21. Capitolo Julia Testa

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"Ci sono tre classi di persone: quelle che vedono, quelle che vedono ciò che viene mostrato loro e quelle che non vedono."
LEONARDO DA VINCI

«Mi dici cosa ho fatto di sbagliato nella mia vita per meritarmi questo?», chiedo a Giorgia con un tono un po' sopra le righe dopo averle raccontato dello scontro al lavoro.
«Buona sera, miss simpatia», è la voce di Mattia che mi saluta, burlandosi di me. «Se vuoi, rispondo io alla tua domanda.» Lo guardo di traverso, non sono in vena di ascoltare le sue battute.
«Smettila, Matt», lo riprende subito Gio.
«Ma se non ho ancora parlato». Il problema è che lo farai.
«Perché sappiamo che dirai una stronzata. Non è il momento, Matt». Lo ammonisce ancora sua moglie.
«Sono serio, giuro.» E invece lo stronzo ride. Sto per dargli uno scappellotto quando mi chiede: «Perché ti interessa così tanto il loro parere?» Incrocio le braccia e lo guardo truce. «Riformulo. Cambierebbe qualcosa nella tua vita se uno come Tommaso o anche gli altri ammettessero il tuo potenziale?» Rifletto per un attimo.
«No. Ma sarebbe più facile conviverci. È snervante sentire di continuo i commenti fatti alla mie spalle. Non sono solo un paio di tette che cammina, merito un po' di rispetto». E Mattia ritorna a ridere.
«Svegliati, Julia. I commenti non finiranno mai, anzi continueranno. Sei una ragazza bellissima e se non lo sapessi, lo sport preferito degli uomini, è proprio parlare di tette e culi. Siamo fatti così».
«Ah, sì!?» esordisce Giorgia sarcastica.
«Smettetela di fare le santarelline. "Guarda che culo ha Dornan" oppure "Papà, esistono fidanzati boni come Edward il vampiro?" Questa è la più bella: "Voglio sentire il cazzo nero di Lewis sfondarmi"» Oh, mio Dio! E lo scappellotto gli arriva.
«Non ho mai detto una cosa del genere, Mattia», mi ribello al commento.
«Sì, ma l'hai pensato». Divento di colpo rossa in viso.
«Io non ho... » Mattia alza la testa come fosse un galletto.
«Prendi l'estintore, Gio, che la tua amica qui sta per andare a fuoco». Scuoto la testa.
«Ma quanto sei scemo?», chiede Giorgia ridendo.
«Non lo sono. Ho solo dimostrato efficacemente una teoria. Riusciresti a non pensare al sesso se avessi tutto il giorno il tuo idolo girarti intorno? La risposta è: no. Non puoi dire il contrario, Julia. Nessuno di voi può farlo. L'unica differenza è che non lo esternate, ma i vostri pensieri sono sconci tanto quanto i nostri».
«Quindi, secondo te, dovrei far finta di niente?», chiedo.
«Sì, devi. Tu rappresenti una sfida per la maggior parte di loro. Bellissima, preparata, cazzuta, sei il sogno bagnato di qualsiasi uomo, ma loro ti vogliono sottomessa non ad abbaiare ordini, questo è il problema. Quindi se vuoi dare retta al mitico e fantastico, nonché migliore vicino di casa che potrai mai trovare nella tua vita: Fottitene». Forse non ha tutti i torti, devo provare a non cadere nelle loro provocazioni.
«È per me questa meraviglia davanti alla porta?» Esordisce Sara appena entra in casa tornata dalla biblioteca.
«Wow», esclama Giorgia appena vede il mazzo poggiato a terra sul pianerottolo.
«È mio», sussurro imbarazzata.
«Merda se è grosso. Chi è il cretino che ha sprecato una fortuna in fiori per te?», chiede Mattia.
«Divertente», dico storcendo il muso.
«Lo so. Ma non cambiare argomento. Sento l'esigenza di salvare quel poveraccio che non sa in che grosso guaio si sta cacciando».
«Tutto si può dire di lui tranne che sia povero». Guadagna quaranta milioni di euro all'anno senza contare gli sponsor.
«Fai il nome, Julia», insiste ancora Mattia.
«Fatevi gli affari vostri». Non faccio in tempo a finire il rimprovero che quella stronza ficcanaso della mia figlioccia ha già aperto il bigliettino.
«"Sento ancora il calore del tuo abbraccio, ma non mi basta più." Sento ancora... Oh, mio Dio! È di Lewis. Jamie. Il tuo idolo. E ti ha mandato un mazzo di fiori!?» La trascino all'interno della casa per un braccio e per poco non cade sul bouquet.
«La smetti di urlare, Sara», la rimprovero.
«Ti rendi conto?» E la scema comincia a saltellare come se fosse su un tappeto elastico. «Il tuo idolo ti corteggia». Signore, dammi la forza di non ucciderla.
«Davvero!? Dammi questo biglietto», e Giorgia lo sfila dalle mani della figlia che non ha smesso ancora di saltare. «Ahhh!», urla quest'ultima e comincia a fare come la figlia.
Io e Mattia siamo immobili, voltiamo in contemporanea le nostre teste per guardaci negli occhi. Entrambi a bocca aperta e scioccati ritorniamo a voltarci verso le due pazze.
«Pensi che la smetteranno, Matt?» Chiedo per conferma.
«Prima o poi, succederà», risponde.
«Quando arriva "prima"?», chiedo ancora.
«"Poi", Julia». Ed è impossibile non ridere.

