58. Capitolo Jamie Lewis

112 5 0
                                    

“Mi piace la vita alla Ferrari, ma la gente mi guarda come una scimmia in gabbia.”
GILLES VILLENEUVE

Attraversiamo insieme All. des Boulingrins, con le tribune in costruzione, il traffico nel Principato diventa insostenibile. Girare in moto durante il weekend di gara è sempre un’impresa, ma è un obbligo che devo affrontare per evitare l’assalto dei fan. Julia non ama molto camminare a piedi, cioè le piace, ma teme i paparazzi. Spero che un giorno possa ignorarli come faccio io. La serenità di passeggiare mano nella mano con lei contrasta con la prospettiva di dover rinunciare a causa di quei curiosi, che mi fanno perdere la pazienza.
Comprendo Julia: le testate di gossip riempiono le pagine con sue foto, oscurano la sua faccia per evitare rogne, diffondendo assurdità sul suo aspetto. La dipingono come fuori dagli standard, addirittura grassa, con un sedere enorme e inadatta a me. Per non parlare di quella stupida rubrica dove la mettono a confronto con tutte le modelle che ho frequentato. Di recente l’ho sentita discutere dell’argomento con Terry, e sono sicuro di averla udita piangere. Julia in molti versi, è contraddittoria. Sul lavoro, l’aspetto non le interessa; guai se le fanno un complimento che non riguardi il suo cervello. Tuttavia, nella sfera privata, l’insicurezza la logora, e i giornalisti peggiorano solo la situazione. Non so più cosa fare per rassicurarla, se non quello di venerare il suo meraviglioso corpo e lusingare la sua mente ogni giorno. È frustrante vederla triste.
Aspetta… Forse c’è un modo per zittire questi idioti in maniera definitiva, dobbiamo uscire allo scoperto, dar loro la conferma che vogliono. Di colpo la minaccia di suo padre torna a tormentarmi la testa, ma non è questo ciò che intendeva. Julia è già finita sui giornali, ora si tratta di ripristinare l’ordine. Il Galà è il contesto ideale per farlo. Ho deciso, questa storia finisce qui.
Mi volto per guardarla; da quando l’ho prelevata dal lavoro, non ha smesso di sfoggiare quel magnifico sorriso.
«Se non conoscessi la tua famiglia, penserei che tu abbia un legame di parentela con Sebastian», le dico, alludendo a Joker. «Adoro vederti così felice». Sorrido a mia volta.
«Oh, Jamie. Sapessi quante cose belle ho fatto e quante cose nuove ho imparato. In altri momenti sarei voluta rimanere lì a lavorare ancora. Tutta la notte». La guardo offeso. «Scemo, smettila di fare quella faccia. Non vedevo l’ora di vederti; il mio commento si riferiva alla mia vita solitaria prima di te».
Appena sotto il portico, la afferro e la spingo contro uno dei pilastri del palazzo, cercando le sue labbra con le mie. Reclamo la sua bocca, la bacio famelico, le stringo la nuca con le dita. Lei affonda le dita nei miei capelli. Li tira. Mi guida mentre risponde al mio assalto. La afferro dal sedere e la stringo contro la mia erezione, premendo con decisione il mio corpo contro il suo. La voglio. Ora.
«Non sei leale a paragonarmi a dei fogli di calcolo», dico mentre le bacio il collo.
«Io non l’ho detto. Hai fatto tutto da solo» ribatte a corto di fiato.
«Sai cosa ti aspetta appena saremo in casa, Archimede. Mi fai impazzire, letteralmente diventare matto, maledetta».
«Non sei da meno, Lewis» sussurra ansimando.
Il mio cognome risuona suadente e sensuale dalla sua bocca. La sensazione si insinua sotto la cintura, dove la situazione è già precaria. La conduco nell’ascensore e, appena le porte si chiudono, riprendo a baciarla, contando i secondi che ci separano dal mio appartamento. Questo ascensore è una lumaca, penso. Mentre continuo a baciarla, il cicalino ci avvisa che siamo giunti al nostro piano. Faccio un respiro profondo, scrutando quegli occhi intensi e famelici che promettono la follia più pura al mondo. Senza esitazione, inserisco il pollice nel rivela impronte, aprendo la serratura.
«Ora sei mia». Afferro con irruenza la mano di Julia e la trascino in casa.
Sto per sollevarla quando, con la coda dell’occhio, noto due figure appena dietro di noi. Mi volto per vederle meglio e...
