“Lo scienziato descrive ciò che esiste; l'ingegnere crea ciò che non era mai stato.”
THEODORE VON KÁRMÁNIl cuore batte con furore nel petto mentre stringo con determinazione il volante di Ariel. Ogni fibra del mio essere è in sintonia con la macchina, sento l'aderenza delle gomme sull'asfalto, la precisione della mia guida, un'unica entità, io e Ariel, come se fossimo destinati a danzare insieme.
Aumento la velocità e il vento urla la sua sfida, ma la potenza della macchina prevale. I miei occhi sono fissi sulla strada, scrutando il punto d'ingresso perfetto per ogni curva. Il ruggito del motore si mescola all'armonia dello stridere degli pneumatici, una sinfonia di potenza e controllo. Ariel risponde con una grazia inarrivabile, una prestazione che non ha eguali, una coreografia sincronizzata tra la precisione della meccanica e l'ebbrezza dell'adrenalina. In questo momento, non sono più solamente una donna determinata a dimostrare il proprio valore; sono una forza indomita, una professionista pronta a sfidare qualsiasi uomo voglia sminuirla. E insieme ad Ariel, incendiamo la pista con una grinta che non conosce confini, dimostrando che la passione per le auto non è una prerogativa del genere maschile, ma è la mia ragione di vita.
«Sei stata straordinaria in pista!» Esclama Leonardo con entusiasmo appena scendo dall’auto. «Non posso credere come tu sia riuscita a dominare Ariel. Con quei giri poi, credo che tu abbia dato un bel calcio nelle palle, più che meritato, a tutti gli uomini che parlano male delle donne alla guida!» Il suo sguardo è carico di ammirazione, sorrido, riconoscendo il suo sostegno incondizionato.
«Forse dopo questa mia esibizione, smetteranno di trattarmi come una ragazza prestata al mondo degli uomini. Comunque grazie. È stato un bel gesto, fingerti dolorante per lasciarmi effettuare i test di velocità, per quanto mi sia divertita non lo fare mai più, potresti ricevere un richiamo». Non voglio che si metta nei guai a causa mia.
«E perdermi uno spettacolo come quello che ho appena visto? Pur di rivederlo sono disposto a star male davvero». Un sorriso compiaciuto mi sfugge nel sentire il suo entusiasmo. «Non succederà, Julia. E poi, dopo la tua performance, sono sicuro che nessuno ti impedirà di effettuare questo tipo di test. I dati che sei riuscita a estrapolare da Ariel sono stupefacenti. Sei brava, amica mia. E ora lo sanno tutti». Abbraccio Leonardo, sorride, sarei persa senza di lui. È stato il mio mentore fin dall'inizio, sempre al mio fianco. «Allora, emozionata per domani?»
«Conto i secondi». Sono così gasata di vedere una gara dai box che gli salterei addosso dalla felicità.
Leo mi ha accolto sotto la sua ala protettiva, appena arrivata alla RED, e non mi ha mai giudicata, anzi mi ha sempre sostenuta e incoraggiata. Gli ho voluto bene sin da subito. Mi accarezza una guancia mentre continua a sorridere, e se qualcuno ci vedesse potrebbe facilmente fraintendere, Leo è solo un dolce amico, bisognoso di affetto e di costante contatto.
Tuttavia, so che i pettegoli sono sempre in agguato, per mia fortuna Tommaso si è tenuto lontano da me. Credo che la mia strizzata di palle e la performance in pista abbiano prodotto l'effetto desiderato, segnando più di un punto a mio favore.
Riportiamo le macchine in fabbrica, e prima di andare a casa, io e Leo fissiamo l’orario per la partenza di domani. Sono così eccitata che spero di riuscire a dormire, voglio essere al massimo delle mie energie. E chissà, se sono fortunata forse potrei... Lewis.«Naaa, ma fai sul serio? Questa è l’ultima volta che vengo in macchina con te. Quanti anni avrà questa canzone, mille?»
«Io mi dovrei rifiutare di salire sulla tua Giulietta. Tu e quelle tue musiche chiassose». Non posso fare a meno di difendere il mio amato genere musicale.
«Chiassose!? Come osi definire il rock chiassoso? È una forma d'arte pura, un'esplosione di emozioni e potenza! È energia, è passione, è vita!» Leo sorride ma non si arrende.
