1 Luglio

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«Tesoro, buon pomeriggio, sono tornato.»

«Sì, sì, ben tornato. Hai fatto tardi, dove sei stato?»

«Ho fatto un po' di spesa.»

«Hai comprato da bere?»

«Certo, amore mio!»

«Amore tuo, sto cazzo!»

«Quanto sei gentile, tesoro.»

«Prego, non c'è di che, mio caro bugiardo, lo so che ti piace quando ti dico le paroline dolci.»

«Ecco! E allora sentiamo, dimmene qualcuna, che io possa tirarmi su il morale e finire in bellezza quest'assurda, faticosissima giornata!»

«Ma ti pare, vieni sopra, porta il succo d'arancia, il prosecco e il ghiaccio, molto ghiaccio, mi raccomando, che ti faccio un po' di coccole.»

«Adesso preparo il bicchiere...»

«Porta su tutto, và: bottiglie secchiello e pure un'arancia per decorare. Ho voglia di aperitivo!»

«Agli ordini, imperatrice del mio cuore.»

«È deciso! Non so come, non so quando, ma ti giuro, io ti ammazzerò, gran turlupinatore!»

«Quanto sei dolce, come potrei vivere senza di te!»

«E dai, muoviti, fa un caldo assurdo, ho sete!»

«Arrivo, arrivo. Dammi il tempo di affrontare queste maledette scale, lo sai, mi fanno venire il mal di mare.»

«Tony, Tony, stai inesorabilmente invecchiando. Butta giù un bel bicchiere, così ti passa la sensazione di mare in tempesta e io mi rinfresco.»

«Fatto! Buono, non ricordavo fosse così gradevole quest'intruglio.»

«Finalmente, che goduria!»

«Ma... dove... dove sei finita?»

«Più su, più su, sali, sali ancora. Sono in terrazza!»

«In terrazza, che ci fai lì fuori?»

«Cosa potrei mai fare in terrazza, secondo te, tontolone?»

«Non lo so, dimmelo tu. Stai stendendo i panni? Battendo i tappeti, lavando le bottiglie per fare la conserva di pomodori?»

«Ah, ah, ah, mi fai tanto, tanto, ridere, sei un gran comico tu...
...

Grande bastardo, sfruttatore, schiavista, misogino!
La "Schiava Isaura" falla fare a tua...»

«Calma, calma... Vedi che le donne vere, quelle in carne ed ossa, le fanno queste cose.»

«E certo, si vede che sono tutte stupide. Se io fossi fatta di materia, stai sicuro, che saresti tu il mio tappeto...»

«Non ti capisco, non ti capisco proprio, vedi che...»

«Zitto, zitto, non ti permettere, non ti permette assolutamente! Io non sono chi pensi tu. E poi ricordati che ti ha sfanculato! Se fosse stata contenta di farti da serva, magari, e dico magari, sarebbe qua al posto mio.»

«Chi ti dice che stavo pensando a Lei?»

«Ma fammi il piacere!»

«Ne abbiamo fatte di bottiglie di salsa e barattoli di pelati!»

«Tu sei... sei un gran figlio di...»

«E dai, adesso arrivo e ti prometto che ti adorerò come una Dea, va bene?»

«Uhm, vedremo...»

«Eccomi! Vedo che hai attrezzato un bel posticino.
Tavolino, ombrellone sdraio e lettino.
A proposito, cosa stai facendo allungata sul lettino?»

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