(Bad) Habits

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Louis spalancò di colpo le palpebre e guardò verso la tapparella.

Il cielo era parzialmente coperto da grossi nuvoloni, ciò rendeva difficile distinguere l'ora, ma l'orologio segnava le sei del mattino.

A volte gli succedeva di svegliarsi troppo presto, quando ancora tutto tace ed è possibile fare caso ad alcuni suoni e rumori che durante la giornata passano inosservati.

Colpa dei pensieri, o forse degli incubi che finiva sempre per dimenticare non appena apriva gli occhi.

Il suo respiro fu la prima cosa che sentì, le macchine e furgoni che passavano, provenienti da chissà dove e diretti verso chissà quale meta.

I cani vicini abbiavano violentemente per qualsiasi rumoraccio, anche loro dovevano essere degli attenti ascoltatori del silenzio.

Gli capita spesso di prestare attenzione al rumore, e una cosa che fa soprattutto quando è da solo.

I primi raggi di sole cominciavano a filtrare tra le piccole fessure della tapparella, disegnando nella parete una sottile striscia di luce, come per delinearne il perimetro.

Il sole che abbraccia la stanza, ma senza che il suo calore lo avvolga.

La sveglia non stava suonando, fortunatamente, per lui hanno sempre avuto un suono così freddo, molto meglio i battiti del cuore.

Potrebbe anche buttarla, ma prima avrebbe dovuto recuperarla, e francamente non aveva alcuna intenzione di avvicinarsi a quella baracca che era costretto a chiamare casa.

Invece al cuore ci teneva, l'unico imperativo morale, datogli da sua madre, era quello di preservarlo

Il filo di luce dava una bella atmosfera alla stanza. Filtrava lieve dalla finestra, lasciata accostata, e io lui si divertiva ad osservarlo, rannicchiato sotto le coperte.

Il mattino senza sveglia aveva un altro sapore, i tempi si rallentavano e questo non gli dispiaceva.

Poggiò i piedi nudi in terra, e la schiena lungo la testiera del divano,

Buttò un ultimo occhio sul suo cellulare, ignorando l'ennesimo messaggio di Edward.

Era convinto che dopo l'ennesima catastrofe con suo padre, quel ragazzo sarebbe scappato a gambe levate, e invece persisteva.

Louis, però, voleva lasciarlo fuori dal suo caotico mondo, poiché sapeva che si trattasse di un bravo ragazzo.

Non poteva dargli nulla, men che meno il suo amore.

Recuperò le sue calzature e senza destare alcun sospetto, si allontanò dall'appartamento.

Non aveva di certo alcuna intenzione di scappare, ha da sempre l'abitudine di passeggiare appena sveglio.

Il quartiere, però, è diverso da quello a cui è abituato.

Nessuno che sonnecchiasse sui marciapiedi, tenendosi stretti, ai propri stracci, il poco denaro che aveva addosso.

Persino l'aria che gli invadeva i polmoni era diversa, la si inalava con piacere, come dell'erba, solo che questa era pulita e non gli avrebbe fatto del male a lungo termine.

Vide in lontananza, da una finestra, una madre che dolcemente cercava di tirar fuori dalle coperte il figlio, che ridacchiava dinanzi agli sforzi della mamma.

Strinse forte le mani nelle tasche, percepii l'amarezza, era abituato alla pungente tristezza dei ricordi.

Cercò sempre di non dare prova del suo continuo rammaricarsi, reprimeva il tutto scrivendo, scriveva di continuo.

Shit changes || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora