I FRA: 39

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Il piccolo Spike era accucciolato sul comodo divano della casa della famiglia di Sascha, a Napoli, nel centro di un supervulcano dormiente.
Alle sue spalle, i Fra, erano in cucina a parlare.

«Siamo stati bravissimi» disse Alessio mentre ci ripensava felice, portando gli occhi al soffitto, mentre beveva dell'acqua.
«Io credo ancora che avremmo dovuto ideare qualcosa di più concreto» ripeté ancora Erik, stavolta venendo ascoltato.
«Perché non lo hai detto quando stavamo progettando di fermare la bomba?» gli domandò, dunque, Peter.
«Lo feci» disse subito Erik, facendo un gesto tipicamente italiano.
«È vero lo disse» intervenne Sascha in suo aiuto.
«E non dicesti niente?» si intromise Alessio.
«Eh no, gli diedi poca considerazione.»

Tutta la casa venne invasa dalla grassa risata di Michael, che per un attimo feve anche alzare la testa di Spike, che subito abbassò per tornare a riposare.
«Perché» domandò infine lo svedese.

«Tu di preciso cosa hai fatto a Grundy Teersa?» domandò Manuel ad Andreas.
«Niente di che...» spiegò il tedesco. «Fratello, li ho picchiati un pochino e li ho legati per bene.»
«Scommetto che ci sei andato piano» disse Alessio, con un tono quasi da rimprovero.
«Agisco come voglio» rispose deciso il piccolo tedesco.
«Ha fatto come meglio credeva» disse Sacha, intromettendosi tra gli sguardi di sfida di Andreas e Alessio. «Hai fatto la scelta migliore Bee.»
«Stai più soft primadonna» disse poi Michael ad Alessio.
«Primadonna?»

«Se volete seguirmi» li invitò Peter.

Dunque, lo seguirono.
Dalla cucina si spostano in salone, dove Spike, adesso, inclinava la testa cercando di capire cosa stessero combinando i suoi nuovi amici.
«Capitano, fai tu gli onori.»
Sascha scomparve nel corridoio e riapparì, un secondo dopo, con un libro in mano.

Peter lo guardava sorridente, poi guardò gli altri, poi di nuovo Sascha, e di nuovo tornò dagli altri.
«Ho capito» disse dopo aver intuito che Sascha non avrebbe parlato. «Questo è il nostro libro, la nostra bibbia. Qui nasciamo ufficialmente noi: i Fra...»
«Markus e Stephan?» lo interruppe Erik.
«Non sono ancora pronti» rispose Sascha.
«Sì» concordò Andreas. «È presto per loro.»
«Ok, ok continua.»

Peter riprese la parola.
«Qui nasciamo ufficialmente. Porgendo la mano qui, sul nostro libro, sul Fra Codice. Facendo il nostro giuramento.»
«Uhhhh» dissero tutti all'unisono.
«Uhhhh» si aggiunse ululando Spike.
«Porgiamo le mani qui, giuriamo e consacriamoci. Diamo inizio al nostro credo, ai nostri dettami, alle nostre visioni. Da oggi, saremo noi contro tutti. Noi contro il male. Siamo noi a dettare legge.»
«Giusti» prese la parola Sascha. «È questo ciò che saremo. Nessuno più avrà scappatoie dinanzi a noi. L'era dei Fra ha inizio.»
~

Più tardi, dopo i giuramenti.
I ragazzi erno seduti a bere del latte caldo, con il Nesquik, ovviamente, da veri uomini duri, come aveva sottolineato Michael.
Un tremore li interruppe.
Peter, Erik e Andreas subito si alzarono e di corsa andarono verso la porta di ingresso.

«Fifoni» commentò Alessio.
«Non sono abituati» li giustificò Manuel.
«E Mick?»
«Cosa? Che è successo?» domando6, distratto, il gigante.
«Restate lì immobili?» gli domanda Peter agitato.
«Fra» gli rispose Sascha. «È una scossetta di terremoto.»
«3.5» informò Michael. A quanto pare, grazie ai poteri, riusciva subito a capire il magnitudo.
«Incredibile.»

E intanto, la terra tremò di nuovo.
«3.4»
Sascha prese il telefono, già pronto a rispondere al messaggio "hai sentito?" di un amico delle superiori.
«Spero che stanotte ci faccia dormire» disse, infastidito e un po' timoroso, Peter.
«Io dormirò lo stesso» disse, quasi vantandosi Sascha.

I FRA: Una nuova eraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora