«Le serve una mano?»
Peter si volta verso la voce appena udita. Trova davanti a sé un uomo, dalla pelle scura, vestito elegante, con dei folti baffi neri che, in un'altra situazione, gli avrebbero procurato una grande risata.
«Si è perso? Mi creda, capita spesso da queste parti.»
L'inglese ci mette poco ad inventare una scusa. «Sì, stavo facendo un viaggio con la mia famiglia, non so che fine abbiano fatto.»
«Starai qui fuori a cercarli?» chiede l'uomo, apparentemente, molto affabile.
Peter alza le spalle pensieroso.
«Sarai in giro da tempo, perché non ti riposi un po'. Io abito qui vicino, ho una grande casa, posso ospitarti.»
Peter fa una smorfia di disapprovazione. «Non vorrei essere di disturbo...»
«Su, andiamo, non faccia complimenti» insiste l'uomo. «Mi segua.»Arrivati alla casa, l'uomo fa mettere l'inglese più comodo che può.
«Le offro qualcosa?» gli chiede, forse sfregandosi le mani.
«Oh no, no. Non si preoccupi.»
L'uomo prende comunque dell'acqua, la versa in un bicchiere e poi gliela porge.
Peter fa un cenno e ringrazia.Si guarda attorno attentamente, per quanto sia stato cordiale quell'uomo, è stato da poco colpito da un bombardamento, va bene approfittarsi della gentilezza altrui, ma senza cadere in qualche trappola mortale magari.
«Ecco» dice improvvisamente l'uomo. «Adesso ho capito lei chi è...»
Peter attende l'ipotesi che sparerà l'uomo, nel mentre, porta già una mano verso la sua arma segreta.
«Sei il figlio del milionario Shaw.» L'inglese può tirare un sospiro di sollievo, per adesso. «Ti ho riconosciuto subito. Tuo padre è un grande uomo, ha costruito un fortissimo impero, un genio. Dimmi un po' ragazzo, lavori con lui.»
«Sì...»
«Ah bello, bello» mostra davvero tanto entusiasmo. Sarà un bene il fatto che l'ha riconosciuto? «Lavori col tuo vecchio, dimostra un forte legame padre-figlio. Ti ha voluto lui oppure hai deciso di tuo?»
«Era il suo sogno che continuassi con ciò che ha iniziato, e lo ha realizzato, mi ha sempre appassionato ciò che faceva.»
«Bello, bello. Sono contento per voi. Tu come ti chiami ragazzo?»
«Peter, Mike Shaw.»
«Peter, è un piacere conoscerti. Io sono il signor In.»
"Ma che razza di nome è?" chiede a sé stesso l'inglesotto.«La carriera di tuo padre mi ha ispirato.»
Peter annuisce, poco convinto, mentre sorseggia l'acqua che gli è stata data.
«Sono diventato ciò che sono grazie a lui. Non mi piace vantarmi, ma sono una delle migliori menti al mondo. Solo che, in confronto al milionario Shaw, non sono stato molto fortunato. La gente è stupida e ignorante, chiunque con cui abbia lavorato si è dimostrato di bassissimo valore, rispetto a me.»
"Umile" pensa l'inglese mentre annuisce di nuovo.
«Ah, se solo avessi avuto un briciolo della fortuna avuta da tuo padre. Se solo le persone qui, in questo continente dimenticato da Dio, fossero più capaci...»Peter è nel letto che l'uomo gli ha concesso. Osserva il soffitto mentre la sua mente viaggia verso risposte lontane. Dopo il breve riposo che vuole concedersi, dovrà andare alla ricerca degli altri compagni, ma prima forse converrà trovare ciò che disturba le comunicazioni ai loro telefoni.
E una volta insieme dovrebbero riprendere il viaggio, lasciando così sulla strada coloro che li hanno fatti saltare in aria?
"Sicuramente è tutto collegato a quel Douglas e alla vicenda dei terroristi", ma converrebbe sfidarli tutti insieme?
«Troppo un casino» deduce infine. «Riflettiamo. E decidiamo cosa fare con il tizio invidioso.»Il suo pensare viene cessato da uno scoppio.
Il signor In è fuori, e non è da solo. La casa davanti a lui è completamente in fiamme.
«Avvisate i capi che uno degli stranieri è morto. Shaw...» Osserva la sua opera fiero, orgoglioso. È arrivato il suo momento per fiorire. «Diciamo al padre che abbiamo suo figlio vivo. Chissà quanti soldi ci darà per riaverlo.»
«Signor In... cos'è lì?»
Uno dei soldati scorge una figura tra le fiamme. Con essa una strana luce viola intermittente. Uno strano fascio viola appare e poi scompare ripetutamente.
La figura è vicina alla porta, la luce viola illumina quella che sembra la lama di una spada.
«Cos'è?» prova a studiarla In.
«È una spada laser, signore.»
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I FRA: Una nuova era
Science FictionIN REVISIONE I Fra, un gruppo di ragazzi dal passato travagliato che li ha portati, col tempo, a distaccarsi dai legami sociali. Fino a quando si ritrovano a formare una squadra per impedire, non si sa come, ad una bomba atomica di distruggere il Su...