Come da lui previsto, inspiegabilmente la preside dovette comunicare agli studenti che avrebbero avuto un nuovo professore d'inglese.
La classe era sconvolta, avevano un buon rapporto con Philips, e rimasero sorpresi dal suo andarsene senza nemmeno comunicarlo, tanto meno passare per un saluto.
Il più devastato, agli occhi di tutti, fu proprio Harry, che insinuò che fosse stata la stessa preside a mandarlo via, che lui non lo avrebbe mai fatto.
Nel giro di due giorni, il complotto venne dimenticato, il nuovo professore fu accolto piacevolmente, anch'egli era un uomo brillante.
Louis era soddisfatto, ma percepiva, assieme al resto della famiglia, una certo clima di tensione in presenza di Harry.
Harry restò silenzioso in merito, o almeno solo di giorno, dato che Louis poté giurare di averlo sentito piagnucolare in camera sua a notte fonda.
Si appostava alla sua porta, lo ascoltava telefonare al professore in vano, lasciando in segreteria struggenti messaggi.
Lo implorava di tornare almeno per affrontarlo, di dargli delle risposte e di dargli l'opportunità di fare le ultime domande.
Lo implorava di portarlo via con sé, di dargli il suo nuovo indirizzo, di lasciarlo entrare nella sua nuova vita.
Insomma, Harry soffrì in maniera evidente.
Louis, da parte sua, cercava il momento esatto per tentare di mettere fine a questo calvario.
Attese che fosse notte fonda, steso sul divano a crogiolarsi, per bussare alla camera del riccio o infiltrarsi dalla finestra.
Pensò che la prima fosse più ragionevole e che lo avrebbe fatto passare meno per uno spostato maniaco.
Sentì che fosse arrivato il momento, accostò l'orecchio alla porta, e sentì piagnucolare.
Non appena tentò di bussare, la porta si spalancò, Harry non era in camera.
Andò nel panico, corse alla finestra del tutto spalancata, e sentì qualcuno frignare.
Ma non proveniva da sotto, bensì da sopra.
Scavalcò il tubo accanto alla finestra, scoprendo una scorciatoia, seppur pericolosa, per il tetto.
Ed eccolo lì, le ginocchia strette verso il petto, con il capo poggiato su di esse, gli occhi chiusi ma visibilmente zuppi di lacrime.
Gli si avvicinò lentamente, attese che si accorgesse della sua presenza.
Il riccio alzò lievemente lo sguardo, e non appena si accorse della sottile figura dinanzi a sé, balzò in piedi e si asciugò le lacrime.
«Questo è il colmo, che fai? La notte mi spii?» lo accusò.
«Volevo solo parlarti» gli confessòHarry parve stranito, Louis si sedette sulle tegole, ammirando l'imponente luna, che i loro volti illuminava.
«Ho subito anche io abusi da una persona adulta» ammise.
Harry era incredulo, spalancò le palpebre, ma Louis non ricambiò il suo sguardo.
Si sedette di fianco a lui, senza smettere di fissarlo, in attesa che raccontasse.
«Quando mia nonna è morta, e mio padre arrestato per possesso di sostanze stupefacenti, entrai ufficialmente in questo sistema»
«Ero spaventato, credevo che sarei finito in orfanotrofio, e invece venni quasi subito affidato a una famigliola di Taunton»
«Il padre di famiglia era malato di cancro, praticamente costretto a letto, i suoi tre figli, tutti maschietti, non capivano il perché il loro papà non giocasse con loro, tentai allora di prendere il suo posto, tornai persino nella mia vecchia casa per regalargli alcuni giochi a nome del loro papà»
«Quell'uomo mi voleva bene, voleva che restassi con loro, mi disse che gli dispiaceva che facessi il suo lavoro.»
«La madre era pressoché assente, lavorava molto, ma era una madre e moglie amorevole, mi accolse con fin troppo piacere...»
«Ricordo che mi metteva le mani ovunque, con la scusa di abbracciarmi, ogni occasione era buona per tenermi vicino a lei»
«Ero piccolo, non capivo, non ci vedevo nulla di male, eppure mi intimoriva con le sue carezze e i suoi baci, che a stento dava ai suoi figli»
«Una sera, dopo che misi a letto i suoi figli, me la ritrovai in camera mia. Indossava solo la biancheria intima, piena di merletti, disse che voleva darmi la buonanotte»
«Mi spinse verso il letto, mi fece stendere, cominciò a darmi tanti baci sul viso, fu quando poggiò le sue labbra sulle mie che ebbi paura»
«Non riuscivo a dimenarmi, continuava a ripetermi che le ricordavo tanto suo marito, che le mancavano certe attenzioni, e nel mentre mi slacciava i calzoni»
«Mi sentii paraplegico, nessun muscolo pareva capace di muoversi, e poi percepii di essere dentro di lei, percepii la sua violenza, la sua audacia»
«Andò avanti per due mesi, poi mio padre uscì di prigione, e sbrigò per soldi le pratiche per riavermi, era fin troppo interessato agli assegni familiari» Louis rise, pur avendo ancora le lacrime agli occhi.
Harry non riusciva a smettere di fissarlo, impietrito e amareggiato da tale scoperta, e anche lui con le lacrime agli occhi.
Louis finalmente si voltò verso di lui:
«Quando provai a raccontarlo ai miei amici, dissero che ero fortunato, che quando una persona adulta ti vuole, vuol dire che sei irresistibile, e quasi mi sentii gratificato»«Ci ho messo anni per prendere coscienza della violenza subita, del fatto che ogni suo ti amo fosse falsità, venne arrestata per possesso di materiale pedopornografico, materiale che raffigurava anche me»
Un silenzio tombale piombò su di loro, Louis ormai impietrito dalle sue stesse confessioni.
Harry, inaspettatamente, poggiò la testa sulla spalla di Louis.
«Vorrei che non ti fosse mai capitato...» sussurrò singhiozzando.«Però quello che avevamo io e lui non era lo stesso, davvero, non lo era» giurò.
Louis poggiò a sua volta la sua testa fra quei morbidi ricci, e sospirò.
Harry a quel punto alzò lo sguardo
«Se non mi dici che ho ragione finirò per impazzire...ti prego, dimmi che era reale Louis, altrimenti non potrò più credere a nulla in questo mondo»Louis lo strinse a sé con un braccio solo, avvolgendolo.
«Scoprirai che ciò che pensavi lo fosse, non fosse poi così vero. Che ogni parola fosse menzogna, ogni gesto falsità...»
Louis cominciò a sentire delle calde lacrime inumidirgli la spalla.
«Ma ti prometto che il dolore fluirà via dal tuo corpo, e non ne sovverai nemmeno, un giorno»
Sentì che anche Harry strinsè la presa, come se Louis stesse aspirando ogni delusione e amarezza dal suo corpo.
Louis pensò a quanto fosse irruente Harry fino a qualche giorno fa.
Se si fosse avvicinato in quel modo, solo qualche giorno prima, gli si sarebbe scagliato addosso per prenderlo a pugni.
Sentii di provare affetto nei suoi confronti, di volergli bene.
Crebbe in lui un certo senso protettivo nei confronti di Harry, come se fosse il suo fratellino.
Non si sentiva così da molto tempo, era di nuovo felice.
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Shit changes || Larry Stylinson
FanfictionLouis ha 17 anni, un padre alcolizzato ed incapace di prendersi cura di lui, e gli assistenti sociali a cui fare affidamento tutte le volte. È da quando sua madre è deceduta che Louis ricade nel circolo delle famiglie affidatarie, ma sta volta il d...