Draco Malfoy

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Draco si era nascosto nel bagno dei prefetti, ovviamente non si aspettava che Harry conoscesse la password -Password che Ron gli aveva rivelato il secondo giorno di scuola-. Quando il grifondoro entrò nel bagno trovò l'altro ragazzo disfatto, praticamente sull'orlo di un attacco di panico. Si era tolto il maglione e si era bagnato il volto, era sul punto di mettersi a piangere.

Harry provò a parlare, ma appena Draco si accorse della sua presenza lo attaccò  costringendolo a nascondersi dietro una colonna. Prese un bel respiro, vedere Draco in quelle condizioni lo aveva sorpreso, perché era qualcosa che più volte aveva vissuto sulla propria pelle. Sia come Morgana, costantemente messa all'angolo dal merlino e costretta a giocare il ruolo della cattiva, sia come Harry, terrorizzato, mentre cercava disperatamente di non perdere il controllo su se stesso ogni volta che sentiva i passi pesanti di zio Vernon avvicinarsi e il rumore della cinghia. Ora, però, non era il tempo di congelarsi nei ricordi. Doveva fare qualcosa, doveva capire cosa avesse Malfoy.

Uscì da dietro la colonna, con la bacchetta sguainata, però non lo attaccò. Si limitò a deviare i suoi attacchi avvicinandosi sempre di più a lui. Draco arretrò, ma alla fine si trovò con le spalle al muro e, quando Harry finalmente lo ebbe a portata di mano afferrò il braccio con cui teneva la bacchetta immobilizzandolo mentre abbassava la propria.

-Voglio solo parlare Malfoy. Perché lo hai fatto? Posso aiutarti se mi dici cosa stai passando.

Si aspettava molte possibili risposte, ma di certo non un pugno in faccia. Si maledisse ricordando di essere stato proprio lui a consigliargli di fare qualcosa del genere, neanche troppo tempo fa. Fortunatamente Dudley lo aveva colpito molto più forte fin da quando erano piccoli. Scosse appena la testa per tornare lucido e bloccò anche la sua altra mano prima che potesse colpirlo di nuovo.

-Malfoy, non sei costretto a farlo, qualunque cosa stia succedendo puoi uscirne, posso aiutarti.

Sorprendentemente, a queste parole il biondo smise di opporre qualsiasi resistenza, scoppiando a piangere tanto forte da non riuscire neanche a parlare. Le uniche parole che riuscì a mugugnare infatti furono.

-Ha la mia famiglia.

Harry lo strinse a sé, lo cullò piano e si sedette per terra lasciando che il biondo si appallottolasse stretto a lui. Da piccolo era solito abbracciarsi da solo, quando si sentiva triste, non avrebbe lasciato che qualcun altro dovesse fare lo stesso. Restarono così per due ore. Il tempo che fu necessario a Draco per calmarsi e spiegare cosa stava succedendo.

Sempre stretto ad Harry, mentre cercava disperatamente di smettere di singhiozzare, il biondo raccontò di come casa sua fosse invasa dai mangiamorte, di come suo padre, dopo aver fallito nel riportargli la profezia fosse stato rinchiuso nei sotterranei della sua stessa casa, di come sua madre lo avesse mandato a Dumsdrang solo per non costringerlo a passare l'estate intera assieme ad assassini convinti e pluriomicidi, ma di come, comunque, al suo ritorno fosse stato costretto a ricevere il marchio nero. Gli mostrò il tatuaggio scuro che copriva interamente il suo avambraccio, coperto da decine di piccoli cicatrici sottili e longilinee.

Spiegò che i suoi genitori erano praticamente tenuti in ostaggio, che se lui non avesse portato a termine la sua missione loro ne avrebbero pagato le conseguenze. Solo per ultima cosa parlò della sua missione: uccidere Silente e far entrare nella scuola i mangiamorte tramite un armadio svanitore al momento rotto.

Per tutto il tempo Harry lo ascoltò, asciugò le sue lacrime e lo consolò piano e lo tenne stretto, sperando di farlo sentire almeno un po' più al sicuro.

-Devi essere stato malissimo in questi mesi, ma vedrai che riusciremo a cambiare le cose.

-Come! Non lo capisci, Potter!? Non ho vie d'uscita, non c'è modo che io riesca a liberarmi di lui.

-C'è sempre un modo. Proteggeremo noi sia te che i tuoi genitori, va bene? So come fare, ma dovrete sopportare ancora per un po', va bene?

Draco non rispose, rimase semplicemente in silenzio, stretto a lui, senza neanche guardarlo negli occhi.

-Adesso ti dico cosa faremo: per riuscire a fare qualsiasi mossa, come prima cosa è essenziale che il governo ci tolga la traccia; appena non la avremo più, possibilmente durante le vacanze di natale, andremo a salvare i tuoi genitori da casa tua e li porterò in un posto sicuro, dove non potranno far loro del male, d'accordo?

Draco annuì, tirando su col naso.

-Fino ad allora dovrai far finta di continuare con la tua missione, farai finta di lavorare agli armadi svanitori e farai finta di provare ad uccidere Silente, solo che prima mi avviserai di ogni attentato così io riuscirò casualmente a sventarlo. Non permetterò che tu diventi un assassino.

Draco annuì di nuovo, molto meno disperato di prima, probabilmente  sfogarsi gli aveva fatto bene.

-Mentre fai questo, è anche il caso che tu venga alle lezioni dell'E.S.: per salvare i tuoi servirà una piccola squadra ed è il caso che tu passi del tempo con i possibili membri se vogliamo costruire almeno un minimo di fiducia.

-Non posso... Tu sei il nemico Potter, sarebbe troppo sospetto se iniziassimo a passare del tempo assieme.

-Puoi dire che è per ricevere informazioni no? L'E.S. è aperto a tutti e non c'è modo che io possa rifiutare se vieni, ti passerò delle informazioni innocue che puoi dare così dimostrerai di star facendo solo il necessario per portare a termine la tua missione e se abbiamo bisogno di vederci in altre circostanze possiamo semplicemente far finta di-

Vennero interrotti da un forte tonfo e un attimo dopo Pancy e Blase fecero irruzione nel bagno con le bacchette sguainate.

-Fermati subito Potter! Non ti lasceremo fare del male a nostro Dray!

I due serpeverde si fermarono, stupiti, guardando la scena, di certo non si aspettavano di trovarli abbracciati assieme sul pavimento.

-Che cazz...Dray! Non ti trovavamo più e ci hanno detto che due ore fa sei scappato e Potter ti ha inseguito fino al bagno, pensavamo fossi in pericolo! Cosa sta succedendo!?

Il biondo sospirò, asciugandosi le ultime lacrime. Prese un respiro profondo e si staccò da Harry, poi guardò i suoi amici.

-Penso che dovremmo parlare, sedetevi.

Blaze si guardò intorno, sconcertato, fissandosi su un gabinetto guasto prima di chiedere

-...Qua?

Dracò si alzò, ripulendosi i vestiti.

Effettivamente no, meglio spostarci in un altro luogo discreto.



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