- Capitolo 30 -

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Nel giro di poche ore il gruppo raggiunse il regno angelico e la città d'argento.  Il gruppo si muoveva con determinazione, ma anche con la consapevolezza che ogni passo li avvicinava a un nemico invisibile e potente. Fumihiro, in testa al gruppo, guidava con sicurezza, i suoi occhi grigi scrutando l'orizzonte celestiale. Lilith, al suo fianco dietro di loro, Pilika e Kanato si scambiavano sguardi silenziosi, consapevoli dell'importanza del loro compito.
Nel frattempo Eleanor era riuscita a impossessarsi di una guardia angelica e li aspettava già davanti all'entrata di un passaggio segreto, una volta riuniti tutti insieme entrarono nella città per poi raggiungere il palazzo reale nella quale entrarono senza troppi intoppi. "dobbiamo muoverci non so per quanto a lungo possa resistere..."

"Manca poco devi solo farci accedere alle segrete e poi potrai tornare nel tuo corpo" Disse Fumihiro rassicurando la piccola elfa. 

Lilith schioccò le dita e fece apparire alle mani dei quattro demoni delle manette placcate in oro che erano legate ad una catena che venne poi consegnata alla minore. Il gruppo raggiunse l'entrata delle segrete barricata da due angeli, Eleanor si avvicinò con le mani lievemente tremanti ai due, si schiarì la voce e guardò i due 

"Devo portare questi quattro demoni nelle segrete, ordini del re"

I due angeli di guardia alla porta delle segrete si scambiarono un'occhiata scettica, scrutando Eleanor e i "prigionieri" incatenati. Le loro armature scintillavano alla luce eterea che pervadeva il Palazzo Reale, e l'atmosfera tesa sembrava amplificare ogni minimo rumore.

"Ordini del re?" Chiese con tono insospettito uno dei due scrutando prima "l'angelo" davanti a se e poi i quattro demoni.

"Il re ha deciso di agire in segretezza, questi demoni sono stati catturati in una missione recente e devono essere interrogati"

L'angelo sembrò riluttante ma dall'altra parte sapeva che se la cosa era reale non l'avrebbero passata liscia per aver disobbedito al re. "Molto bene, portali dentro"

Disse l'angelo con tono serio per poi far aprire la porta al suo collega, i cinque entrarono e le porte si richiusero lentamente dietro di loro.

"piccoletta hai fatto un ottimo lavoro, torna pure a casa e riposa" Disse Fumihiro alla piccola elfa che alle sue parole annuì e uscì dal corpo dell'angelo che cadde inerme a terra. 

I quattro demoni proseguirono lungo il corridoio bianco e oro cercando di capire dove Haru si trovasse. Fumihiro, sempre in testa, si concentrava su ogni minimo dettaglio, cercando di percepire la presenza di Haru.

"Dev'essere qui vicino... me lo sento" Disse con un sussurro Lilith continuando a camminare finché non raggiunsero la fine del corridoio trovandosi davanti ad un portone oro con vari disegni scolpiti come decorazione. Si avvicinò alla porta e tentò di sbloccarla fallendo. "una porta chiusa da un incantesimo divino, lui è qui e noi non possiamo fare niente" Si limitò a dire con tono seccato

"Dobbiamo trovare un modo per sbloccarla" disse Fumihiro sospirando, erano ad un passo dall'obbiettivo ma non sapevano come raggiungerlo 

Mentre il gruppo cercava un modo per sbloccare la porta divina, Erica, rimasta al palazzo, non riusciva a staccarsi dalla sfera di cristallo che usava per osservare i suoi compagni. Ogni movimento che facevano le sembrava carico di pericolo. Aveva promesso di restare indietro, ma l'ansia che cresceva dentro di lei la spingeva a considerare l'idea di disobbedire e unirsi a loro.

"Devo stare qui... hanno bisogno di me qui," si ripeteva tra sé e sé, stringendo ancora l'anello che portava con sé.

Nel frattempo, Yukio si avvicinò di nuovo alla stanza di Erica, percependo la sua angoscia. Bussò leggermente alla porta e poi entrò, guardandola con i suoi occhi dolci e comprensivi. "Erica, non dovresti torturarti così so che è difficile, ma devi fidarti di loro." disse con calma.

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