«Bentornato, tesoro.»
«Buon pomeriggio, amore, dormito bene?»
«Come un sasso.»
«Incubi?»
«Che domande! Certo.»
«Speriamo almeno interessanti.»
«Diciamo fastidiosi più che altro.»
«Racconta.»«Lasciamo perdere.»
«Jealousy?»
«Stronzo!»
«Ti voglio bene anch'io, amore.»
«Smettila di menare il can per l'aia, su, muoviti dobbiamo uscire. Guarda che bel sole c'è fuori. È ancora giorno, andiamo in giro, voglio respirare aria pura.»
«Respirare è un eufemismo visto che non hai polmoni.»
«Stronzo e stronzo. Doppiamente stronzo!
Su, su ho voglia di vedere gente»«Stai bene? Sicuro che sei tu? Mi sbaglio o ti chiami "Depressione".»
«Di grazia, da quanto tempo mi conosci?»
«Santo cielo, siamo nella fase di euforia!»
«Mi sento piena di energia, muoviti!»
«Questo è un bel problema.»
«Buongiorno messere, buongiorno Madonna. È davvero graziosa la sua pulzella sono sicura che troverà un buon partito.»
«Ti vedo e sento solo io, giusto?»
«Naturalmente, cavaliere.»
«Meno male, perché conciata così e con questo eloquio cinquecentesco...»
«Conciata come?»
«Con questo abito tipo Lucrezia Borgia alla corte di Alfonso I d'Este.»
«Perchè sto male?»
«Sei bellissima, una vera regina.
Che fai arrossisci?»«Oggi mi sento Giovanna d'Aragona e dunque devo salutare i miei sudditi.
Buongiorno mastro Gregorio, buon dì monna Matilde.»«Attenta che potrebbero scambiarti per Giovanna la pazza.»
«Sei proprio uno stoccafisso!»
«Vorrai dire un Baccalà»
«Stoccafisso, baccalà, sempre un pesce lesso sei.»
«Buongiorno signore, vuole assaggiare un confetto?»
«Il dolce del rinascimento.»
«Si, si! ti supplico, mangialo! Mi piacciono i confetti.»
«Come lo prendiamo? Al cioccolato, rum e pera...»
«Prego?»
«Mi scusi, ragionavo a voce alta. Non so proprio decidermi sembrano tutti squisiti.»
«Tonto, che fai, mi parli ad alta voce? Vuoi proprio che finiamo al manicomio? Non c'è bisogno che muovi la bocca, basta che pensi, ti è chiaro? Comunque voglio quello a mandorla.»
«Prenderò questo a mandorla, signorina, d'altronde i vostri confetti con le mandorle sono i confetti delle regine e dei re. Hanno addolcito anche il mio matrimonio.»
«Spero che ti vada di traverso, caro.»
«Eccoci, siamo al cospetto del sommo poeta. Cara, ti presento uno "Spirito magno", il sommo Publio Ovidio Nasone. Fine cantore dell'Amore e dell'eterno mutamento di tutte le cose.
Maestro, ti presento la regina delle metamorfosi.»