«Non dire stronzate! È la musica pop quella più ascoltata. È orecchiabile, contagiosa, e spesso riesce a racchiudere sentimenti universali in canzoni che ti fanno cantare a squarciagola. La Pausini, Eros, Ferro, 883, Morandi…» Fermatelo!
«Oh, mio Dio! Non puoi fare questo confronto. Vuoi mettere quattro accordi ripetuti all'infinito contro la complessità dei mille strumenti nel rock? E non parliamo dei testi nel pop, affrontano solo l'amore e il tormento amoroso, così profondi che ti fanno venire il latte alle ginocchia e ti trascinano nell'abisso dell'angoscia?»
«Quanto sei noiosa. Zitta…», Leo alza il volume dello stereo e la voce di Morandi riempie l’abitacolo, «canta con me». Il titolo della canzone non ha bisogno di presentazione, la conoscono tutti anche chi come me, ne farebbe a meno.
Ed è impossibile non ridere appena comincia la sua performance.«Andavo a cento all'ora
Per trovar la bimba mia
Ye ye ye ye
Ye ye ye ye
Andavo a cento all'ora
Per cantar la serenata
Blen blen blen blen
Blen blen blen blen».Non riesco a smettere, mi manca l’aria. È troppo buffo.
«Ma si bruciò il motore
Nel bel mezzo della via
Blen blen blen blen
Blen blen blen blen».È così contagioso che alla fine cedo. Canto con lui anch’io.
«Ciunga ciunga ciù
Ciunga ciunga ciù
La la la la la
Eh ciunga ciunga ciù
Ciunga ciunga ciù
La la la la la»
Dopo un divertente viaggio, inutile elencare il repertorio che ci ha accompagnato lungo il tragitto, io e Leonardo arriviamo al circuito di Imola. Parcheggiamo la macchina e iniziamo a percorrere la strada che porta verso il Paddock . Il sole splende nel cielo azzurro di Imola, e il richiamo della pista è irresistibile. Arrivati al tornello eseguiamo le procedure di sicurezza; il badge trema nella mia mano, tanta è l'emozione che sento. E alla fine, sono dentro. Un altro sogno che si trasforma in realtà.
È un privilegio essere qui, nel cuore dell'azione. Ci sono persone che sborsano molti soldi pur di stare da questa parte della pista, e il mio entusiasmo cresce ad ogni passo che faccio. È un mondo diverso da quello delle tribune, un mondo che per una volta entra a far parte della mia realtà, e non vedo l'ora di immergermi in questa esperienza unica, che potrebbe anche essere l'ultima.
Cammino con passo sicuro attraverso il paddock; il mio cuore batte all'unisono con il rombo dei motori che riempie l'aria, e la sensazione è elettrizzante. Vedo le scuderie dei team di Formula 1, con i loro Motorhomes e le tende bianche, una piccola città temporanea dedicata alla velocità. La tensione nel paddock è palpabile, e posso percepire l'energia che pervade l'intero luogo. Gli sponsor e gli ospiti VIP passeggiano con eleganza, mentre i giornalisti si affrettano a cogliere ogni possibile scoop.
Arriviamo alla nostra prima fermata, la RED. Entrati nella zona dell’ospitality , una ragazza ci accoglie, controlla i tesserini e ci porge delle buste sigillate, nominative, contenenti le magliette della scuderia da indossare. Solo a vederle, mi sento al settimo cielo. Non perdo tempo in inutili convenevoli, lascio a Leonardo l'onore di parlare, e mi fiondo in bagno per indossarne subito una. Non siamo qui per lavorare, ma facciamo parte dell'azienda, quindi è nostro dovere mostrare il marchio con orgoglio.
E poi, finalmente metto piede nel posto dove sogno di trovarmi da tutta una vita. Ed è così emozionante che gli occhi si riempiono di lacrime e le gambe rischiano di cedere schiacciate sotto il peso dell'emozione.
Dio, ti prego. Lasciami morire qui dentro.
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SAY SOMETHING RESTYLING
Romance🆂🅰🆈 🆂🅾🅼🅴🆃🅷🅸🅽🅶 𝑅𝑒𝑠𝑡𝑦𝑙𝑖𝑛𝑔 La storia di 𝓙𝓪𝓶𝓲𝓮 𝓮 𝓙𝓾𝓵𝓲𝓪, corretta e editata, è su Amazon e per gli abbonati, gratis su Kindle Unlimited. Quando la passione incontra l'anima, nulla sarà più come prima. Lui, Jamie Lewis, cam...