56. Capitolo Julia Testa

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“La grandezza di un uomo non si misura dalle sue dimensioni fisiche, ma dalle sue azioni, dall’impatto che produce sulla storia umana.”
SOICHIRO HONDA

Non so cosa fare, né dove potrei andare per lasciarlo solo con i suoi pensieri. Comprendo perfettamente il suo stato d’animo, ma vorrei capire quanto profondo sia ciò che prova. Non voglio ricadere nell’insicurezza. So poco o nulla della sua ex storia; ciò che conosco proviene dai giornali sportivi e dalle televisioni che hanno diffuso la notizia. Il silenzio di Jamie è un chiaro segnale che desidera essere lasciato in pace, e l’apparizione di Coline sembra aver riaperto vecchie cicatrici. Le ferite non sono sparite; sono tornate a sanguinare.
La mia coscienza alimenta pensieri intricati, cercando di gettare fuoco, sussurrandomi che quell’assenza di parole potrebbe essere il preludio di un pentimento. “Ti ha scelto perché Coline lo ha lasciato. Sei un rimpiazzo destinato a essere scaricato. È evidente che lei lo vuole di nuovo. La vera domanda è: cosa farai per trattenerlo?” Sospiro arrabbiata con me stessa, cerco rifugio nei recessi della mia mente per allontanare il dubbio di essere solo un surrogato di un amore non completamente finito, che continua a battere forte sulla porta. La complessità delle emozioni avvolge il mio cuore, mentre il silenzio di Jamie diventa un’eco lancinante. Mi interrogo sulla solidità dei suoi sentimenti, chiedendomi se il fantasma di Coline abbia minato le fondamenta del nostro rapporto o se sia solo l’ennesima scossa di assestamento. Tifo per la seconda opzione.
Mentre Jamie cerca di uscire dalla trappola dei suoi pensieri, io ho bisogno di allontanarmi il più possibile da lui, dal suo fisico contratto, dal suo viso combattuto e dai suoi occhi spenti. So che potrei convincerlo a confidarsi, ma è qualcosa che deve decidere lui di fare, come quando mi ha confessato i suoi problemi.
Mi alzo dal divano per andare in uno dei suoi bagni. Ora come ora, sembra essere l’unico posto dove posso gettare il caos della mia mente lasciando fuori il silenzio della sua in salotto.
«Non farlo, Julia…» Allunga un braccio, mi stringe il polso e mi tira a sé sul divano. «Non andartene». A cavalcioni sopra di lui trovo impossibile poter sparire.
«Parlami». Imploro.
Incrocio il suo sguardo. Detesto quello che ci scorgo dentro. Vederlo così mi fa solo sentire peggio.
«Eravamo molto amici prima di decidere di metterci insieme. Un amore che è cresciuto con il tempo portandola a essere una figura indispensabile nella mia vita. A un certo punto della nostra storia mi ha dato un ultimatum. Dovevo scegliere di rallentare con la mia carriera e sposarci, oppure lei avrebbe troncato la nostra relazione». Sospira affranto. È palese quale sia stata la sua scelta. «Non sapevo che invece era una trappola. Ha puntato sulla mia ambizione per troncare la nostra relazione. Ma questa è stata una scoperta fatta qualche giorno fa. Stephanie l’ha raggiunse e invece di trovarla affranta, l’ha scoperta a scoparsi un altro. Non molto diverso da quello che è capitato a te con Francesco». Direi che è uguale. «Ignaro di tutto, mi sono incolpato di essere stato uno stupido. Quando siamo tornati insieme, per riprovarci, niente era più come prima. Lei sembrava sempre tesa, era diventata come una delle tante ragazze pronte a sfruttare la mia popolarità. Un giorno tornato a casa con Martin abbiamo trovato una totale distruzione all’interno, pensavo fossero stati i ladri, invece era solo Coline che distruggeva tutto a suon di urla. L’ho affrontata e ha iniziato a darmi addosso. Continuava a dire che per me non contava nulla, che avrei sempre preferito tutti a lei. Invece era tutto premeditato, le sue cose in casa erano già sparite, tutto calcolato. Ignaro della verità, sono rimasto fermo senza riuscire a controllarmi preda dell’ansia e delle lacrime». L’impulso mi porta a stringerlo forte e gli bacio la guancia. So bene cosa si prova ad avere un fidanzato che ti tradisce. «Sono ritornato a sentirmi come quel bambino non voluto e capito. Un fallito che non era degno di ricevere amore. Ci sono due tipologie di dolore a questo mondo; il primo è quello che fa male e il secondo è quello che ti cambia. Così sono iniziate tutte le mie avventure. Solo sesso. Se le avessi trovate simpatiche, avrei instaurato con loro un rapporto amichevole, ma nulla di più. Fino a quando non ho incontrato te». I suoi occhi sono intensi, mi osserva.