Davanti la porta di casa trovo ad attendermi la mia "Gazzetta dello Sport". Mario, il giornalaio, si ricorda sempre di allungarmi una copia quando rientra a casa, d'altronde non deve fare molti chilometri, la sua porta è difronte la mia.
Metto i fiori in un vaso. Lo osservo ancora un attimo, ma subito decido di non indugiare sul gesto e sulla persona che lo ha fatto, sono troppo stanca persino per far vagare i miei desideri, ho bisogno di lavare via questa giornata.
Entro nella doccia, lascio che l'acqua calda riscaldi il mio umore e rifletto sull'accaduto. Non ne posso più di essere sempre messa con le spalle al muro, mi sento sempre più svuotata, questa continua lotta mi sfinisce. Mattia ha ragione. Dovrei non prenderla sul personale, ma è proprio quello il problema, non riesco a farmele scivolare di dosso.
Ritorno in cucina e mentre mangio la mia cena guardo l'imponente mazzo di fiori sulla tavola. Cosa vuoi da me Lewis? La domanda trova subito la risposta appena l'occhio mi cade sulla prima pagina della Gazzetta.

IL RE NERO È TORNATO.
L'INGLESE ANNIENTA LA CONCORRENZA E CONQUISTA IL GRAN PREMIO DELL'EMILIA ROMAGNA.
Mancava la vittoria a Imola nel suo palmares, ora è arrivata. E' Jamie Lewis il vincitore del Gran Premio dell'Emilia-Romagna sullo storico circuito del Santerno. L'inglese si dimostra semplicemente il migliore e coglie la vittoria numero 53 della carriera.

È stato straordinario. Una guida impeccabile. È il numero uno.

JAMIE LEWIS AMA FARE CONQUISTE.
Nel corso della sua carriera in Formula Uno, Jamie Lewis ha dimostrato quanto sia bravo a fare conquiste, come conferma il suo palmares di tutto rispetto. Del resto, cinque titoli non si acquisiscono per caso, al punto tale che solo Michael Schumacher può vantare un bottino superiore.
Questa volta, però, il britannico non si è risparmiato. Avvistato presso l'hotel dove alloggia in compagnia non solo di una donna, ma di ben due. Non siamo riusciti a scoprire chi fossero le fortunate, ma una cosa è certa: Lewis non può resistere al fascino italiano.

La mente vola subito al bigliettino che è ancora incastrato nell'unica rosa rossa presente nel bouquet che mi ha inviato il suddetto campione. Era così in astinenza del mio calore che ha ritenuto giusto scaldarsi non con una, ma con ben due donne. Stronzo. In questo momento, odio il genere maschile. Tutti. Mi sento tradita, ferita, e una tempesta di emozioni conflittuali mi attraversa. Da un lato, c'è la rabbia e la delusione, e dall'altro, inizio a mettere in discussione la mia autostima e il mio valore.
«Basta», urlo a me stessa.
Mi alzo dalla sedia, prendo il piatto e con impeto butto la cena nella pattumiera. Sparecchio la tavola con rabbia e vado a buttarmi sul letto. Ho bisogno di dimenticare. Ho bisogno di non pensare a nulla e a nessuno fino a domani

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