The Other Side

- Capitolo 12-

L'abbraccio dei due venne bruscamente interrotto dall'entrata di Haru nella cameretta del fratello minore.

"Fammi vedere le ali e i capelli" Si limitò a dire con tono freddo guardando la ragazza

Erica obbedì in silenzio, lasciando che il giovane le girasse attorno, esaminandola con sguardo critico. Osservava ogni dettaglio, ogni minima sfumatura del cambiamento che la maledizione stava imprimendo su di lei.

Erica abbassò lo sguardo, mordendosi il labbro inferiore "Sì, è effetto della maledizione." sentenziò infine, fermandosi di fronte a lei. "Dobbiamo velocizzarci, o almeno fare in modo che il popolo angelico inizi a vederti come la loro regina e non più tuo padre."

"Il problema è che il popolo è fin troppo fedele a lui, e io non so come possiamo far loro cambiare idea sul suo conto."

Il ragazzo rimase qualche secondo in silenzio per poi guardare le sorelle.

Haru rimase in silenzio per qualche istante, riflettendo. Poi, con un cenno deciso, si voltò verso le sorelle. "Chiamate il consiglio demoniaco. Ho un'idea, ma non sarà facile da realizzare."

Pilika e Kanato annuirono senza esitazione e si allontanarono per eseguire il compito. Quando le due scomparvero, Haru tornò a concentrarsi su Erica, osservandola con intensità. Dopo un breve sospiro, le diede un ordine secco.

"Cambiati. Vieni anche tu, ma non fare cazzate."

"Dai, fratellone, si è già scusata... Sono sicuro che ha capito la lezione." intervenne Yukio, il più piccolo, con un tono serio insolito per lui.

Haru sospirò. "Yuyu, per favore, non metterti in mezzo. Questa è una questione tra adulti."

"Sì, ma è una mia amica e tu sei mio fratello. Ci tengo che andiate d'accordo." insistette il bambino, guardandolo dritto negli occhi. "Oltretutto, è per il bene di tutti noi. Se collaborate, arriveremo prima all'obiettivo e tutto questo finirà presto."

Haru rimase in silenzio, scrutando lo sguardo risoluto del fratello minore. Alla fine, sospirò di nuovo, arrendendosi. "Facciamo così: ne parliamo con calma dopo, ok? Ora dobbiamo andare. Tu fai il bravo."

"Anche tu, fratellone." Yukio sorrise, soddisfatto di aver almeno piantato il seme del dubbio in lui.

Haru uscì dalla stanza con un accenno di sorriso, poi borbottò tra sé e sé: "Ti devo un favore, piccoletto."

"Sì, ma tu fai in modo che si fidi di te, ok?" rispose Yukio, incrociando le braccia.

Erica annuì con un lieve sorriso prima di dirigersi nella camera assegnatale. Si cambiò in fretta e raggiunse gli altri al piano inferiore, seguita dal demone nero. Kanato li stava aspettando.

"Siamo tutti?" chiese, scrutando il fratello.

Haru annuì. "Andiamo."

Con un semplice schiocco di dita, li teletrasportò all'ingresso di un grattacielo. L'edificio, imponente e moderno, si ergeva maestoso, dominato da un design elegante in bianco e nero. Senza perdere tempo, si incamminarono all'interno, percorrendo i lunghi corridoi fino a giungere a un ampio salone.

Appena varcata la soglia, una voce impaziente li accolse. "Alla buon'ora. Possibile che siamo sempre ad aspettarvi?"

Haru si voltò verso Fumihiro, gli occhi ridotti a fessure. "Se ci tieni alla tua vita, vedi di non rompere."

Fumihiro sogghignò, divertito. "Uhh, aggressivo~ Sexy."

Erica, sentendosi fuori posto, osservò la tavolata con una certa esitazione. "Ehm... io dove mi siedo?"

"Siediti qui, angioletto." intervenne Mar con un sorriso, indicandole il posto accanto al suo.

Lei annuì e si sedette, cercando di non far trapelare il nervosismo che la attanagliava. Intorno a lei, i volti dei presenti erano assorti, in attesa di spiegazioni.

Haru prese la parola. "La questione penso che la conosciate già. Dobbiamo reagire il prima possibile o la maledizione diventerà irreversibile. Se Erica diventasse un demone, non potrà mai regnare sugli angeli."

"Quale sarebbe il tuo piano?" domandò uno dei presenti.

Haru si prese un momento per ponderare le parole. "È un rischio, lo ammetto. Ma è l'unica opzione. Il popolo angelico deve conoscere la verità su di noi. Anche se uccidessimo suo padre, non è detto che la seguano automaticamente. Dobbiamo dimostrare loro chi è la vera erede."

"Ma scusami Haru, il consiglio universale non ha ancora deciso come comportarsi rispetto a tutto ciò?"

"E il consiglio universale? Non si è ancora espresso?" chiese Monique, fissandolo con cipiglio scettico.

Haru sospirò. "Purtroppo alcuni rappresentanti hanno votato contro. E senza unanimità, il consiglio non si muoverà. Dobbiamo arrangiarci."

Un brusio si sollevò nella sala. "Quindi dobbiamo combattere da soli un nemico che minaccia anche loro?" chiese Monique incredula.

"Esattamente." confermò Haru. "Ma possiamo aggirare il problema. Inizieremo dai villaggi già conquistati, diffondendo una nuova immagine di noi. Poi passeremo alle città, e infine useremo un video ufficiale con Erica che parlerà apertamente al suo popolo."

Erica spalancò gli occhi. "Io?! Non sono capace di fare una cosa del genere!"

Haru la scrutò con sguardo glaciale. "Hai avuto il coraggio di mentire al re dei demoni e ora non riesci a parlare al tuo stesso popolo?"

Erica esitò, sentendosi improvvisamente messa alle strette.

"Per non parlare del fatto che ti stai facendo aiutare dai miei fratelli per riacquistare la mia fiducia" Disse serio guardando la ragazza

Pilika e Kanato sgranarono leggermente gli occhi e guardarono il fratello.

"Non guardatemi così voi due, mettete in mezzo di nuovo Yukio alle questioni che non riguardano né voi, né lui ,soprattutto, e ne pagate le conseguenze"

Fumihiro alla scena fece apparire una ciotola di popcorn divertito "Ho fatto bene a venire oggi HAHA! la situazione è al dir poco succosa"

"stai zitto che ne ho anche per te chiaro?" Disse il demone nero per poi rivolgere lo sguardo verso l'angelo "Ora, se ci tieni tanto a riconquistare la mia fiducia ti dirò io come fare. Hai da fare due cose, convincere il tuo popolo a seguire te e convincere il consiglio universale ad aiutarci nella missione"

"O-oddio n-non saprei.. i-io non lo so..." Tentennò la ragazza guardando il moro.

"Ti sto dando una occasione che in pochi hanno, vuoi lasciarla così?"

La ragazza ci pensò qualche secondo per poi guardare il ragazzo seduto di fronte a lei e annuire.

"Va bene ... Accetto." Disse sicura della sua scelta facendo ghignare il ragazzo.

"Bene allora, diamo inizio alle danze"