La profezia

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Fu verso fine anno che Harry, fra i vari sogni strani, ne fece uno che lo allertò in particolare, tanto da convincerlo, il giorno dopo, a chiamare Ron, Hermione, Ginny, Luna e Neville in gran segreto nella stanza delle necessità.

-Quindi hai sognato Voldemort che tortura Sirius al ministero?

Chiese Hermione confusa, non aggiunse altro però, forse perché non era gentile far notare quanto assurda fosse la cosa: come avrebbe dovuto fare Voldemort a entrare nel ministero senza farsi notare? Luna non fu altrettanto cortese.

-Hai pensato che forse si tratta solo di un illusione, Harry?

Il corvino annuì.

-Ovviamente, la visione di per se non sembrava realistica, e prima di chiamarvi ho usato un incantesimo di localizzazione per scoprire dove si trovava Sirius, lui è al sicuro. Però è proprio questo il punto: si tratta chiaramente di una trappola. Devo andare in quel posto.

Neville lo guardo confuso.

-Quindi tu vuoi andare al ministero, scappando illegalmente da scuole consapevole che sia una trappola?

-Prometto che non è stupido come sembra! Se si tratta di una trappola significa che c'è qualcuno al ministero, significa che io andrò là e troverò Voldemort o dei mangiamorte  o qualche disgustoso mostro oscuro, se no non sarebbe una trappola.

Tutti rimasero in silenzio, chiaramente Harry non li stava convincendo.

-Quindi se io vado e tengo chiunque sia là occupato abbastanza a lungo da permettere ai lavoratori adulti e autorevoli del ministero di andare a lavoro, tutti vedranno la cosa e quindi sarà impossibile negare che il signore oscuro sia tornato e quindi avremo un grande problema in meno di cui occuparci.

Ron fu il primo a capire cosa intendesse dire e annuì incerto.

-Papà dice che c'è sempre qualche impiegato zelante pronto ad arrivare alle quattro di mattina a lavoro...

Hermione, subito dopo sbottò.

-Non puoi farlo! Fare volontariamente da esca per degli assassini è troppo pericoloso! Hai quindici anni e loro sono maghi oscuri!

Se solo la ragazza avesse visto il tipo di maledizioni con cui Harry aveva preso confidenza negli ultimi mesi forse non lo avrebbe detto, o forse lo avrebbe considerato un "mago oscuro" al pari dei mangiamorte...

-E ho ucciso un basilisco a dodici. Non pensi che sia più pericoloso crescere mentre Voldemort riacquista il suo potere senza che nessuno faccia nulla? Questa è sul serio la scelta meno pericolosa; metti che io parta da qua a mezza notte arrivi per le tre al ministero, dovrei resistere solo circa un ora, insomma, ho fatto di peggio.

-Allora veniamo con te. Non è per situazioni come queste che è stato creato l'ordine? Ti possiamo aiutare!

A parlare era stata Ginny  e appena finì Harry non riuscì a trattenersi dallo sbottare.

-Non potete!

Sarebbe stato troppo ipocrita dire che era troppo pericoloso vero? Anche se era la verità nessuno glie lo avrebbe mai abbonato dopo ciò che aveva appena detto.

-... Ho bisogno che voi restiate a scuola, non voglio pensare a cosa farà la Umbridge se scappo, ho bisogno che voi restiate qua e gestiate la situazione in caso diventi pericolosa:  è anche a questo che serve l'ordine, a permettere di gestire i problemi in più posti diversi. So che posso fidarmi di voi.

Per fortuna la cosa sembrò funzionare e, dopo qualche altra discussione gli altri accettarono di rimanere a scuola

-Ma come farai a raggiungere il ministero? Non hai ancora l'età per smaterializzarti.

-Penso che cavalcherò un thestral, tutti quelli attorno alla scuola sono amichevoli e be addomesticati, non dovrei avere problemi, solo che ci vorrà un po' di tempo.

E così fecero, rimasero tutti tranquilli fino a mezza notte circa, svolgendo ognuno le proprie attività. Visto che i G.U.F.O. erano già passati quelli del quinto anno erano piuttosto liberi.

A mezzanotte, poi, Harry sgusciò fuori dal dormitorio col mantello dell'invisibilità accompagnato da Hermione e varcò i confini della foresta proibita.

-Ti ricordi quanto eravamo spaventati quando ci siamo entrati in prima?

La ragazza sorrise

-Ormai sembra quasi che facciamo una scampagnata o più all'anno in questo posto.

Ed era vero, non c'era stato un singolo anno in cui non erano finiti nella foresta per un motivo e per l'altro. Appena trovò dei thestral, Harry salutò Hermione e salì in groppa, lasciandole il mantello dell'invisibilità per tornare sana e salva in dormitorio. Prima di andare la ragazza lo squadrò da capo a piedi per assicurarsi che fosse pronto e chiese.

-Cos'hai nella borsa? 

-Alcune cose preparatemi dai gemelli, è sempre bene avere qualche asso nella manica, no?

-Non penso che sconfiggerai dei mangiamorte con delle caramelle marinare

-Tu non hai prestato molta attenzione alle innovazioni dei due, vero?... Non importa, vado, tu torna sana e salva al dormitorio.

-Disse il ragazzo che sta per andare a farsi ammazzare. Torna sano e salvo anche tu.

Così il grifondoro si recò al ministero, ripetendo durante il volo il piano che non aveva detto ai suoi amici per non farli preoccupate. Quando finalmente entrò dall' stesso ingresso per visitatori che il signor Weasley gli aveva fatto conoscere a inizio anno, non seguì la strada che il sogno gli aveva mostrato, prima doveva fare un altra cosa.

Si avviò verso l'ufficio minori del ministero, alla ricerca dell'immenso artefatto che permetteva di usare la traccia su tutti i ragazzi sotto i diciassette anni. Quel pomeriggio si era informato parlando con la McGonnagal. Appena lo trovò, ci appoggiò vicino uno degli oggetti preparatigli dai gemelli. Sapeva che prima o poi gli sarebbe servito. Era un semplice timer che faceva mal-funzionare tutti gli oggetti magici con cui entrava in contatto per il tempo in ci era impostato e poi si autodistruggeva. Meglio che il ministro non registrasse ciò che faceva fino al loro arrivo. non voleva rischiare di essere espulso da scuola per qualcosa che probabilmente meritava l'espulsione o peggio.

Una volta sistemato questo piccolo dettaglio, finalmente prese tutto il coraggio che era capace racimolare e si diresse nella grande sala  piena di scaffali ricolmi di profezie. E pensare che tecnicamente era la prima volta che vedeva una profezia. Come se non avesse assistito alle stupide profezie riguardanti Artù nella sua vita precedente. Non gli piacevano le profezie, proprio per niente. Se c'era una profezia di mezzo finiva sempre per esserci almeno una vittima innocente.

Non fu felice, una volta arrivato nello scaffale indicato dal sogno, di vedere una profezia col suo nome, non lo fu per nulla. Però la prese comunque, perché era ciò che chi gli aveva trappola si aspettava facesse. Infatti non fece in tempo a contare fino a tre che una voce fredda raggiunse le sue orecchie

-Che piacere signor potter.

Angolo autrice
Buon sanvalentino a tutti, anche se vi auguro di avere qualcuno di più importante oggi, spero che riuscirete a trovare il tempo per questo capitoletto <3

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