«Voi che diavolo ci... aaahia!» Esclamo, liberando il mio arto dalla morsa di Julia, che subito mi lancia uno sguardo di rimprovero.
«Stephanie! George! Che bello rivedervi». Mi oltrepassa per fiondarsi tra le braccia di mia sorella e stringere la mano del mio preparatore.
In questo istante, le acque dei miei pensieri si agitano senza una chiara direzione. Il rimorso per quello che ho patito in passato si fonde in modo indistinto con la rabbia generata dal prolungato silenzio di Stephanie e George. Mi ritrovo in un turbinio di emozioni, incerto su come affrontare questa situazione, non ero pronto a farlo. Julia ritorna davanti a me, nel punto esatto in cui mi ha lasciato e mi guarda fisso negli occhi.
«Sono la tua famiglia, coloro che ci sono sempre stati per te. Non c’è giustificazione per il loro silenzio, ma tenta di superare l’orgoglio. Il fatto che siano qui evidenzia il desiderio di chiederti scusa. Concedigli l’opportunità di spiegarsi; non respingerli solo perché hanno cercato, in modo discutibile, di proteggerti». Continuo a fissarla negli occhi, sono così limpidi, calmi e sinceri, in totale contrapposizione con quello che sento dentro.
«Va bene», sussurro quasi soffocando il mio consenso.
«Perfetto. Io, vado a lavarmi» dice, e mi dà un bacio sulla guancia.
«Resta», le chiedo per la necessità di averla a mio fianco.
«Se hai bisogno di me sai dove trovarmi. Fino ad allora, sono certa che saprai cavartela benissimo da solo. Ti amo, Jamie. E anche loro». Okay!
La guardo sparire consapevole che anche i nostri ospiti stanno facendo lo stesso. Non ero il solo a volere che restasse. Ma ha ragione, posso cavarmela, e anche loro. Non spetta a Julia farci da cuscinetto.
«Jamie, noi…» blocco il loro coro impedendoli di parlare.
Avrei mille parole da dire a ognuno. Un vortice di rabbia da canalizzare, soprattutto quando ripenso a come ho portato sulle spalle la colpa di aver perso chi credevo fosse l’amore della mia vita, solo per scoprire dopo anni che mi tradiva. Vorrei poter riversare addosso a loro ogni attacco d’ansia che ho affrontato, ogni lacrima che ho versato e ogni stupida scelta che ho intrapreso. Ma c’è una cosa che non posso negare: loro erano già lì, al mio fianco. A evitare in qualsiasi modo che io perdessi la testa e distruggessi tutto quello che di buono avevo fatto. A volte, si sottovaluta quanto sia difficile essere un amico, portare sulle spalle un segreto così enorme che, per quanto mi abbia ferito, sapere la verità avrebbe inflitto un dolore ancor più acuto. Julia ha ragione, in modo controverso, mi hanno protetto da me stesso.
In un silenzio totale, seduti sul divano, sembrando due individui pronti ad affrontare la loro condanna. Entrambi con la testa china, in attesa di un verdetto.
«Non ho interesse ad ascoltare le vostre scuse. Non ho intenzione di essere pregato. Vi ho mantenuti a distanza perché avete tradito la mia fiducia. Tuttavia, sarei ancora più sciocco se non avessi compreso il motivo che vi ha spinto a farlo. Non osate mai più ripeterlo. Perché, per quanto il vostro gesto mi abbia preservato, è stato anche ciò che vi ha punito, e non ho intenzione di continuare». Entrambi alzano la testa come a voler cercare una sorta di conferma sul mio viso.
«Jamie, io…» Questa volta, sono le lacrime a interrompere le parole di mia sorella.
Steph è incinta, non le fa bene tutto questo. George, invece, evita il contatto visivo a favore delle sue mani che continuano a stritolarsi tra loro. Mi avvicino a entrambi, consapevole che c’è solo una cosa che posso fare. Chinarmi verso di loro per abbracciarli. Il calore che si diffonde è rassicurante. Le lacrime di mia sorella scorrono inarrestabili, e le braccia di George sono un rifugio saldo. I miei amici, la mia famiglia, la mia roccia, e ho ancora tanto bisogno di loro nella mia vita.
Con la coda dell’occhio, noto Julia appoggiata allo stipite della porta, braccia conserte, soddisfatta e felice della scena che si sta svolgendo.
“Bravo, campione.” Mima con la bocca, poi scioglie le braccia e scompare nel bagno.

SAY SOMETHING RESTYLINGDove le storie prendono vita. Scoprilo ora