Elaine

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Appena arrivarono a casa Malfoy, Pensy afferrò Harry per le spalle, mostrandolo ai loro amici come se fosse il suo capolavoro o qualcosa del genere.

-Che ne pensate? Non è stupenda?

La reazione dei due fu abbastanza divertente, il modo le guardavano era così imbarazzato, che Harry non riuscì a trattenere una risata divertita, che divenne ancora più rumorosa quando Pansy commentò

-Ti aveva detto che sarebbe stato il primo a guardarti le tette, insomma, sono un opera d'arte quelle tette.

Probabilmente Morgana si sarebbe divertita di più, ai suoi tempi, se avesse incontrato più ragazzi giovani e alle prime armi, o forse era solo il fatto che i due sapevano che lui in realtà era un uomo a renderli così impacciati. Alla fine Blaze si avvicinò per esaminarlo meglio.

-Sei davvero Potter!?

Harry alzò gli occhi al cielo.

-No, sono tua nonna.

Draco sbuffò

-Decisamente lui, riesci a muoverti bardato così?

Pensy sorrise.

-Ero preoccupata, ma è sorprendentemente agile, ora io e Blaze entriamo, ti lascio alla tua bella.

Prima che andassero via, Harry incrociò gli occhi col ragazzo.

-Ricorda che tua madre deve essere fuori in giardino alle undici precise e tu con lei.

Lui annuì e Harry si concentrò su Draco.

-Allora? Non mi offrì il braccio? Dobbiamo entrare anche noi.

Lo prese a braccetto e si avvicinarono all'entrata. Come Harry si aspettava, all'ingresso c'era un rilevatore che disfava automaticamente ogni incantesimo. Sapeva che era stato saggio fare le cose alla babbana. Prese un respiro profondo e si sforzò di sorridere, prima di entrare, poi varcò la soglia, morbidamente stretta a Draco, mentre una voce annunciava.

-Draco Malfoy e la sua accompagnatrice Elaine Roux

Scesero la scalinata che portava all'immensa sala piena di ospiti, per tutto il tempo del loro ingresso, nella testa di Harry una vocina gli ripeteva come un mantra "posata e carina, posata e carina, femminile, posata e carina" ancora e ancora. Quell'ambiente lo riportava indietro nel tempo alla sua vita precedente e anche allora aveva sempre odiato simili eventi.

Appena arrivati giù incantò discretamente la propria voce per farla sembrare femminile e per simulare un accento francese; la madre di Draco aveva molti parenti in Francia e proprio questo giustificava la sua presenza là.

La prima parte della serata dovevano passarla tranquillamente, fingendosi normali invitati e amalgamandosi fra la folla, era la parte più fastidiosa a parere di entrambi. Per tutto il tempo restarono a braccetto, Draco mangiò qualcosa -Harry no, visto che stretto com'era nel corsetto aveva l'impressione di scoppiare-, parlarono con gli invitati più bigotti sforzandosi di essere cortesi. Notarono dall'altra parte della sala Theo e Luna, era difficile non notarli considerando il vestito giallissimo della ragazza. 

Harry ne approfittò per osservare la madre di Blaze, stretta in vestito attillato, bianco e oro che in qualche modo la faceva sembrare una dea. Incrociò il suo sguardo e lei, in tutta risposta, annuì impercettibilmente; gli piaceva il suo modo di fare.

Andò anche a parlare con la madre di Malfoy, che, agitata, cercava chiaramente una rassicurazione nei suoi gesti, ma prima che potesse comunicarle qualsiasi cosa vennero raggiunti dalla persona che in assoluto metteva Harry più a disagio: Bellatrix Lestrenge. Trovandosela di fronte, in un abito scuro che la faceva sembrare spaventosamente simile a Sirius, Harry non sapeva neanche se voleva scappare, prenderla a pugni o lanciarle un altra maledizione. Anche Draco, al suo fianco, si irrigidì vistosamente quando la donna gli sorrise.

-Draco, non sapevo avessi una nuova accompagnatrice... 

Si sforzò di sorridere, chinando educatamente la testa.

-Buona sera, sono Elaine, è un piacere.

-Non mi sembra di averti mai sentita, cara, chi sono i tuoi genitori? Sei una purosangue vero?

A ogni domanda la donna gli si avvicinò, fino a trovarsi a pochi centimetri dal suo volto, con quegli occhi sgranati che ogni volta inquietavano moltissimo Harry. Sorprendentemente fu Narcissa a richiamare l'attenzione della sorella, dopo aver messo maternamente una mano sulla sua spalla.

-Ovviamente è una purosangue, è la compagna di Draco. Ti ricordi i Roux, gli amici dei nonni che erano in Francia? Questa è loro nipote, la figlia di Adelin... Quando abbiamo scoperta che era in vacanza in Inghilterra, il mio Draco ha insistito per invitarla, non è un amore?

Harry sapeva che il suo punto forte non era l'autocontrollo, sapeva che non era saggio continuare a stare là troppo a lungo e poi, era quasi ora.

-Draco, non abbiamo ancora ballato...

Il biondo lo guardò stupito, senza muoversi da dov'era.

-Ma...

Con un sorriso, un pelo più forzato di prima, Harry fu costretto a tirarlo quasi a forza sulla pista da ballo.

-Non hai voglia di ballare?

Quando finalmente si trovarono sulla pista, abbastanza vicini da poter bisbigliare, il biondo sbuffò.

-Tu non sai ballare neanche la parte maschile, Potter, figuriamoci quella femminile.

Vero, Harry Potter non sapeva ballare, ma Morgana sì, era solo... arrugginita, ma non avevano tempo per questo, Bellatrix aveva ancora i suoi occhi su di loro.

-Fallo e basta.

Partì una nuova canzone e i due iniziarono a ballare, molto più agevolmente di quanto entrambi si sarebbero aspettati. 

-Dirigi verso l'uscita secondaria, anzi, verso quella colonna bianca.

Draco lo portò nella direzione indicata, facendolo volteggiare elegantemente, ormai erano praticamente affianco alla colonna quando un forte rumore di cocci rotti attirò l'attenzione di tutti i presenti nel punto in Theo aveva schiantato un povero tipo contro il tavolo dello champagne. 

-HAI TOCCATO IL CULO DELLA MIA RAGAZZA, BASTARDO!?

Mentre tutti assistevano alla scena, chiedendosi se avrebbero dovuto intervenire, Harry tirò Draco dietro alla colonna e slegò il mantello dell'invisibilità che aveva tenuto fino ad allora legato alla gonna del proprio abito.

-Dovremo stringersi qua sotto, è troppo piccolo per entrambi.

Coprì tutti e due come poteva, raccogliendo l'ampia gonna per fare spazio il più possibile e premersi contro il biondo in modo che il mantello coprisse i piedi di entrambi. Si diressero verso l'uscita che gli elfi domestici adoperavano per portare il cibo, poi percorsero i corridoi, con Draco che faceva da guida, cercando di non inciampare l'uno dei piedi dell'altro.

-Ops, scusa...

-Guarda che non sono tette vere, sono dei calzini dentro ad un reggiseno, puoi metterci le mani sopra e non mi offenderò.

-Non l'ho fatto a posta, è che non c'è spazio qua sotto!

-Muoviti e indicami la strada per la cella di tuo padre, abbiamo solo mezz'ora.

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