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Per qualche secondo, Harry rimase a fissare la donna cercando di capire quale fosse il suo vero obbiettivo: pensava che avesse marinato le lezioni fingendosi malato? Voleva solo rompere le palle perché poteva? Stava cercando un modo per incriminarlo per qualcosa?

-Quando l'infermiera mi ha detto che uno studente si era gravemente ferito restando nel suo dormitorio non ho potuto fare a meno di preoccuparmi. Non pensavo che il dormitorio Grifondoro potesse essere un luogo tanto pericoloso e penso che dovrò fare un investigazione per capire, esattamente, cosa tu stessi facendo in quel momento.

Pensava fosse che lui fosse sgattaiolato fuori per fare qualcosa di pericoloso? Cercava una scusa per poter avere accesso anche ai dormitori? Per sua sfortuna questa non sarebbe stata la sua Chance.

-In realtà ero dal professor Piton. Probabilmente avevo già la febbre e stando da lui mi sono sforzato peggiorando le mie condizioni e ho finito per svenire...Come può vedere, dopo una notte di riposo mi sento già meglio.

La donna gli si avvicinò ancora ed Harry dovette sforzarsi per non allontanarsi visto che sapeva da vecchia ed era piuttosto fastidioso. Gli prese la mano. Il gesto sarebbe stato più rassicurante se non avesse volontariamente scelto la mano con ancora il segno della sua ultima punizione.

-Spero tu sappia che mentire a me, che sto cercando di assicurarmi che tutti voi studenti stiate al sicuro, è un crimine punibile con l'espulsione.

Fortunatamente, questa volta, Harry non aveva neanche bisogno di mentire. Probabilmente dopo questa conversazione Piton si sarebbe trovato in una situazione scomoda, ma non era che ad Harry importasse seriamente. 

-Le assicuro che è la verità, il professore può confermarglielo: dalle sette alle dieci mi trovavo in aula con lui e poi sono svenuto.

La donna lo scrutò attentamente per diversi secondi, prima di limitarsi a rispondere.

-Staremo a vedere.

Poi si alzò riavvicinandosi alla porta.

-Mi aspetto di vederti in classe appena ti sarai ripreso, signor Potter.

-Arrivederci anche a lei, professoressa.

Quando fini di parlare, la porta era già chiusa e la donna sparita.

Mentre la donna lo scrutava, Harry aveva notato un altra cosa: aveva usato inconsciamente una tecnica di occlumanzia per proteggersi. Piton gli aveva sempre insegnato male quella materia, senza neanche spiegargli effettivamente cosa fare e limitandosi ad abusare la sua povera mente ancora e ancora. Però la giovinezza di Morgana era stata diversa; Merlino in persona le aveva insegnato l'arte dell'occlumanzia, partendo dalle basi fino a permetterle di costruirsi barriere solide e stabili. Ora Harry ricordava esattamente come fare. Provò ad erigere le sue barriere mentali. Il risultato fu piuttosto deludente. La barriera che era riuscito ad erigere era debole rispetto a quelle della sua vita precedente. Probabilmente non avrebbe resistito ad un attacco di Voldemort, ma lo avrebbe quantomeno protetto più di prima e lo avrebbe avvisato se qualcuno avesse provato a violare la sua mente di soppiatto. A pensarci non era per nulla male, se si considerava che fino alla notte prima Harry non riusciva neanche ad erigere il più misero degli scudi quel risultato ora era a dir poco straordinario. Effettivamente non poteva aspettarsi di pareggiare i poteri di Morgana solo perché si ricordava come fare, avrebbe dovuto lavorare sodo per raggiungere il livello di una delle più grandi streghe della storia. 

Si mise subito a lavorare sulle sue capacità occlumantiche, cercando di ripetere gli esercizi che faceva nella sua vita precedente, ma non ebbe molto tempo, infatti neanche una mezzoretta dopo, la porta dell'infermeria si aprì di nuovo lasciando entrare Ron ed Hermione.

Sorrise ai due mentre si precipitavano affianco al suo lettino preoccupati-

-Harry! Come stai? Non ci hanno permesso di venire a trovarti fino ad ora...Piton ti ha fatto qualcosa?

-Sto bene, tranquilli...Mi sono spinto solo un po' troppo oltre ieri sera... Non pensavo di riuscire a spaventare perfino Piton.

 Aveva deciso di non dire nulla neanche ai suoi amici, sarebbe stato decisamente troppo strano da spiegare e poi era una cosa personale. Già era difficile spiegare loro come si sentiva in quel momento, figuriamoci dire tutta la verità...

-Non dovresti scherzare così! Ci hai fatto davvero paura!

Guardò Hermione, sembrava davvero davvero sollevata di vederlo in salute, era tenero.

-Come vedi sto bene, ora ho solo qualche linea di febbre, passerà presto e ne è valsa la pena: finalmente ho capito le basi dell'occlumanzia... anche se non penso di essere già abbastanza bravo da tenere fuori tu sai chi

Ron gli sorrise lasciandogli qualche pacca sulla spalla.

-Complimenti, amico! Finalmente potrai liberarti di Piton

La ragazza però non sembrava ascoltarlo e ora gli stava controllando la febbre. Il castano sorrise in risposta a Ron per le congratulazioni e poi tornò a parlare ad Hermione

-Sto sul serio bene... Ma immagino che questa sera non potrà essere presente per l'incontro dell'E.S. ...Vi potete occupare voi della lezione vero? Sono sicuro che metterete assieme una buona lezione.

-Certo, tu pensa a riposarti e riprenditi in fretta... La Umbridge ha fatto storie?

-Ci ha provato, ma ero con Piton, ora è un problema suo...

Continuarono a parlare ancora per un po', prima che madama Chips costringesse i suoi amici ad andarsene per lasciarlo riposare. Harry tornò ai suoi esercizi di occlumanzia: certo era importante difendersi dal signore oscuro, ma al momento il suo obbiettivo principale era fare in modo che Piton non vedesse le memorie alla prossima lezione. Quindi aveva bisogno di miglioramenti rapidi ed effettivi. Non sarebbe dovuto essere impossibile resistere all'uomo visto che non era specializzato in quello.

Più ci pensava più sopravvivere ai prossimi anni sembrava difficile. Insomma, era sempre sopravvissuto al signore oscuro grazie a cosa? Alla sua fortuna? Al sangue freddo? Non poteva continuare a fare affidamento su cose simili. Se pensava a tutte le cose che era stato in grado di fare nella sua vita precedente, a confronto era così carente ora! E di certo la scuola non gli avrebbe fornito gli strumenti di cui aveva bisogno per difendersi. Non certo con la Umbridge al potere, non certo quando le arti oscure, che comprendevano la maggior parte degli incantesimi offensivi, non erano parte degli argomenti di studio.

Fortuna che ora aveva un altra fonte da cui imparare -reimparare- con efficienza tutte le cose importanti. 

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