Blackmailed

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Louis andò a prende Eleanor in moto, al suo arrivò individuò all'istante i due che chiacchieravano.

Se avesse potuto li avrebbe fulminati con lo sguardo, Harry non appena li vide indietreggiò e parve impallidire.

Non doveva aver raccontato nulla al professore, dato che non ebbe alcuna reazione particolare, se non salutare gli alunni appena arrivati.

Louis lo squadrò da cima a fondo, si chiedeva costantemente se la cosa fosse iniziata già l'anno scorso, quando Harry aveva solo quattordici anni.

Gli faceva ribrezzo, persino in classe lo osservava con disprezzo, si chiedeva come un uomo potesse anche solo pensare di dare attenzione a dei ragazzini.

Eleanor lo risvegliò dai suoi pensieri, dovevano cominciare a organizzare le possibili distribuzioni dei tavoli.

«Dobbiamo lasciare uno spazio ampio per le danze, potremmo optare per delle poltrone e tavoli bassi?» propose Eleanor.

«Mi sa troppo di discoteca, potremmo semplicemente lasciare dei tavoli attorno alla sala, e lasciare tutto il resto dello spazio per le danze»

Mentre gli altri confabulavano, Louis osservò Harry riavvicinarsi al professore, ridacchiavano a crepapelle.

Doveva tenere a freno l'impulso di correre lì e fargli conoscere il dorso della sua mano destra.

Andò così per circa un'oretta, mentre trasportava grossi scatoloni e montava sedie, teneva sott'occhio i movimenti dell'uomo.

Lo video spesso fare giri dei tavoli, solo per avere la scusa di avvicinarsi a quello di Harry.

Poteva giurare di averlo visto posare una mano sui suoi fianchi, per poi correre sul piccolo palco costruito per la band, e richiedere il silenzio.

«Perfetto ragazzi, vi siete impegnati tantissimo, so che questo posto sarà splendido per la fine dell'anno!»

Tutti applaudirono e si congedarono, Louis afferrò di corsa il suo zaino e uscì fuori, così da sfuggire dalle grinfie di Eleanor.

Notò che i due amanti uscirono da due posti diversi, ma la priorità di Louis fu di seguire il riccio.

Camminava a passo svelto, come se anche lui cercasse di non farsi notare dagli altri.

Arrivò nel parcheggio, Louis lo vide salire su una macchina, non ci volle molto a riconoscere la figura atletica seduta alla guida.

Non appena partirono, Louis salì in sella sulla sua motocicletta, coprendosi interamente il volto col casco.

Decise di stargli dietro, voleva sapere dove andassero, cosa avessero intenzione di fare.

La loro destinazione si rivelò essere una prestigiosa boutique, quale vendeva articoli prettamente maschili, e decisamente non alla portata di un sedicenne.

Li spiò dalla vetrina, cercando di non farsi notare.

Philips poggiava continuamente le sue mani sulle spalle del riccio, o sui suoi fianchi, e sceglieva per lui i capi che dovesse provare.

Diverse volte gli ha porso de cappotti da provare, gli ha sistemato le giacche lungo la vita, arrivando persino ad allacciargli le scarpe.

Trovòa situazione ridicola, e chissà cosa stessero pensando i commessi, il tutto era molto ambiguo.

Louis si chiese se Harry stesse con lui per una questione economica, ma a vederlo così silenzioso, cominciò a pensare che lui gli comprasse qualsiasi cosa di sua spontanea volontà.

Shit changes || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora