Capitolo 12

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Pov Chanel:

Mi sveglio con una lama di dolore nel braccio destro, e la consapevolezza della notte passata in ospedale si insinua lentamente nella mia mente. Ancora sotto l'effetto dei medicinali, tento di sistemarmi nella mia stanza, ma ogni movimento è accompagnato da un intenso dolore. La luce del giorno invade la stanza, e il mio corpo è esausto. 

Scendo lentamente le scale, tenendo il braccio fasciato contro il petto. Mia madre è nella cucina, immersa nei suoi soliti pensieri, il viso teso dalle ombre delle preoccupazioni che sembrano attanagliarla costantemente. La sua mente è un labirinto oscuro, complicato da schemi di pensiero distorti. È afflitta da mitomania e disturbo borderline, e ogni giorno è una sfida per entrambe.

"Come stai, Chanel?" mi chiede, con il tono preoccupato ma distante.

"Sto cercando di sopravvivere," rispondo, cercando di sorridere nonostante il dolore. "Hai notizie dai medici?"

"È una frattura seria, ma guarirà," risponde, ma posso percepire il suo sguardo distante, come se fosse in preda ai suoi stessi pensieri tormentati.

Decido di evitare l'argomento della mia salute e cambio direzione. "Mi hanno detto di stare a casa per qualche tempo. Quindi, ho pensato di sfruttare il tempo per fare qualche ricerca sulla mitomania e sul disturbo borderline."

I suoi occhi si illuminano di un debole interesse, quasi sorpresa dalla mia iniziativa. "Perché?"

"Voglio capirti meglio, mamma. E voglio capire come posso aiutarti, oltre a essere solo tua figlia. Spero che, forse, possa contribuire a migliorare la nostra situazione."

La sua espressione si attenua leggermente, come se la mia prospettiva l'avesse raggiunta attraverso lo spesso velo delle sue preoccupazioni. Mi siedo al tavolo, cercando di trovare informazioni utili sul laptop. Lei rimane in silenzio, e il ticchettio delle mie dita sulla tastiera si mescola al silenzio che avvolge la stanza.

Le ore successive si susseguono lentamente, ognuna scandita da un intreccio di ricerca online.

Mentre navigo attraverso articoli e pagine web, inizio a notare le sfumature complesse dei disturbi di mia madre. La mitomania, con la sua tendenza a creare storie fantasiose e irreali, si intreccia con il disturbo borderline, che manifesta una serie di emozioni intense e instabilità delle relazioni.

Mi ricordo che un giorno mi disse: "Chanel, non è sempre facile controllare la mia mente. Le storie che creo spesso mi sembrano reali, e il confine tra realtà e fantasia si offusca."

Se devo essere sincera, però, mi dispiace molto per mia madre, nonostante la maggior parte delle volte mi ignori, mi fa male pensare che anche lei soffra. So che ha avuto una vita complicata, ma non me ne ha mai parlato, quando le facevo domande riguardanti il suo passato mi liquidava sempre con un " non sono affari tuoi" o  con "sei ancora piccola per capire".

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Verso le 11 di mattina vado a riprendere Ryan dalla vicina, visto che stanotte ha dormito da lei. Mia madre lo ha mollato lì ieri notte perché non riusciva a farlo smettere di piangere, così invece di occuparsi del problema ha deciso di eliminarlo.

 Mi sento molto incolpa per questo, se solo ieri fossi rimasta a casa, avrei sicuramente risolto la "crisi" di Ryan. Ma ormai il passato è passato, per cui ora mi ritrovo davanti alla casa della signora Nixon. Qualche secondo dopo, dopo aver suonato il campanello mi si pone davanti una signora anziana, di bassa statura e con i capelli grigi raccolti in uno chignon. 

 

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