i soccorsi fossero arrivati un poco più tardi, sarei morto. Sono stato fortunato."  Quando gli viene chiesto se ha paura, il ragazzo sorride amaro " Si, si ho paura. Se ci fosse stato un altro studente al mio posto, forse sarebbe morto." Risponde "Quando sono tornato a scuola, i miei amici erano stati puniti fisicamente a causa della mia fuga. Ho paura che questa situazione peggiori. Ho paura che il governo continui a non fare nulla. Ho paura che la prossima volta non sia io a trovarmi davanti al signore oscure, ma un altro innocente. Non voglio che altre persone muoiano". Dopo questa intervista il ragazzo si è rifiutato di dare altre testimonianze riguardanti la scelta del precedente ministro Caramel di dimettersi. L'evento vissuto lascia molti interrogativi sul futuro che ci attende.

Harry mise giù il giornale soddisfatto, dopo essersi soffermato per un secondo sulla foto del signore oscuro che lo teneva schiacciato contro la parete. Sapeva che poteva contare su Rita Skitter per costruire una bella storia da dare al pubblico. Articoli sulle violenza della Umbridge e sull'irruzione al ministero di Voldemort erano ormai su tutti i giornali senza che lui facesse nulla.  Finì il proprio succo all'arancia e si alzò dal tavolo della sala grande. Era strano vedere la scuola interamente vuota, faceva quasi inquietudine.

Tutti gli studenti erano già tornati a casa due giorni fa con l'inizio delle vacanze estive. L'unico motivo per cui Harry era ancora a scuola era che, nella speranza di farlo stare zitto, il ministro gli aveva regalato una borsa di studio per due mesi di vacanza studio a Dumsdrang.

A quanto pare ogni anno Dumsdrang organizzava questi corsi extracurricolari e accoglieva due studenti da ogni scuola. Normalmente bisognava pagare un sacco di soldi, fare un mucchio di burocrazia, venire selezionati eccetera, ma lui aveva potuto saltare tutte queste cose grazie al gentile intervento di Caramel. Peccato che questo non aveva permesso all'uomo di salvarsi...

Teoricamente una volta a Dumsdrang ogni studente avrebbe potuto scegliere che corsi seguire, ovviamente le lezioni erano meno che quelle normali in periodo scolastico e gli studenti avevano a disposizione tutta la scuola, senza neanche la regola di coprifuoco e ogni weekend potevano scegliere se partecipare alle gite organizzate oppure restare nella struttura scolastica. Sembrava piuttosto piacevole, ma la maggior parte degli studenti avrebbero comunque preferito casa propria e due mesi di completo relax probabilmente. Certo questo non valeva per Harry: più tempo poteva passare lontano dai Dursley meglio era e poi Dumsdrang era conosciuta per la magia oscura. Sarebbe stato sicuramente utile.

Finalmente quello era il giorno della partenza, aveva già le valigie pronte da quando gli altri se ne erano andati. Era piuttosto impaziente all'idea di partire: era la prima volta che andava all'estero. Era la prima volta che andava da qualche parte oltre Hogwarts, casa dei suoi zii e la massimo Londra. Chissà come sarebbero stati gli altri studenti, era piuttosto eccitato.

Quando finalmente la carrozza passò a prenderlo, lasciò che il cocchiere caricasse i suoi bagagli e salì impaziente. Era una carrozza elegante, comoda e coperta, si ricordava quei mezzi di trasporto e sembrava che i maghi non li avessero praticamente innovati da quando lui era Morgana secoli fa. Si accomodò dentro cercando di contenere il proprio entusiasmo.  

La carrozza partì, probabilmente avrebbe attraversato il mare del nord e tutto il resto, non sembrava in grado di volare, quindi almeno non avrebbe rischiato il mal d'aereo. Harry non perse tempo a guardare fuori dal finestrino, preferiva concentrarsi sul libro che si era portato. Per questo, quando la carrozza si fermò, solo mezz'ora dopo, lui era sdraiato sul sedile, con le gambe appoggiate alla parete e il libro che fluttuava sopra la testa. Non il più dignitoso degli spettacoli. Di certo non il modo in cui voleva farsi vedere da Draco Malfoy. Eppure proprio il biondo salì nella carrozza sedendosi di fronte a lui.

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