profezia 2

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Harry si voltò verso dove era arrivata la voce, con la profezia in mano. Trovò il Signor Malfoy, che si stava togliendo la maschera, accompagnato da Bellatrix e altre tre figure col volto coperto. Non era una situazione così terribile in fondo: conosceva il signor Malfoy abbastanza da poter sperare di perdere la maggior parte del tempo in chiacchiere.

L'uomo gli si avvicinò tendendo la mano.

-Dammi la profezia e nessuno si farà male per questa sera, Potter.

Harry sorrise.

-Ma nessuno si sta facendo male e poi questa cosa ha il mio nome scritto sopra, direi che mi appartiene.

-Sai almeno di cosa stai parlando, ragazzo?

-Dovrei saperlo?

-Quella è una profezia Potter. Quello è il motivo per cui tutto è iniziato, ciò che ti lega al Signore Oscuro.

Sbuffò, sperava in una spiegazione un po' più lunga.

-Intendi che a causa di questo Voldemort ha ucciso i miei genitori? 

Come osi pronunciare il suo nome con quella tua sporca bocca!

Belatrix si lanciò verso di lui, improvvisamente inviperita. L'uomo la trattene calmandola.

-Lascia perdere, sono certo che Potter sia solo un ragazzo troppo curioso.

Harry respirò piano: certo, aveva bisogno di provocarli in modo da farli continuare a parlare, ma non doveva esagerare abbastanza da farli diventare aggressivi. Allungò il braccio che teneva la piccola sfera.

-Se davvero questo è il motivo per cui i miei genitori sono morti non vedo perché non dovrei distruggerla...

-NO!

L'apprensione nella voce di Lucius era molto più che visibile, comunque l'uomo si affrettò a correggersi e tornare a persuaderlo.

-Non sei curioso? Scommetto che Silente non ti ha detto nulla, quella profezia riguarda te e l'oscuro Signore, per questo solo voi potete prenderla. Dammela e  potrai sentire il tuo destino.

Tornò a giocherellare pigramente con la sfera.

-Quindi poteva venire a prendersela da solo, vede, mr. Malfoy, non apprezzo essere usato come fattorino delle consegne e sinceramente no. Non sono curioso. Sapere che un  uomo mi vuole uccidere è abbastanza, non capisco perché mi dovrebbero interessare le sue stupide motivazioni.

Di nuovo Bellatrix soffiò inviperita avvertendolo.

-Controlla la tua lingua Potter, prima che te la tagli. 

Harry ignorò il suo commento, passandosi la profezia da una mano all'altra e continuando a parlare col signor Malfoy.

-Insomma, da quello che so ogni volta che un eroe sente una profezia che lo riguarda magari la porta anche a compimento, ma finisce in genere morto e, seriamente, non è nella mia lista di cose da fare. 

Se continuava così c'era sul serio il rischio che lo attaccassero, doveva mostrarsi almeno in parte aperto alle trattative, quindi si affrettò ad aggiungere.

-Posso anche darvela, insomma, non me ne faccio nulla io. La domanda è: cosa ci guadagno?

Bellatrix questa volta rise, ripetendo incredula:

-Cosa ci guadagni? Facile: vivi.

-Beh, ma non è un vero guadagno, insomma, anche se vivo oggi poi verrebbe a uccidermi domani no? E comunque ci sta provando da quando ero in prima ad uccidermi eppure sono ancora qua...

Esitò pensieroso prima di aggiungere

-So che la mia vita a valore, ma anche la profezia ne ha e, per di più, al suo valore si aggiunge il fatto che voi non potete tornare senza questa o sbaglio? Si arrabbierebbe. Quanto vale la vostra paura dunque? Quanto potete darmi?

Sinceramente non sapeva neanche più cosa stava dicendo. A quanto pare disse la cosa sbagliata, perché uno dei mangiamorte ancora mascherati, all'improvviso alzò la bacchetta attaccandolo. Schivò il colpo. Aveva sperato di occupare un po' di più tempo a parlare. Peccato.

Lanciò la profezia con tutta la sua forza contro lo scaffale dietro di loro, mandandola in frantumi e iniziando a disintegrare tutte le altre profezie, meno ce ne erano in giro, meglio era. Mentre tutti i mangiamorte rimanevano bloccati per qualche istinto, shockati, incapaci di fare altro oltre che guardare con orrore ci che aveva fatto, Harry scappò, con una meta ben precisa in mente.

Ovviamente ci volle poco prima che tutti e cinque gli fossero alle calcagna, ma la situazione era gestibile. Harry non ebbe neanche bisogno di usare magie complesse e, prima di aver lasciato quell'orribile sala ava già messo KO un uomo mascherato e Lucius stesso. Nel mentre aveva anche sfruttato l'occasione per distruggere metà delle profezie, le odiava, decisamente.

Sfrecciò lungo i corridoi del ministero, evitando gli incantesimi che gli venivano lanciati per fortuna poteva sempre contare sui suoi buoni ricordi. Si girò di scatto ancora una volta.

-Schianto!

un altro mangiamorte venne colpito, andando a sbattere violentemente contro una parete di mattoni e restando là incosciente.

Ora ne restavano solo due.

Continuò  a correre, svoltò a sinistra, poi dritto, poi a destra, si infilò in un ascensore e salì al piano superiore prima che gli altri due lo raggiungessero. Sapeva che probabilmente i due maghi si sarebbero semplicemente materializzati al piano di sopra, per questo, nel momento stesso in cui le porte di metallo si aprirono per lasciarlo scendere, colpì.

-Expulso!

L'ultimo mangiamorte mascherato fu attraversato da una forte scosse elettrica, tremando, prima di accasciarsi al suolo svenuto. Bellatrix rise.

-Non penso che questo tu lo abbia imparato a scuola, Potter. 

Harry approfittò di quel momento per scendere dall'ascensore, con la bacchetta ancora sguainata.

-Non lo insegnano, ne insegnano questo... Crucio.

La donna, colpita dall'incantesimo, lasciò cadere la bacchetta, contorcendosi agonizzante al suolo. La maledizione cruciatus non sarebbe dovuto essere un incantesimo che viene al primo colpo, ma Harry lo aveva eseguito fin troppe volte quando era ancora Morgana e ricordava con troppa precisione come fare. Bisogna specificare che Harry era contro la tortura, molto più di quanto lo era stata nella sua vita precedente, ma sfortunatamente era l'unico metodo che gli era venuto in mente.

Non lo aveva rivelato ai suoi amici, perché non voleva che si preoccupassero, ma sapeva che al ministero non sarebbe bastato vedere qualche mangiamorte per ammettere di essersi sbagliati: doveva portare davanti ai loro occhi Voldemort in persona.

Aveva fatto in modo di trovarsi nella grande sala coi focolari in cui gli impiegati erano soliti materializzarsi, ora non gli restava che sperare di sopravvivere fino al loro arrivo. Voldemort sarebbe di certo venuto a salvare una dei suoi seguaci più fedeli, soprattutto se questo gli dava la possibilità di uccidere nel mentre Harry Potter, giusto?

-Da dove viene tutta questa cattiveria Harry?

Il ragazzo sobbalzò sentendo la voce del mago oscuro esattamente dietro di lui, ma considerando che aveva una bacchetta puntata alla nuca, preferì non girarsi ed evitare movimenti bruschi.

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