Buon pomeriggio, amore! Sono tornato, dove sei?»
«Inde per inmensum croceo velatus amictu
aethera digreditur Ciconumque Hymenaeus ad oras
tendit et Orphea nequiquam voce vocatur...
Ciao, sono sopra come al solito.»«Cosa stai dicendo? stai parlando con qualche entità psichica dell'antica Roma?»
«Vieni su, stronzo, muoviti, e porta da bere se vuoi sopravvivere!»
«Agli ordini, mio capitano.»
«Prima o poi ti ammazzo, giuro!
Porta qualcosa di forte, tanto hai già mangiato, mi sento strapiena.
Comunque, domani dieta!»«E se io non volessi mettermi a dieta?»
«Domani dieta! L'ho deciso io e non si discute!»
«Brandy? Scotch?»
«Grappa! C'è una bottiglia di Nonino, in purezza.»
«Ah! Nonino, quanti ricordi!»
«Ti muovi? Abbiamo da fare.»
«Eccomi, Vita mia!»
«Vita tua, sto cazzo! Manda giù che ho sete!»
«Oggi sei un po' su di giri?»
«Come sto, oggi, sono cazzi miei!»
«Vieni qua, fatti dare un bacio.»
«L'hai capito, finalmente!»
«Ma non potevi dirmi semplicemente "dammi un bacio"?»
«Niente, non capisci niente, baccalà.»
«Stoccafisso, direi!»
«Pesce lesso!
Come faccio a non amarti?»«Va meglio adesso?»
«Pensi di cavartela così? Diciamo che come anticipo è quasi sufficiente.»
«Fatti guardare, come ti sei vestita?»
«Ti piace? È un lenzuolo di lino di quelli che ti ha lasciato lei, del corredo, quando ti ha buttato fuori di casa.»
«Certo, quelli!
Sei sempre delicata tu.»«Quando ti deciderai a mettere l'animo in pace? Ti ha cacciato via dalla sua vita, è finita!»
«Sì è finita, davvero!»
«Beh, non dici niente? Ci ho lavorato un bel po' per fare questa tunica, e degli accessori, cosa ne pensi?»
«Tunica che avvolge una sola spalla con spillone d'oro etrusco, cintura in vita con fibula sempre della medesima fattura, lunghezza, neache a dirlo, molto sopra il ginocchio. Di colore rosa? Aspetta questo è il lenzuolo del letto di quando è nata nostra figlia!»
«Te lo ricordi... bello, vero? con questo bordo ad uncinetto.»
«Sì, è proprio quello! ...
Dove hai preso questi monili d'oro etrusco?»«Stavano giù in cantina, nascosti in un doppio fondo di un comò. Eccezionali, fanno una gran figura. Li riconosci?»
«Fammi dare un'occhiata? ... Da quanto tempo non li vedevo. Certo, sono tutti regali che le ho fatto. La spilla, la fibula, la collana.»«Guarda gli orecchini. Giganteschi, come al solito, ma debbo dire stavolta, davvero belli. Fanno molto "ratto delle Sabine", non trovi?»
«In effetti. Era ammaliata dai gioielli di fattura etrusca!»
«Ma il pezzo forte è questo, guarda un po'. Il bracciale a forma di serpente che sale su per l'avambraccio. A giudicare dal peso e dalla raffinatezza del cesello, ti sarà costato un occhio della testa.»