Viaggio

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Quando Malfoy salì sulla carrozza, mettendosi sul sedile di fronte al suo Harry non riuscì a trattenersi dal guardarlo male, in allerta

-Cosa ci fai qua?

Draco sbuffò.

-Lo stesso che ci fai te, presumo. Anche se al contrario di altri io non ho bisogno di leccare il culo al ministero per ottenerlo.

-Leccare il culo? Strano modo per riferirsi ad un esperienza potenzialmente mortale, Malfoy, davvero ottima empatia.

-Eppure sei ancora qua a consumare ossigeno in questa carrozza, purtroppo.

-Potrei dire lo stesso di te.

Rimasero in silenzio per un po', ma anche se nessuno dei due apprezzava parlare all'altro, restare da soli, in silenzio, con la prospettiva di un viaggio chissà quanto lungo era sorprendentemente sgradevole, quindi Harry si costrinse  a parlare di nuovo.

-Non pensavo che ci fossero studenti disposti a perdere due mesi di vacanze e andare a lezione, neppure Mione lo fa.

-Di nuovo, Potter, potrei dire lo stesso di te.

-I miei zii sono più che felici di non dovermi vedere e il piacere è ricambiato. I tuoi sembrano essere quanto meno delle persone decenti... Almeno quando non provano ad uccidere me o i miei amici, quindi perché ti hanno allontanato?

-Fatti gli affari tuoi, sfregiato.

E così la conversazione cadde di nuovo, Harry tornò a leggere il suo libro e Draco a farsi gli affari suoi. Dopo poco, però, il castano fu costretto a smettere: mal d'auto. Non riusciva a concentrarsi così e di certo vomitare addosso a Draco sarebbe stato divertente, ma non parte dei suoi piani per l'estate. Restò a guardare fuori dal finestrino, cercando di ignorare lo sguardo dell'altro fisso su di lui, almeno fino a quando Draco non parlò.

-Come mai non hai denunciato mio padre? Era anche lui al ministero. Avresti potuto.

Waw, fin troppo diretto per un serpeverde. Harry, sinceramente, non se lo aspettava, ma mantenne un espressione neutra.

-Non so di cosa tu stia parlando: come ho già detto sono stato attaccato da mangiamorte mascherati. Sono certo che anche impegnandoti neppure tu sia riuscito a evitare tutti gli articoli pubblicati.

-Ma entrambi noi sappiamo che non era la verità, Potter. So che mio padre ha lasciato la maschera a casa quindi tu devi averlo per forza visto!

-Lo avevo visto anche l'anno scorso se è per questo.

-Ma questa volta ti avrebbero creduto! Cosa stai architettando? Se speri di poterci ricattare allora non sai con chi hai a che fare.

Sbuffò.

-Non voglio ricattare proprio nessuno e pensi davvero che fra tutti avrei bisogno di ricattare te? Scendi dal piedistallo... Semplicemente non passo il mio tempo a rovinare attivamente le vite altrui al contrario di qualcun altro. Se tuo padre è stato abbastanza intelligente da scappare finché poteva, allora buon per lui.

 Draco rimase in silenzio a lungo, sospettoso.

-Non fissarmi così, ho di meglio da fare che occuparmi di queste cose.

-Hai di meglio da fare piuttosto che sbarazzarti dei tuoi nemici?

-Tuo padre non è nemico. Tuo padre è finito schiantato contro un muro l'ultima volta che ha provato a fare qualcosa contro di me.

-Oh, ma certo, avrei dovuto immaginarlo. Grande Potter incredibilmente potente. Immagino che siamo tutte formiche rispetto a te. Sei così dannatamente egocentrico! E ti pentirai di questa scelta!

-Tuo padre progetta di uccidermi? Perché se la risposta è "no" allora fidati: non mi importa.

-Anche volendo non può. Mentre tu giocavi a fare l'eroe il signore oscuro lo ha imprigionato come punizione per aver fallito.

Draco sembrava quasi vittorioso nel comunicargli che il suo atto di carità non era andato a buon fine. Ma Harry non fece neanche caso al suo tono di voce; sapeva quanto era orribile essere tenuto prigioniero nella propria casa.

-Mi spiace

Quelle parole sembrarono cogliere Draco di sorpresa, tanto che smise nuovamente di parlare, lasciando ad Harry il tempo di perdersi in quei ricordi che non gli appartenevano neppure del tutto. Quella casa scura di cui conosceva solo la sua camera da letto dalla quale non le era permesso uscire. Quell'uomo che una sera ogni settimana veniva a farle compagnia, non un uomo cattivo solo un vile. Matrimonio combinato. Quello era stato il nome della sua prigionia. Quella era stata la scusa con cui Merlino la aveva trascinata via da Hogwarts per evitare che diventasse una minaccia per il suo nuovo, stupidissimo pupillo babbano.

Rimasero in silenzio a lungo, prima di provare a tornare a parlare e fallire finendo per battibeccare di nuovo. Fu solo al quinto tentativo che sembravano essere riusciti a trovare un argomento per il quale non finivano a discutere: il quiddich.

-...Ed è per questo che secondo me il gioco della Bulgaria è stato pessimo nella partita della scorsa settimana; sembra che da quando Krum se ne è andato il resto della squadra sia crollato a pezzi... sai che fine ha fatto a proposito?

-Oh si, il suo contratto durava solo fino all'anno scorso ed ha ricevuto una proposta migliore da parte dell'America. Sta provando a passare un anno di là per vedere se riesce ad ambientarsi, anche se dice che non si trova bene come nella sua vecchia squadra.

Draco rimase in silenzio prima di sbuffare.

-...Oh, ovviamente tu sei rimasto in contatto con lui dopo il torneo tremaghi, avrei dovuto aspettarmelo.

-In realtà scrive prevalentemente ad Hermione e lei ogni tanto dice le cose anche a me e Ron... è da quando abbiamo finito gli esami in realtà che non fa altro che parlare di quanto i diritti per i maghi Americani siano sotto il livello dell'accettabile e di come Krum dovrebbe seriamente tornare in Europa.

Draco annuì.

-Ora che me lo dici la loro piccola storia aveva scatenato piuttosto scalpore all'epoca, no? Non ho ancora capito che razza di incantesimo ha usato per il Ballo del Ceppo.

-Nessun incantesimo, solo make up... non dovresti sottovalutare quanto bella può essere una persona a cui non è mai interessato essere bella.

-Forse dovresti ascoltarti e incontrare un pettine allora Potter.

-Forse Voldemort dovrebbe fare lo stesso allora... penso fosse più carino senza la pelle da serpente sai?

-Tu che ne sai di come era prima? 

-Lo ho visto in seconda... beh, ho visto una sua versione a diciassette anni. Ricordo di aver pensato che fosse davvero bello...poi, beh, ha provato ad uccidermi e le cose sono degenerate.

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