Il periodo natalizio, alla centrale di polizia di Londra, corrispondeva solitamente al più placido.
Per Robin era un sollievo, ciò riduceva la scocciatura della possibilità d'avere il turno di lavoro proprio il venticinque di dicembre, proprio come capitò quell'anno.
Arrivò in centrale di tardo pomeriggio, aspettandosi la solita aria serena e festaiola che si riservavano a vicenda i colleghi, coi festoni dai mille colori, i doni che provenivano dal cuore, e il calore del bene reciproco, che colmava la nostalgia di casa, mentre la famiglia celebrava, ognuno a suo modo, le festività.
Quell'anno gli fu riservata un'accoglienza totalmente differente, tutt'altro ch'allegra. La segretaria, di nome Grace, gli si avvicinò lemme lemme e col volto cadaverico, comunicandogli con voce cupa:
«C'è stato un tentato omicidio, sono stati coinvolti due minorenni, ma è rimasto ferito soltanto l'aggressore»
«In che modo?» domandò Robin.
«Suo figlio ha ammesso di avergli sferrato una decina di pugni» gli riferì indicando un ragazzo dalla chioma castana, gli occhi cerulei, seduto su una panchina in fondo alla sala.«Vorrei interrogarlo, o è già stato fatto?»
«Non ha proferito molto per ora, ma se vuoi interrogarlo dovrai essere affiancato da un assistente sociale»«Che sia fatto, mandameli nel mio ufficio» si svestì del cappotto, assunse il tono autorevole, e si sedette alla sua scrivania.
Attese qualche minuto, quando poté udire un ticchettio alla sua porta, e due ombre che s'intravedevan dal vetro.
«Avanti» li richiamò.Il ragazzo fece il suo ingresso a testa chinata, con l'assistente che lo sosteneva, quale si pronunciò subito:
«Signor Twist, sono Catherine Robertson»«Lieto di conoscerla, allora ragazzo, fammi dare uno sguardo al tuo fascicolo» posò lo sguardo sulle informazioni personali del ragazzo
«Louis, Louis...a quanto pare sei nel sistema di affidamenti da parecchio tempo» il ragazzo si limitò ad annuire
«Da quanto leggo tuo padre, Troy Austin, dai diversi precedenti penali, ha tentato di aggredire te ed un altro ragazzo, ci sono delle ragioni specifiche che ti vengono in mente?»Louis si sedette composto, incrociando le dita e poggiando i gomiti sulla scrivania.
«Il ragazzo in questione è un tipo con cui ho una relazione di natura amorosa, mio padre è dichiaratamente omofobo, e noi due ci eravamo visti di nascosto per scambiarci i regali senza innescare reazioni spropositate da parte di mio padre...»
Persino il suo tono di voce era serio, ma tutt'altro che impaurito, quasi tetro
«Purtroppo ha avuto la malaugurata idea di seguirmi, venendo a conoscenza della cosa ha deciso sul momento che entrambi meritassimo di finire sotto le ruote della sua decappottabile, non so dirle se sia frutto di un furto» asserì lui, mentre l'assistente segnava sul suo taccuino tutti gli eventi.
«Avete avuto modo di scostarvi, uscendone illesi, o avete subito danni?»
«Neanche un graffio»
«Questo, sfortunatamente, va a favore di tuo padre» annotò Catherine, mentre Louis sbuffava frustrato.«In attesa che avvenga il processo, Louis, non hai nessun parente a cui fare riferimento?»
«No, signore»«Non ti viene in mente nessuno?»
«Altrimenti non sarei in questo sistema da che ne ho memoria, signore»«Louis, non fare l'insolente» lo rimproverò Catherine.
«Per favore, Catherine, cerca di velocizzare le pratiche e trovarmi un'altra famigliola delle tue, ho bisogno di avere un po' di sollievo...» si lagnò tentando di sgranchirsi le ossa della schiena lungo la spalliera.«Louis, sono costretta, anche se mi duole comunicartelo, a ricordarti che hai superato la fascia d'età per un affidamento...» si voltò verso la donna spalancando le palpebre:
«E questo che significa?» Catherine strinse a sé il taccuino più che potesse, Robin intuì che ella doveva essere al quanto legata al fanciullo.
«Finirai in una casa-famiglia, Louis»
Louis alzò lo sguardo, era impietrito dinanzi a tale condanna, parve in principio di dimenarsi.«No, no, Catherine ti prego, non farmi questo...» la implorò
«Louis sai che non dipende da me»
«Prendimi con te!»
«È contro regolamento Louis!»Il signor Twist comprese che per Catherine non fosse affatto facile non cedere a tale supplica, tentò dunque di placare gli animi.
«Sono fiducioso, la signorina Robertson ne troverà una che soddisferà le tue esigenze, ragazzo»
Louis tenne lo sguardo fisso su Robin, per poi accovacciarsi leggermente sulla scrivania, pressando i palmi delle sue mani contro di essa.«Signor Twist, sono in questo sistema da che ne ho memoria, e a me che spiace aprirle gli occhi sul fatto che in quei posti non c'è futuro, che in quei posti ragazzi come me vengono lasciati morire, perché non c'è via di fuga e non c'è ambizione, non c'è progresso...mia madre per me sperava qualcosa in più» s'alzò violentemente, dirigendosi verso il corridoio, sparendo dietro l'uscio della porta.
Catherine chinò il capo in cenno di saluto al signor Twist, uscendo dall'ufficio tentando di stare al passo dell'irrequieto ragazzo.
Robin afferrò il fascicolo per leggerlo a fondo, sfogliando fra le dita le innumerevoli pagine, cercando di comprendere quanto fosse critica la situazione.
A quanto lesse, la madre di Louis, Johanna, diede alla luce il ragazzo a soli diciotto anni, periodo in cui aveva una relazione col cosiddetto Troy.
Non appena egli si rivelò violento, ella si allontanò col figlio per regalargli un futuro migliore, sposandosi con Mark Tomlinson, il quale darà persino il suo cognome al piccolo Louis.
La coppia perse la vita durante l'attentato alle Torri Gemelle, i due si trovavano semplicemente nel posto sbagliato nel momento sbagliato, a Manhattan per un anniversario, lasciando Louis a soli dieci anni.
Per un anno poté ancora contare sulla nonna materna, con la quale aveva un rapporto stretto tanto quanto quello che aveva con la madre.
Alla sua morte, finì ufficialmente e per la prima volta nelle mani degli assistenti sociali, quali riuscirono a recapitare le informazioni per giungere a Troy, di cui Louis ignorava totalmente l'esistenza.
Ogni anno il povero ragazzo si ritrovava a passare almeno uno o più di due mesi con una famiglia affidataria, per poi fare sempre ritorno in quel torpore di solitudine, angoscia e tristezza in cui Troy tentava di farlo sprofondare.
Raggiunti oramai i diciassette anni, la pratica imminente secondo le procedure è quella di indirizzarlo in una casa-famiglia, poiché poche persone avrebbero accolto qualcuno ormai prossimo alla maggiore età, Ciò però, fece riflettere parecchio Robin.
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Shit changes || Larry Stylinson
FanfictionLouis ha 17 anni, un padre alcolizzato ed incapace di prendersi cura di lui, e gli assistenti sociali a cui fare affidamento tutte le volte. È da quando sua madre è deceduta che Louis ricade nel circolo delle famiglie affidatarie, ma sta volta il d...