is it gay?

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Harry si trovava a Drumsdang ormai da un mese e mezzo, era arrivato là pensando che avrebbe passato quel periodo di tempo solamente a studiare e a migliorare le sue abilità magiche, invece era stato molto più di questo: due sere fa si era trovato a bere e fare giochi stupidi con Draco, Simone e Marco che alla fine avevano dormire in camera loro e il giorno dopo si erano alzati a mezzogiorno ed erano andati nel paese più vicino a fare compere visto che era domenica.  Si era divertito. Non pensava che avrebbe potuto godersi questi sprazzi di vita normale proprio così distante da casa.

Finì di scrivere le due lettere a Hermione e Ron per aggiornarli. Aveva imparato quanto brutto era non ricevere lettere dai propri amici a causa di tutta la posta che per un motivo o per l'altro non gli era arrivata negli anni scorsi, quindi anche se avrebbe preferito fare altro a volte, non si scordava mai di mandare loro almeno una lettere ogni due settimane. Appena finì si alzò dalla sedia della sua scrivania e lasciò un bacio a Simone, Draco era uscito prima, quindi l'italiano era rimasto a fargli compagnia mentre finiva di scrivere.

-Fra poco riprendono le lezioni, ora dovresti andare se vuoi sperare di trovare un posto in aula

L'altro lo strinse teneramente.

-Dovresti andare anche te se è per questo.

Sorrise lasciandogli un altro bacio.

-E chi dovrebbe rubarmi il posto? Potter, me o me stesso? Comunque vado a spedire queste e poi corro in classe ok? Tu vai, muoviti su!

Nonostante le sue parole, tenne le braccia salde attorno alla sua vita ancora qualche secondo prima di mollarlo.

-Dio, mi mancherà il tuo odore quando torneremo alle nostre vite.

Si separarono, ognuno diretto verso la propria destinazione, l'uno verso il laboratorio per pozione, l'altro verso la torre dove avrebbe trovato Edvige e gli altri gufi. Gli altri studenti sembrava che non si fossero ancora abituati a Potter, il che era ridicolo considerando tutto il tempo che avevano passato in quella scuola con lui. Continuavano a spostarsi quando passava, a guardarlo e a bisbigliare fra loro come se fosse una qualche creatura mistica. Non che gli importasse davvero cosa facessero, finché non gli mettevano i bastoni fra le ruote. Aveva vissuto la stessa esperienza troppe volte per farsi scalfire da qualcosa del genere. Si chiede se per Draco fosse riservato lo stesso trattamento, probabilmente no. In fondo il biondo faceva lezione con gli altri studenti ed era bravo a portare la gente dalla sua in un modo o nell'altro, sicuramente si era ambientato molto meglio di lui.

Draco odiava la maggior parte degli studenti in quella stupida scuola. A parte Simone e Marco e per qualche strano motivo perfino Potter, avrebbe dato fuoco a tutti. Dal primo all'ultimo. Non sapeva come facesse Potter a comportarsi come nulla fosse quando loro due erano costantemente sotto l'attenzione di tutti e certo non attenzioni positive. In fondo, però, almeno Potter lo lasciavano in pace, certo gli parlavano alle spalle, lo insultavano, lo screditavano, ma nessuno osava dirgli nulla in faccia. Avevano paura di lui. Tutti avevano dato per scontato che fosse chissà che grande mago e il fatto che studiasse da solo aveva rafforzato questa condizione, per questo si erano limitati ad ostracizzarlo.

Con Draco ovviamente era diverso, nessuno sapeva chi era e nessuno aveva paura di lui. Per questo, mentre Potter era rimasto all'oscuro di tutto, lui aveva avuto esperienza diretta di quanto gli studenti in quella scuola fossero dei pezzi di merda. Fin dai primi giorni aveva dovuto dimostrare che non potevano permettersi di prendere sotto gamba neanche lui, che non era qualcuno che si lasciava calpestare.  Aveva preso a calci più di qualche culo nel mentre, non si era mai tirato indietro quando lo avevano sfidato. Sperava sinceramente che nessuno dei suoi amici si fosse accorto della situazione, non voleva essere compatito.

Anche quel giorno, dopo pranzo, aveva lasciato gli altri per prendere a calci magici un altro moccioso troppo viziato e supponente. Le cose, però, non erano andate come sperato: si erano dati appuntamento in un angolo isolato, dove nessun professore passava mai a controllare, ma ancora prima di poter raggiungere il luogo prestabilito era stato attaccato alle spalle e disarmato. Questi stronzi erano dei codardi senza il minimo senso dell'onore. Come si poteva giocare così sporco...chi voleva prendere in giro: lo avrebbe fatto anche lui se fosse stato necessario.  Una volta persa la bacchetta finì subito a terra, ma questo di certo non impedì ai bastardi di continuare a colpirlo ancora e ancora, non capì per quanto andarono avanti nonostante fosse appallottolato per terra, ma all'improvviso si fermarono e tutto il rumore e gli insulti che gli stavano lanciando fino ad allora scemarono nel silenzio più totale. Si scostò le mani dagli occhi per vedere che stava succedendo e  trovò tutti e sei i suoi aggressori -si, quegli infimi vermi avevano optato per prendersela in sei con un singolo mago disarmato- sospesi a mezz'aria. Quando si girò trovò Potter, con la bacchetta sguainata. Il ragazzo gli si avvicinò a lui, mentre faceva pigramente roteare i sei aggressori senza la minima fatica apparentemente. Gli ricordava in qualche modo la scena a cui aveva assistito durante l'attacco alla coppa del mondo. Da quando Potter era diventato così forte?

Il castano gli offrì la mano per aiutarlo a rialzarsi e guardò gli stronzi ancora bloccati a mezz'aria.

-La prossima volta che toccate qualcuno che è con me verrò personalmente a cercarvi e non ve la caverete con così poco.

Con un movimento della bacchetta li mandò tutti a schiantarsi contro una parete e poi smise di prestare loro la minima attenzione tirando su Draco da per terra e passandogli la sua bacchetta.

-So che non sei un fan dei babbani, ma la prossima volta che ti disarmano, considera l'opzione di prenderli a pungi. Almeno vai giù dopo aver colpito.

Parlando lo esaminò con tanta attenzione da mettere il biondo quasi a disagio, poi si mise a curare le sue ferite, con un abilità che non si sarebbe mai aspettato.

-Non sapevo che te la cavavi con la magia curativa.

-Sarebbe ipocrita non saper curare i danni che so fare con altri incantesimi e mi faccio male decisamente troppo spesso per non sapere queste cose...

Appena finì di medicarlo con spaventosa efficienza, si allontanò di qualche passo borbottando.

-Non si può neanche più andare a spedire la posta in pace qua... Tu intanto dovresti andare a lezione è quasi ora. Oh e la prossima volta che succede qualcosa del genere dimmelo.

Dopo questo corse verso la voliera. In ogni caso, da quella volta in poi nessuno osò più alzare un dito su di lui.

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