«Tony... Tony...?»
«Dimmi, che c'è?»
«Dormi?»
«No, tu?»
«Nemmeno, non ci riesco!»
«Hai provato con le pecore?»
«E tu?»
«Le ho appena finite! Ho messo in fila tutte le pecore e le capre del pianeta. Tutte belle allineate e numerate.»
«E quante ne sono, secondo te? Vediamo se ci troviamo con i conti!»
«Dunque, tra pecore, montoni, capre, caproni, agnelli, capretti...
Un miliardo trecentodiciasettemila e uno.»«Io me ne ritrovo un miliardo trecentodiciasettemila e due considerando l'agnellino appena nato.»
«E adesso che si fa?»
«Vediamo, potremmo tosarle.
E poi...»«E poi... cardare la lana, filarla, e magari, tesserla.»
«Giusto, anzi, potremmo fare così: tu la tessi e io la disfo!... »
***
«Tony... Tony...?»
«Dimmi!»
«Proviamo con le stelle?»
«Le stelle sono tante!...»
«Milioni di milioni... ricordi?»
«Sì, sì, giorni felici...»
«Felici, eravamo felici, ma...»
«Ma?»
«Lo sai, già eravamo insieme.»
«Io e te?
Vuoi dire Tony e la sua Depressione?»«Io e te!
Tony e la sua follia!»«Dunque sono folle?»
«Lo sei sempre stato, per fortuna.»
«Da quanto in qua essere Pazzi è una fortuna?»
«La follia è una dote molto speciale, sai?
Mica è da tutti!
Sono davvero pochi gli eletti che possono dirsi davvero folli!»«E io sarei uno di quelli?»
«Ci puoi giurare! Parola di depressione!»
«Ma guarda che fortuna!»
«Perché pensi che sia così disastroso essere folli?
Perché è socialmente disdicevole?
Oppure perché non si è omologati al pensare comune?»
«Per questo e per altro...»
«E da quando in qua il mio Tony si è omologato al pensiero comune?
Da quando in qua si è preoccupato di essere socialmente accettato?»«Fai presto a parlare tu.
Hai perfettamente ragione, d'altronde chi mi conosce più di te!
Ma ho imparato, a mie spese, che un essere umano, fatto di carne ossa e sangue deve pur vivere in questo schifo di mondo!»«Vorresti dire impilare giorni su giorni senza senso? Starsene buoni buoni senza lasciare traccia della propria esistenza?
No, ma dai... Non ci credi nemmeno un po'!»«I matti, lo sai, non interessano a nessuno.
Ci si vergogna di loro.
Si fa in fretta a dimenticarli.
Ci si impegna a cancellarne ogni ricordo.»«Eppure ti dico che questo schifoso mondo, il mondo reale, sarebbe insopportabile anche per i cosiddetti "neurotipici", se non ci fossero i cosiddetti folli.»