Louis si piazzò in camera di Harry, ad attendere che il riccio facesse il suo ritorno.
Era la prima volta che entrava nella camera del ragazzo, e ne approfittò per esaminarla a fondo:
Doveva avere un interesse smisurato per la musica, i muri straripavano di poster e le mensole di cd.
A differenza dei giovani della sua età, non tappezzava la camera di sue foto, non ostentava la sua figura o personalità.
Era una persona semplice e umile, e forse dentro nascondeva altro.
Si chiese perché si fosse buttato fra le braccia di un uomo adulto, e di come facesse a non rendersi conto del pericolo che incombesse.
Per quanto poco fosse stato lì, non ha mai notato alcuna divergenza in famiglia, Harry aveva persino un rapporto affettuoso con i suoi genitori.
Scorse sulla mensola la foto incorniciata di due bambini con un signore sulla quarantina, la prese fra le mani e la osservò:
I piccoli assomigliavano un bel po' all'uomo, capi subito che si trattasse del padre biologico dei ragazzi, e si sentì subito stupido.
Penso a quanto sarebbe dovuto essere pesante una situazione del genere, per lui avere Mark nella sua vita fu una salvezza, non sentiva la mancanza di suo padre, ne aveva già uno.
Ma forse non era lo stesso per lui?
La porta venne spalancata violentemente, il riccio gettò lo zaino in terra, per poi accorgersi dell'intruso in camera sua.
«Non sei il benvenuto senza alcun permesso» disse avvicinandosi «che stai facendo, un ispezione? Non sei più in carcere!»
Gli strappò dalle mani la cornice, e lo spinse via.
«Ti ho visto» ammise tutto un colpo.
«Tipico fra due compagni di classe...» ridacchiò stendendosi sul letto.Louis si portò le mani alle tasche.
«No Harry, vi ho visti»
«Ma voi chi?» chiese bruscamente.Si precipitò a chiudere la porta, per poi rivoltarsi verso il riccio.
«Ti ho visto fra le sue braccia, e non posso restarmene in silenzio, Harry»Il volto roseo del riccio impallidì, parve perdere tutti i colori del suo corpo, come se il cuore avesse smesso di pompare sangue a ripetizione.
«Non sai nemmeno cosa hai visto» tentò di evitare il contatto visivo, avvicinandosi alla finestra.
Louis lo seguì, pur non rompendo quella specie di confine che vi si era creato fra di loro.
«Puoi credermi inaffidabile, ma non credermi stupido. Qualsiasi cosa fosse è sbagliato, è errato, e francamente inconcepibile!»
«È una cosa seria, non tentare di mandare all'aria anche questa, o forse è il tuo obiettivo rovinarmi l'esistenza?»
Louis si portò le mani alla fronte:
«Si, Harry, è una cosa seria, ma lo è a causa della sua pericolosità, è il peggiore degli scenari che possa esserci!»Harry prese coraggio e lo fissò dritto negli occhi, quali erano chiaramente lucidi.
«Non puoi neanche immaginare cosa provo, noi ci amiamo!»
«Quello è amore?» chiese retorico.
«Si, lo è!»Louis afferrò le mani di Harry, che contrariamente a quanto pensasse non si sottrò.
«Harry, lui è un uomo e per giunta un tuo professore, tu sei un ragazzino, e chiaro che si stia approfittando della tua innocenza e ingenuità, perché anche se cambiassi idea, se lo raccontassi nessuno ci crederebbe! Escine al più presto, non sai a cosa può condurti!»
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Shit changes || Larry Stylinson
FanfictionLouis ha 17 anni, un padre alcolizzato ed incapace di prendersi cura di lui, e gli assistenti sociali a cui fare affidamento tutte le volte. È da quando sua madre è deceduta che Louis ricade nel circolo delle famiglie affidatarie, ma sta volta il d...