All'insaputa di Anne e Robin, Louis continuò a dormire sul divano, per le due settimane successive.
Si sentiva un intralcio, e questa sensazione lo perdeva al tal punto dal sedersi il più distante da Harry in qualsiasi contesto: a scuola, in macchina, persino a tavola.
Evitava persino Gemma, pur non troncando i rapporti, poiché temeva una possibile gelosia da parte di Harry.
Passava le ore scolastiche nella solitudine più totale, nonostante Eleanor cercasse di tenergli compagnia.
Robin non diede peso alla cosa, pensò semplicemente che il ragazzo fosse un lupo solitario perché così abituato.
Tentava però di sollecitarlo, lo invitava spesso a fare giri di pattuglie assieme a lui o a ispezionare casi in centrale.
Un sabato sera, seduti alla scrivania del suo ufficio, mentre consultavano dei fascicoli, Robin divenne d'un tratto silenzioso.
«Va tutto bene, signor Robin?» chiese.
L'uomo alzò lo sguardo, e il suo volto cupo sfoggiò un ghigno:
«Cosa vorresti fare da grande, Louis?»Lo prese alla sprovvista, il moro avvampò e abbassò lo sguardo per l'imbarazzo.
«Non ci avevo mai pensato, non mi hanno mai aperto nessuna porta»
«Infatti non ti ho chiesto cosa la vita ti ha dato, ma ciò che tu vuoi darle»Dentro di sé si commosse, la coppia sin dal suo arrivo ha tentato di accendere la candela spenta che vi era in Louis, che cominciò a ragionare sul quesito.
«Be', vorrei rendermi utile, fare qualcosa che mi permetta di aiutare gli altri, di regalargli un passato felice così come il futuro» sorrise timidamente dinanzi alle sue emozioni celate da sempre.
Anche Robin sorrise, era felice di sentire che il ragazzo avessi tali nobili aspirazioni, e lo prese alla sprovvista nuovamente: «Perchè non diventi un poliziotto?»
Se prima Louis fosse avvampato, questa volta impallidì.
Senza nemmeno doverselo sentir dire, Robin capì che per Louis tale aspirazione era troppo per lui, o meglio, Louis non credeva di meritarselo.
«Louis, ragazzo, anche io da giovane ho avuto la mia vita sregolata, ma ciò non mia impedito di arrivare dove sono adesso»
«Preso il diploma, non. avevo la più pallida idea di cosa volessi farne della mia vita. Fu la leva militare obbligatoria ad aprirmi gli occhi, io volevo collaborare con la giustizia, e da lì in poi la mia carriera ha dato i suoi frutti»
Dopo aver ascoltato attentamente, il ragazzo calò nuovamente lo sguardo, e giocherellò con la punta delle sue dita.
Poi però rise.
«Mio padre mi accoltellerebbe se lo sapesse» continuò a ridacchiare «Si, penso che mi piacerebbe diventare poliziotto»
I due si sorrisero e ripresero a esaminare qualche caso.
...
Louis non mise più piede in mensa, trovò un posto appartato per consumare qualsiasi pasto, o per saltare una delle tremende lezioni di fisica.
Quel posto era il tetto dell'istituto, cui vista dava sui monti, sui borghi, su tutta la città.
Sentirsi piccolo, dinanzi a ciò, gli dava sicurezza, la sicurezza che ciò che facesse valesse meno di quanto pensasse.
Si scrollava di dosso ogni pensiero, ogni dubbio, il mondo si dimostrava vasto per quello che era, e aveva la prova tangibile che la vita lo fosse quanto esso.
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Shit changes || Larry Stylinson
FanfictionLouis ha 17 anni, un padre alcolizzato ed incapace di prendersi cura di lui, e gli assistenti sociali a cui fare affidamento tutte le volte. È da quando sua madre è deceduta che Louis ricade nel circolo delle famiglie affidatarie, ma sta volta il d...