Capitolo 17

22 4 1
                                    


Pov Christian: 

Mi siedo sulla panca di legno dello spogliatoio, il rumore del metallo delle chiavi contro la serratura dell'armadietto risuona nel silenzio. Mi allaccio le scarpe da calcio con cura, pensando che il calcio negli Stati Uniti non è come negli altri Paesi. Qui è solo un'altra attività tra molte, non la passione di una nazione. Sento il chiacchiericcio dei miei compagni in lontananza, ma la mia mente vaga, riflettendo sul fatto che in Europa o in Sud America, il calcio è una religione. 

Qui, è solo un hobby.

Mentre finisco di legare i lacci delle mie scarpe, la porta dello spogliatoio si apre e Jace entra con la sua solita aria di sicurezza. Mi sorride e si avvicina, gettando la borsa sportiva a terra con un tonfo.

"Ehi Chris, sabato sera, subito dopo la nostra partita contro la New Wave United, abbiamo un incontro con l'uomo,"  dice a bassa voce, avvicinandosi per non farsi sentire dagli altri. So esattamente a chi si riferisce: l'uomo che ci vende le sostanze stupefacenti che poi rivendiamo.

Annuisco, mantenendo la voce bassa. "Va bene. Dove ci vediamo?"

"Al solito posto, dietro il vecchio magazzino," risponde, con un'occhiata furtiva verso gli altri compagni. "Non fare tardi."

"Sarò lì," confermo, chiudendo l'armadietto e alzandomi.

Jace mi dà una pacca sulla spalla. "Perfetto. Ora andiamo, il coach ci sta aspettando."

Usciamo dallo spogliatoio e ci dirigiamo verso il campo. L'allenamento inizia con una serie di giri di campo per riscaldarci. Il coach, un uomo robusto e con un fischietto appeso al collo, ci urla di aumentare il ritmo. Dopo i giri di campo, ci dividiamo in gruppi e iniziamo una serie di esercizi di agilità: slalom tra i coni, salti sui cerchi, scatti brevi.

"Muoviti Chris, non puoi essere così lento!" urla il coach, battendo le mani per darmi un po' di ritmo.

Mi concentro, cercando di migliorare la mia velocità e agilità. Dopo mezz'ora di esercizi intensi, passiamo ai tiri in porta. Il coach ci divide in coppie e dobbiamo sfidarci a vicenda. Jace è il mio avversario e, come al solito, si dimostra un avversario formidabile.

"Non pensare che ti renderò le cose facili solo perché siamo amici," dice con un sorriso malizioso mentre si prepara a calciare.

"Non mi aspetto niente di meno," rispondo, mettendomi in posizione per parare il suo tiro.

L'allenamento continua con una partita amichevole tra di noi. Io gioco come centrocampista, cercando di distribuire il gioco e fare dei passaggi precisi. Jace, come attaccante, sfrutta ogni occasione per mettere alla prova la nostra difesa.

Dopo un'ora e mezza, il coach fischia la fine dell'allenamento. Siamo tutti esausti, ma soddisfatti. Ci raduniamo intorno al coach che ci dà le ultime indicazioni per la partita di sabato.

"Ottimo lavoro oggi, ragazzi. Voglio vedere la stessa grinta sabato contro la New Wave United. Non possiamo permetterci errori," dice, fissandoci uno ad uno.

Annuiamo tutti, ancora ansimanti. Mentre ci avviamo verso lo spogliatoio, Jace mi dà un'occhiata significativa, che io capisco al volo. 

🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸🌸

Dopo l'allenamento, io e Jace ci dirigiamo verso le docce. Il vapore caldo riempie lo spogliatoio, e l'acqua scroscia sulle piastrelle mentre ci laviamo via il sudore e la fatica della sessione. Parliamo poco, entrambi concentrati a rinfrescarci e rilassarci dopo l'intenso allenamento. Finito di lavarci, ci asciughiamo e ci vestiamo velocemente. Usciti dallo spogliatoio, camminiamo verso la nostra casa, chiacchierando del più e del meno. 

Find Your WayDove le storie prendono vita. Scoprilo ora