Let's make it gay

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Quel giorno Harry si stava godendo il calore del sole, seduto sul cornicione di una finestra, durante la sua breve pausa dopo pranzo, quando Simone gli si sedette di fonte.

-Che fai?

-Stavo guardando fuori dalla finestra, hai mai notato quella montagna giusto di fronte, chissà che vista c'è da lassù.

-Magari una domenica potremo andarci, sai no, prendere le scope e farci un giro... piuttosto ora posso chiederti un piacerino? Non volevo disturbarti durante il post-pranzo, ma c'è questo incantesimo che non mi viene e ho davvero davvero bisogno di capirlo prima delle lezioni di questo pomeriggio.

-Va bene, fammi vedere di che si tratta.

-Grazie, bro, sei la mia salvezza.

Per fortuna l'incantesimo era uno con cui Harry era già familiare, lo aveva perfino insegnato ai migliori durante le sue lezioni improvvisate. Bastò poco più di mezz'oretta perché Simone padroneggiare la magia. Si trattava di dei corsi estivi, ovviamente non erano pesanti come le lezioni scolastiche e anche le pause pranzo duravano minimo due ore per permettere a tutti di rilassarsi. Per questo motivo, dopo aver usato così poco tempo per insegnare all'italiano l'incantesimo, nessuno dei due ragazzi si aspettava di arrivare in ritardo. Invece quando suono la campana, entrambi stavano correndo per i corridoi a perdifiato nella speranza di non essere ripresi dai rispettivi professori.

Il ritardo era dovuto al modo in cui avevano speso il resto del tempo dopo essere andati in camera di Draco e Harry per studiare: pomiciando. Non aveva molto senso e di certo non era una cosa che avevano progettato. Harry sapeva solo che un attimo prima l'altro ragazzo gli stava dicendo con aria sorpresa quanto fosse bravo ad insegnare e quello dopo si era spostato sopra di lui e lo stava baciando. Ripensandoci era stata praticamente una di quelle scene che avrebbe potuto trovare sui libri che qualcuno spacciava a Ginny e che gli avrebbero fatto di certo storcere il naso.  Lui era tranquillamente seduto sulla sua poltrona e poi Simone gli era salito a cavalcioni. E lui glie lo aveva lasciato fare! E si erano baciati ancora e ancora e ancora. E Malfoy sarebbe potuto entrare in ogni momento! E avrebbe potuto vederli così! Ma questo non li aveva certo fermati e avevano perso del tutto la cognizione del tempo!!

Dopo il fatto, però, la loro giornata proseguì normalmente: Harry passò tutto il pomeriggio fra le varie lezioni e studio, duellò con qualche professore per allenamento, e si tenne occupato fino ad ora di cena, poi mangiò con Draco e gli altri due e tornò vicino a Simone e il ragazzo, mentre chiacchierava come nulla fosse, gli passò una mano sulla coscia e anche se non gli dispiaceva la cosa non poteva che farlo sentire così teso. Per finire, prima di separarsi e andare ognuno nella propria stanza, l'italiano gli lasciò un altro bacio sulle labbra, assicurandosi che nessuno li vedesse.

Le cose andarono avanti così per un altra giornata intera prima che Harry riuscisse a tirare da parte l'altro per parlarne. O meglio chiedere.

-Ti piaccio?

Domanda stupida. Se ne pentì nel momento stesso in cui la pronunciò, si poteva essere tanto goffi?

-No. cioè si, ovviamente mi piaci: sei Harry Potter, sei bellissimo, sai fare magie incredibili e solo stare vicino a te mi da un senso di sicurezza! Ma non è che vorrei stare con te. Insomma, ci, mi piace stare con te, ma non stare con te. Insomma, passeremo assieme il tempo che ci resta qua e poi torneremo entrambi a casa e ci scorderemo l'uno dell'altro e voglio che vada così. 

Il ragazzo si era chiaramente agitato, tanto che si era messo a gesticolare mentre provava a spiegarsi. In qualche modo era adorabile e anche se era stato praticamente rifiutato Harry si sentiva in qualche modo rassicurato.

-Allora cosa vuoi?

-Voglio che giochiamo Harry. Voglio far finta di essere in un film romantico fino alla fine di questa vacanza. Poi voglio tornare a casa facendo finta che sia stato tutto un sogno e ricordarlo così. Non voglio una storia d'amore, voglio un esperienza. Voglio stare stretto a te con leggerezza, senza un futuro, senza serietà, senza responsabilità... Pensavo fosse reciproco, pensavo ci stessi...

Mentre concludeva il discorso, l'altro lo guardò con aria quasi confusa, spaesata e in cerca di rassicurazione e Harry era perfettamente consapevole che in quel momento gli avrebbe concesso tutto. Niente responsabilità, leggerezza, niente futuro... la sola prospettiva di queste cose lo allettava incredibilmente. Non si era neanche reso conto che era esattamente ciò che voleva e forse persino ciò di cui aveva bisogno. Sorrise.

-Allora giochiamo.

Un attimo dopo si stavano baciando di nuovo, contro la parete di roccia nuda, in un angolo in ombra.

-Non facciamolo sapere a nessuno.

Harry sapeva da un po' che ci sarebbe stato con un uomo, almeno da quando in seconda Tom Riddle gli aveva parlato e un angolo della sua mente aveva registrato quanto fosse attraente, non pensava fosse qualcosa di cui vergognarsi. Tuttavia una parte del suo cervello non voleva che Draco sapesse di questa sua piccola storia, probabilmente perché Malfoy era l'unico che lo conosceva da prima in quel castello di sconosciuti.

Era strano: era la prima vera esperienza di Harry ed era solo un gioco. Insomma, sì, aveva baciato Cho, ma lei stava solo cercando di riempire il vuoto lasciato da Cedric e forse lui stava facendo lo stesso. E certamente c'era qualcosa in Ginny che lo faceva impazzire e ogni tanto avevano flirtato, ma non aveva neanche quattordici anni ed era la sorella del suo migliore amico. E sì, ogni tanto aveva avuto fantasie attorno a gente che conosceva (compreso un altro fratello di Ron) ma anche in quei casi si era trattato solo di questo, fantasie. Aveva passato troppo così tanto tempo nella sua vita a cercare di non morire che non aveva mai avuto tempo di innamorarsi come un normale adolescente e le uniche esperienze vere e proprie che aveva erano i ricordi della sua vita precedente. Così la prima esperienza di relazione che avrebbe avuto non era neanche una vera relazione, ma un gioco segreto con un ragazzo che conosceva da meno di un mese.

Eppure Harry non aveva nessuna intenzione di lamentarsi, anzi, forse era proprio l'ideale per lui che non aveva mai avuto l'occasione di giocare.

Angolo autrice

Lo so, lo so, non è Drarry e voi volevate la Drarry, ma arriverà, promesso.

Intanto volevo ringraziare per i due voti in più nello scorso capitolo, anche se sembra poco mi ha reso felice (anche perché significa che qualcuno legge effettivamente i miei angoli autrice)

Visto che la volta scorsa ha funzionato, mi arrischio a chiedervi di nuovo qualcosa: mi lasciate un commentino per favore? Anche solo per dirmi ciao o a quale casata apparterreste o qualche altra opinione.

Tanto se la storia vi piace e intendete continuare a leggerla abbiamo un sacco di settimane per conoscerci prima che arrivi alla conclusione 💕

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