Daddy!

437 18 11
                                    

«Papà! Papà! Apri, perché hai chiuso la porta?» quella mattina Louis venne svegliato dal richiamo incessante del figlio.

Andò nel panico, i due erano completamente nudi e la camera puzzava da morire.

Doveva aspettarselo, ogni mattina il bambino correva nel lettone per dargli buongiorno.

«Hey! Hey! Sotto al letto, di corsa!»
«Che gentiluomo, un buongiorno almeno?» si lamentò il riccio.
«Fila! C'è Freddie che vuole entrare!»
«Cazzo!»

Si infilò sotto al letto, mente il liscio si rivestì in fretta e furia.
«Arrivo subito, piccolo!»

Corse ad aprire la porta, prese in braccio il bambino e la richiuse immediatamente.

«Ma io volevo andare sul lettone»
«Stasera ti prometto che ti ci faccio saltare sopra, ma ora non possiamo»

Esultò di gioia, non glielo permetteva mai per timore che cadesse, ma era l'unico modo per tenerlo a bada.

«Di corsa, andiamo a fare colazione!» lasciò che bambino corresse verso la cucina, mentre luì si riaffacciò in camera.

«Amore datti una ripulita, vieni a fare colazione e fai finta di niente»
«Non terrai segreta la cosa a tuo figlio, vero?»
«Certo che no! Ma dovrò pur spiegargli il perché il suo papà adesso non vive più con la mamma, no?»

Il riccio gli si avvicinò, cominciando a massaggiargli le spalle e mordere il lobo dell'orecchio.

«Possibile che dopo stanotte non riesci a rilassarti?»
«Hazza non costringermi a organizzare un secondo round»
«Eccitante l'idea di non camminare per qualche giorno, anche se non mi dispiacerebbe fare a cambio...»

Louis gli diede una pacca sul sedere
«Muoviti! Pervertito che non sei altro!» rubandogli un bacio prima di correre in cucina.

Harry fortunatamente fu comprensivo, quando arrivò in cucina fu tutt'altro che ambiguo, se non fosse stato per il piedino sotto al tavolo che accarezzava le gambe di Louis.

«Freddie ti andrebbe ti passare un po' di tempo con Harry? Perché non andate a disegnare? Così gli fai vedere quanto sei bravo!»

Il piccolo trascinò il riccio in camera sua, adorava l'arte, la sua attività preferita era dipingere.

Voleva che suo figlio apprezzasse la compagna del riccio, così che si abituasse alla sua presenza in casa.

Non si fece alcuno scrupolo, finalmente sarebbero andati a vivere assieme.

Più volte, senza farsi beccare, corse a spiarli, innamorandosi sempre di più delle persone più importanti della sua vita.

Harry si rivelò apprensivo, in pochi giorni quel bambino divenne anche il suo, lo capì dalla luce nei suoi occhi.

Ogni sera gli leggevano una favola della buonanotte, una buona abitudine per stimolarne la fantasia.

Harry era più propenso a quell'attività, Louis invece interrompeva la narrazione per criticare le scelte dei protagonisti, subendo una ramanzina dal riccio e grasse risate del figlio.

Quella sera toccava a Harry leggergliene una, ma Louis lo frenò per confessargli una cosa.

«Penso sia arrivato il momento di dirglielo, io voglio cambiare aria, costruire una casa che sia davvero nostra, e non mettere mai più piede in questa» il riccio sorrideva, e gli rubò un bacio per l'emozione.

«Non so come spiegarglielo senza confonderlo» rivelò preoccupato.
«Be' con lo stesso metodo con cui gli raccontiamo delle storie d'amore della Disney, leggendogli una favola»

Shit changes || Larry Stylinson Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora