Fuga

38 3 0
                                    

Manor Malfoy non era un posto confortevole, persino i corridoi sembravano essere loro ostili. I due ragazzi, però, continuavano a muoversi silenziosi sotto il mentello.

-Quanto manca?

-Poco, poco, ci saremmo già arrivati se non rischiassi di inciampare sui tuoi piedi ogni due passi.

-Giuro che se c'è da scendere un altra scalinata mi do fuoco!

-Non parlare, c'è una guardia dietro quell'angolo.

Girarono l'angolo, silenziosi, come avevano fatto con le guardie precedenti, Draco lasciò per terra un triangolino d'incenso contro la parete -Harry non sarebbe riuscito a chinarsi abbastanza da appoggiarlo silenziosamente a causa dell'abito-. Era una cosetta preparata dai gemelli: si consumava senza lasciare tracce e disperdeva un gas soporifero che in breve avrebbe mandato la guardia a nanna. I due proseguirono lungo al corridoio. 

Proprio in fondo al corridoio era situata la cella di Lucius, protetta da un ultima guardia. Questa volta non avevano tempo per l'incenso; Harry, molto elegantemente schiantò la guardia contro la parete, mentre Draco usciva da sotto il mantello per andare a rubare le chiavi dalla guardia. L'unico a notare il movimento fu il signor Malfoy, che si alzò per guardare fuori.

Harry non aveva mai apprezzato quell'uomo, anzi, in buona parte lo detestava, ciò nonostante, vederlo in quello stato era, in qualche modo, disturbante. Ogni volta che aveva visto il singor Malfoy lui era curato, anche l'ultima volta al ministero. Ora invece aveva la barba lunga, era più magro, con molti lividi, sciatto, grigio, il fantasma di se stesso. Come non diventarle in un posto del genere? In tutta la cella c'erano solamente un po' di paglia per dormire e un secchio. L'unica cosa che mancavano erano i dissennatori.

Appena recuperò la chiave, Draco si precipitò nella cella, e aiutò suo padre ad alzarsi. Harry si sfilò il mantello di dosso, palesandosi, con un certo stupore da parte dell'uomo che comunque non lo riconobbe.

-Riesce a camminare signor Malfoy?

L'uomo sobbalzò sentendolo parlare, perché la sua voce ora era di nuovo quella di un ragazzo. Harry non gli lasciò il tempo di metabolizzare la cosa e si limitò a coprirlo col mantello dell'invisibilità, per poi trascinare la guardia dentro alla cella al suo posto. 

-Andiamo, ci troveremo con gli altri in giardino, dobbiamo fare in fretta. Aiutalo a camminare, Draco.

Si avviarono verso l'uscita, superando tutte le guardie addormentate, Harry davani, bacchetta sguainata in caso arrivasse qualche pericolo. Draco, dietro di lui, gli diceva dove andare e sosteneva il padre, controllando che nessuno li seguisse.

-Bene, ci siamo quasi, è la porta in fondo al corridoio...

Harry si fermò di colpo., facendo segno anche all'altro di non avanzare.

-Cosa?

-Ci sono degli invitati nel corridoio. Sarano sei o sette, se li affrontassi tutti da solo avrebbero tempo per chiamare rinforzi. Dobbiamo passare senza allarmarli.

Il serpeverde sbuffò, mentre aiutava suo padre ad appoggiarsi al muro per riprendere fiato.

-E quale dei cento modi per uscire dalla strada che porta alle fottute prigioni senza sembrare sospetti intendi usare?

Harry scrollò le spalle.

-Fingiamo di esserci imboscati.

-Cosa!? è assurdo! Nessuno ci crederebbe.

-Funzionerà e nel mentre faremo fluttuare tuo padre sopra di noi...signor malfoy, per favore si avvolga nel mantello in modo che lo copra completamente.

Parlando Harry iniziò a spettinarsi i capelli e sbavarsi il rossetto, si girò storta la collana, si colpì le guance per farle arrossare e poi spostò gli occhi sul biondo. 

-Credibile?

Lui non rispose, così Harry ne approfittò per slacciare il bottone in cima della sua camicia, passare una mano fra i suoi capelli e sporcare le sue labbra e la sua guancia col proprio rossetto. Non ebbe bisogno di fare nulla per farlo sembrare accaldato: la pelle del rosso era così delicata che era già tutto rosso, probabilmente a causa dello sforzo di sorreggere suo padre.

-Andiamo.

Sussurrò un Vengardium Leviosa, poi afferrò la mano di Draco e lo tirò allo scoperto tornando a parlare con la voce modificata.

-Hai detto che è di qua il giardino? Non hai idea di quanto pesi questo vestito, se non prendo un po' d'aria fresca ti svengo addosso.

Riuscirono a raggiungere l'uscita senza problemi e nessuno li interruppe, qualche signora li guardò male, Fenrir fece un cenno di approvazione a Draco pensando di non essere notato. L'espressione imbarazzata del biondo fu fenomenale. La cosa più difficile fu riuscire a far passare il signor Malfoy dalla porta senza farlo sbattere.

Come concordato in giardino li stavano già aspettando Narcissa, Blaze e sua madre.

-Avete tutte le cose importanti con voi? Non potete permettervi di tornare a prendervi nulla.

Le due donne annuirono, Pece di strusciò sulle gambe di Harry guadagnandosi qualche carezza, poi il corvino iniziò a frugare nel proprio reggiseno, da cui sfilò una lunga sciarpa scura. Blaze e Draco avevano distolto lo sguardo per tutto il processo, era esilarante. Era un peccato nona vere tempo per queste cose.

-Prendetela tutti, è una passaporta. Assicuratevi di reggervi forte.

Sollevo anche Pece, assicurandosi che la toccasse, non voleva certo rischiare di lasciarlo là, nello stesso momento, però, un lampo di luce passò ad un centimetro dal suo orecchio, colpendo parte del volto della signora Zambini e facendola urlare. Velocemente, Harry creò una barrierea, appena in tempo per bloccare altri dieci o dodici attacchi.

-Siamo stati notati, Blaze, controlla che tua madre resti attaccata nonostante tutto, la passaporta si attiverà a minuti!

Il vociare aumentò spaventosamente, i mangiamorte più vicini ormai erano a pochi passi dalla barriera che li proteggeva, Harry faceva fatica a mantenerla intatta sotto i vari colpi. In mezzo alla polvere che si era alzata per la confusione, il grifondoro intravide una figura avanzare a passo rapido, sentì la cicatrice bruciare lievemente. Ancora una volta si ritrovò a fissare Voldemort negli occhi, mentre il mago preparava un attacco, anche lui lo aveva riconosciuto nonostante la parrucca e il vestito. In ogni caso Harry non riuscì mai a scoprire se la sua barriera avrebbe retto contro un attacco del signore oscuro, perché la passaporta si attivò, portando tutti loro in salvo.

Appena Harry tocco il suolo -molto poco aggraziatamente, anzi, ci si schiantò sopra- Si rimise in piedi per controllare le condizioni della signora Zabini: era una brutta ferita, ma non era mortale. Stava per iniziare a medicarla quando Draco lo strattonò via dalla donna.

-Ci avevi promesso un posto sicuro Potter!? Perché qua vedo solo un bosco!?


MemoryDove le storie prendono vita. Scoprilo ora