La vita è molto attiva in questa parte del deserto, anche in queste ore della notte, o del primo mattino.
Molte persone sono in un locale per consumare l'unico pasto del giorno, dopo intense ore di fatica: un misero piatto con dentro due foglie di insalata ed un pezzo di carne di nemmeno diciassette centimetri.
I camerieri servono gli ospiti. Da entrambi i lati c'è tristezza, terrore.
Si toccano le pance vuote, affamate.
Ma per loro c'è solo questo.La porta del locale si apre, tutti si voltano.
All'entrata c'è Sascha.Si toglie la maschera, ma tiene il cappuccio a coprirgli il volto e le armi dietro la sua schiena.
Anche lui porta la mano sulla pancia, è molto, molto affamato.
Cammina, come se niente fosse, verso l'unico tavolo vuoto, ci si siede e prende il menù situato lì nel mezzo. Dopo averlo studiato per bene si ordina un bel pasto.
Si sente leggermente in imbarazzo, tutti che lo guardano. Nota i loro visi sciupati, le corporature esili, non quanto la sua, e i piatti semi vuoti.
Si gratta la testa mentre la muove a destra e sinistra per studiare la situazione.Le persone prestano molta attenzione al ragazzo. Qualcuno sembra spaventato, qualcuno curioso. Strane sono le loro reazioni davanti alla quantità di cibo che il piccoletto sta ricevendo.
Sascha si volta verso la porta, il suo pensiero va verso i nuovi amici.
Porta la mano alla tasca, dove ha il ciondolo che si porta dietro dalla seconda guerra mondiale. Si domanda se i suoi nuovi amici abbiano fatto la fine di quelli vecchi.
Ma no, avrebbe visto i loro corpi, in qualche modo lo avrebbe sentito, dentro di sé.
Sono lì fuori, da qualche parte. Il problema è: dove?
Ma soprattutto, chi sta provando ad ucciderli?Quando arriva il cibo però, per Sascha nient'altro merita attenzione.
Mentre inghiotte, quella grande quantità di roba, i suoi occhi azzurri si incontrano con i grossi occhi neri di un ragazzino seduto a pochi tavoli di distanza.
Il ragazzino subito volta lo sguardo da un'altra parte, imbarazzato, intimorito.Sascha osserva attentamente la situazione a quel tavolo, e stessa cosa fa per tutti gli altri.
Osserva ciò che ha ordinato. Tutte quelle cose, nonostante riempiano il tavolo, non sono abbastanza per lui, ma, allo stesso tempo, potrebbero essere abbastanza per più di cinquanta persone affamate.Non sta troppo tempo a pensarci. Prende un piatto e si dirige verso il ragazzino.
Non lo stava più guardando, aveva la testa bassa, poi sente il rumore e si volta indeciso.
Un piatto ricco è davanti a lui e Sascha, alla sua sinistra, sta tornando al suo tavolo.Il locale viene invaso da strani vortici di vento. Quando terminano, ogni persona presente trova davanti a sé un corposo pasto da consumare.
Sascha guarda davanti a sé, l'unica cosa rimasta è un bastoncino di carne. Per stasera basterà.
Seduta alle sue spalle, la donna dai capelli rossi ha assistito a tutta la scena. Adesso osserva, felice, orgogliosa, il ragazzo e i volti soddisfatti degli affamati.
Dopo un po' entra nel locale un tipo molto esuberante, molto rumorosamente saluta tutti, poi vede Sascha.
Un uomo particolare. Alto, con una pancia molto piena, un lungo collo. Ha indosso un largo pantalone a quadri e alla parte superiore ha una camicia con una giacca bordeaux. Strano anche il colore dei capelli, sono blu.
A Sascha non piace il suo aspetto.
«Mi hanno raccontato che qui qualcuno ha mangiato più del dovuto» prende uno dei piatti, ormai vuoti, che Sascha aveva distribuito.
Le briciole sono la prova della loro disobbedienza.
«Come avete osato!» urla furibondo. «Voi esseri inferiori. Chi vi ha dato tutto questo cibo?»
«Io» risponde Sascha, con la sua solita innocenza.
Seguono l'uomo dei tizi armati, forse i suoi scagnozzi.
«Salve, sei nuovo, io sono il signor G, il proprietario di questo locale.»
Sascha alza le spalle, poi gli allunga la mano. «Io sono Sascha.»
«Mio, questo posto è mio» urla ancora G. «Nessuno mangia più del dovuto.»
G schiocca le dita, un suo sottoposto afferra un uomo a caso e inizia a picchiarlo.
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I FRA: Una nuova era
Science FictionIN REVISIONE I Fra, un gruppo di ragazzi dal passato travagliato che li ha portati, col tempo, a distaccarsi dai legami sociali. Fino a quando si ritrovano a formare una squadra per impedire, non si sa come, ad una bomba atomica di distruggere il Su...