«Continua…» Lo esorto con una carezza.
«Stasera, quando si è avvicinata e mi ha toccato, ho avvertito fastidio e disgusto. Mentre ti guardava con la sua aria da star mi veniva la nausea. Quando è andata via, le sue continue moine al suo tavolo, mi hanno riportato indietro nel tempo. Ho rivissuto quei momenti atroci. E la mia mente ha visto bene di esagerare proiettando immagini del tradimento mai visto con i miei occhi. Solo che invece di vedere Coline, eri tu nelle braccia di un altro uomo. Scusami, ma è stato un pensiero incontrollato. La paura di perderti mi rende feroce». Gli regalo un timido sorriso, mentre lui mi accarezza il viso.
«È tutto a posto. Sono qui e, se può bastarti, io non ho mai tradito. E non credo di voler cominciare ora. So cosa significa stare dall’altra parte. E se dovessi anche solo pensare a un altro uomo, ti lascerei». Non mi abbasserò mai ai loro livelli.
Un tremito percorre il mio corpo. Jamie porta le mie mani dietro la sua schiena, e mi schiaccia forte contro di lui.
«Dimmi che non succederà. Non posso perderti, Julia. Non sopravvivrei se volessi lasciarmi». È scosso dai brividi, mi stringe forte per la paura.
«Non mi perderai», dico perentoria.
«No. Non succederà mai». Fa scorrere la mano su per la coscia.
«Credo che rinuncerò più spesso a girare in moto con te. D’altra parte, questi vestitini presentano i loro vantaggi». Mi guarda con gli occhi torbidi e si solleva per baciarmi.
«Ma io, sono più tipa da pantaloni», sussurro.
«Conosco un modo per farti cambiare idea sulla faccenda». Le nostre labbra si toccano, la sua lingua stuzzica la mia e la libido si accende, pronta ai blocchi di partenza.
Mi prende la testa fra le mani, mentre la sua lingua si intreccia con la mia. Emetto un gemito mentre il corpo reagisce, sempre più eccitato. Pieno di desiderio per lui. Mi pizzica il labbro inferiore, la gola, l’orecchio. Lui geme nella mia bocca e mi tira i capelli.
«La mia Julia». Abbassa la cerniera dei pantaloni e libera l’erezione, sistemandomi a cavalcioni su di lui.
Mi scosta l’intimo e affonda dentro di me. Assorbo il suo attacco afferrando il poggia testa del divano. Abbasso gli occhi su Jamie e inizio a muovermi. Su e giù. Più veloce. A un ritmo rapido e frenetico. Nei miei movimenti c’è qualcosa di disperato, come se volessi fargli capire che non ho intenzione di rivivere o far vivere il nostro passato in futuro.
«Decelera, Julia, piano». Mi mette le mani sulle anche e mi costringe a rallentare.
Gli catturo la bocca e adesso è Jamie a condurre la nostra corsa verso il piacere, con quel suo incedere lento che mi manda fuori pista. Ma la passione domina anche lui. La velocità è qualcosa che fa parte del suo essere. Non può frenare ciò che vuole. E accelera. Gemo e gli bacio il collo. Facendo leva sulle sue spalle, vado incontro a ogni sua spinta. Abbassa la scollatura, prende in bocca un capezzolo, tirandolo leggermente, facendomi impazzire ancora di più. Tiro indietro la testa per liberarlo dalla sua bocca ma Jamie continua a mordere. Decido che è troppo. Per farlo smettere catturo le sue labbra in un lungo bacio, mentre scivolo lungo l’erezione, lasciando alla gravità il compito di riportarmi giù. Atterro sul grembo. Geme e chiude gli occhi. Sento i miei muscoli interni stringersi attorno al suo pene, mi tiro su e cado giù di nuovo.
«Sentimi, Jamie, sono proprio qui. Dove voglio essere». Ancora su e poi di nuovo giù. «Che faccio l’amore con te». È fantastico farlo con lui.
Percepisco il momento di passaggio. Il mio corpo si irrigidisce e la sua presa intorno a me si rafforza. Il piacere cresce pronto a liberarsi dai nostri corpi.
«Portami con te fino al traguardo», sussurra in preda ai gemiti.
Lecco le sue labbra e vado di nuovo su, la sua bocca sulla mia, stringe a più non posso e cado di nuovo giù, precipitando nell’oblio. Con le sue mani serrate sui miei fianchi mi tiene ferma, spinge in su riempiendomi di seme caldo nell’ultima fase dell’orgasmo.
Vittoria. Podio. Champagne.

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