{𝐶𝑎𝑝𝑖𝑡𝑜𝑙𝑜 32}

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«Katsuki adesso basta!» Urlò per la millesima volta Masaru, cercando di fermare il figlio.

Katsuki era andato in preda alla disperazione, iniziando così a scavare disperatamente fra le varie macerie non curandosi nemmeno delle ferite sulle mani.
Aveva spostato bruscamente Kirishima facendolo cadere all'indietro facendolo rimanere lì, con occhi scioccati a fissare l'orribile scena.
Sotti vari macigni vi erano enormi macchie di sangue, per questo Katsuki iniziò a scavare con più foracia per trovare il suo amato.

«Lasciami!» Urlò fra le mille lacrime a contornargli il viso. Si liberò con difficoltà dalle braccia del padre a causa della stanchezza per le due ore passate lì.

«Katsuki, ci penseremo noi qua! Ora non sei in grado di continuare.» Masaru aveva ragione; Katsuki era stanco, le mani li dolevano e aveva una gran sete. Ma non si poteva arrendere, o almeno non prima di aver trovato Izuku.

«No. Devo trovarlo.» Ringhiò spalancando poi gli occhi alla vista di un braccio, letteralmente, ricoperto di sangue.

«Deku!» Urlò scansando il resto delle macerie. Masaru e Kirishima gli vennero immediatamente incontro aiutandolo a spostare il resto.
E finalmente eccolo lì, ricoperto di sangue dalla testa ai piedi, gli occhi socchiusi e sfumati del ragazzo, con una sola e piccola luce all'interno.

«Deku, sono qua.» Esclamò con fiato spezzato Katsuki, prendendo fra le braccia il suo Omega.

«Kac-.. an..» Sussurrò con quel poco di forze aventi ancora in corpo.

«Non parlare! L-La ferita peggiorerà altrimenti!» Lo rimproverò preoccupato il buondo, anche se piùndi un rimprovero sembrava una supplica.

«M-Mi dis..piac-e..» Sussurrò Izuku prima di chiudere gli occhi. La profonda ferita al fegato si allargò sempre più causando una fuoriuscita si sangue enorme.

«Izuku!» Urlò singhiozzando. Si portò il corpo gacente di Izuku al petto quando Masaru, Shinsou e Kirishima provarono ad avvicinarsi per vedere le condizioni del ragazzo.

«Non toccatelo! Cazzo..» Ringhiò Katsuki.

[Per chi non lo sa gli Alpha non vogliono già di loro quando un Omega si avvicina ad un altro Alpha, figuratevi quando il loro Omega è gravemente ferito e tre Alpha cercano di avvicinarsi! Possiamo chiamarlo una sorta di istinto protettivo nei confronti del proprio Omega.]

Pov's Izuku

Un venticello gentile mi fece strizzare gli occhi, quando, un brivido di freddo arrivò soffice sul mio viso prendendomi ad accarezzare dolcemente una guancia.

Quando aprì gli occhi, un posto a me sconosciuto mi si oarve davanti: Ero appoggiato ad un tronco di un albero, il Thuja , il prato risplendeva di numerose rose color latteo e il cielo candido mi dava un senso di conforto.

«Dove mi trovo?» Sussurrai fra me e me alzandomi da terra. Ricordavo a scatti cosa fosse successo prima che mi risvegliassi qua: la donna, Momo, era al sicuro fra le braccia di Masaru poi un boato fece crollare il rimanente del castello addosso a me. Poi..?

«Kacchan..» Sussurrai iniziandomi a guardare in giro alla ricerca della sua inconfondibile chioma.

«Non c'è.» Una voce angelica arrivò da sopra l'albero.
Alzai lo sguardo e un movimento veloce di ali mi fece strizzare gli occhi di sororesa. Il ragazzo scese facendo un saltellino, svolazzando poi fino a toccare il terreno dinanzi a me.

«E tu chi sei?» Domandai curioso: era un ragazzo dai corti capelli bianchi e occhi azzurri. La pelle pallida lo rendeva alla vista apatico e i vestiti del medisimo colore dei suoi capelli lo completava appieno.

𝐼 𝑤𝑖𝑙𝑙 𝑎𝑙𝑤𝑎𝑦𝑠 𝑝𝑟𝑜𝑡𝑒𝑐𝑡 𝑦𝑜𝑢 ~𝑂𝑚𝑒𝑔𝑎𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒~ {𝐵𝑘𝐷𝑘}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora