Il ragazzo sedeva con noncuranza, osservando la tavolata con un sorrisetto divertito. Attorno a lui, l'aria era tesa, carica di aspettative e tensione inespressa.
"Erica, se non te la senti, non devi farlo," disse Mar, il suo sguardo fisso sulla ragazza, la voce ferma ma comprensiva. "Nessuno ti sta costringendo. Puoi rifiutare in qualsiasi momento." Le sue parole , fecero cambiare espressione al moro che da divertita divenne seccata.
"Mar da quando ti contrapponi a ciò che dico?" chiese con tono basso, ma carico di fastidio.
"Da quando quello che le stai chiedendo equivale a mandarla al macello," ribatté Mar, senza il minimo tentennamento.
Haru sbuffò, incrociando le braccia. "Non dire stronzate. Se fosse davvero pericoloso, credi che glielo avrei proposto?"
Mar strinse i pugni, il disappunto dipinto sul volto. "Ammettilo, è assurdo. E poi, la tua fiducia non dovrebbe essere un premio da conquistare. Non è così che funziona."
Il ragazzo lasciò cadere la testa all'indietro, inspirando profondamente, come a cercare la calma che gli stava sfuggendo. Quando tornò a guardarla, il suo sguardo era freddo e tagliente come una lama.
"Niente è impossibile," disse, scandendo ogni parola con cura. "E per la cronaca, io non ho messo in palio nulla. Se davvero vuole riconquistare la mia fiducia, che faccia qualcosa di utile per tutti, non solo per me. Se fossi egoista, avrei fatto come mio padre: lui perdonava portandosi a letto la gente. Ti pare che io abbia fatto lo stesso con lei?" Si voltò verso Erica, che abbassò leggermente lo sguardo. "Ha messo in pericolo sé stessa, la sua accompagnatrice, noi e l'intero popolo demoniaco. È già tanto che glielo permetta, cazzo."
A quel punto, Fumihiro sollevò una mano con aria rilassata, un sorriso appena accennato sulle labbra.
"giuro che se hai alzato la mano per dire cazzate ti scuoio vivo" lo bloccò subito Haru, senza nemmeno degnarlo di uno sguardo.
Fumihiro si appoggiò al tavolo con noncuranza. "Facciamo che ti dai una calmata, vecchietto, ok?" Si prese un attimo, lasciando scivolare lo sguardo tra i presenti, poi tornò a parlare con tono pratico: "Senti, noi aiutiamo Erica a convincere quei quattro angioletti rincoglioniti dalle stronzate di suo padre. Se vuoi aiutarci, bene. Se no, fai altro. Ma lei deve far sì che il Consiglio Universale ci appoggi. Così non è troppo per Mar, ma nemmeno troppo poco per te. Tutti contenti, e soprattutto raggiungiamo l'obiettivo più in fretta. Ricordiamoci che siamo qui non per la maledizione del cazzo, ma per far finire la guerra."
Un breve silenzio accolse le sue parole.
"È la prima volta che dici qualcosa di intelligente in una riunione," commentò Monique, sollevando un sopracciglio.
"Monique, se vuoi prendermi per il culo, basta dirlo subito," ribatté Fumihiro, lanciandole un'occhiata seccata.
Haru si passò una mano tra i capelli, poi sbuffò. "Direi che la decisione è stata presa, organizzatevi pure per fare quello che dovete, non cercatemi a meno che non siate in una situazione di merda, io posso anche andarmene" Disse per poi alzarsi e teletrasportarsi a casa.
Mar lo seguì con lo sguardo fino a che non scomparve, poi incrociò le braccia. "Alle volte è proprio un bambino del cazzo."
Pilika sospirò, scuotendo appena la testa. "Non voglio difenderlo, ma ha le sue ragioni. Sa di cosa è capace Erica. E poi... noi demoni non potremmo mai negoziare con il popolo angelico. Lei sì. Per questo ha detto di non disturbarlo a meno che non sia grave: perché siamo già con un piede nella fossa."
"Concordo con Pilika-chan," aggiunse la bionda. "Non serviva che ti mettessi in mezzo, Mar."
Fumihiro la guardò per un momento, poi si avvicinò con fare più deciso.
"Ah allora il gatto non ti ha mangiato la lingua, ascoltami bene angioletto, " disse, serio guardandola negli occhi. "Devi tirare fuori le palle con Haru. Noi non possiamo metterci contro di lui, ma tu sì. Ti ha inquadrata fin dal primo giorno che hai messo piede in casa sua. Se non impari a farti rispettare ora, come pensi di affrontare gli altri membri del Consiglio? Lì sarai sola. Nessuno ti coprirà il culo." Fece un passo indietro, incrociando le braccia. "Quindi o lo conquisti o sei fottuta. Cazzo, oggi sto dando il meglio di me."
"Ed ecco tornato il rincoglionito che funziona come braccio ma non come cervello," commentò Monique con un sorriso divertito.
"Vaffanculo, Monique," replicò Fumihiro con un'occhiata storta.
Nel frattempo, Pilika si era già alzata. "Vado a cercare Haru."
Si teletrasportò via, apparendo nel luogo che conosceva fin troppo bene. Come aveva immaginato, suo fratello era lì, seduto sulla cima di un palazzone, a guardare il panorama.
"Sei sempre lo stesso," disse lei, avvicinandosi.
"Forse dovrei cambiare posto, visto che mi trovi sempre." ribatté lui, senza voltarsi.
"Lo faccio solo per assicurarmi che tu stia bene. E lo sai che anche se lo facessi ti troverei comunque."
Haru sospirò, facendo apparire due bicchieri di vino: uno rosso per sé, uno bianco per lei.
"So che Mar ha forse esagerato," iniziò Pilika, accettando il bicchiere. "Ma ha a cuore Erica."
"Pare che in molti la abbiano a cuore." disse lui portando lo sguardo sulla città bevendo un sorso di vino.
"Ammettilo, ti sei preoccupato per lei." lo incalzò la minore.
"Non dire cazzate, Pilika, per favore." ribattè con tono seccato mantenendo lo sguardo sulla città che negli scorsi anni aveva faticato a costruire.
"Si vede che ti sei affezionato a quella biondina."
Haru bevve un sorso di vino, fissandola con espressione imperscrutabile.
"È un angelo," disse semplicemente. "Sai cosa penso di loro."
"Lo so. Ma non tutti gli angeli fanno schifo al cazzo. E voi due stareste anche bene insieme." Disse con un sorrisetto stuzzicandolo.
"Finiscila."
Pilika rise, posando il bicchiere vuoto. "Trattala bene. È la nostra ultima speranza."
Lui non rispose, limitandosi ad annuire.
Quando lei si teletrasportò via, rimase da solo a fissare il cielo. Poi scosse la testa, passandosi una mano tra i capelli.
"Aish, quando fa così la odio." Restò in silenzio ancora un attimo, prima di prendere una decisione. "Va bene. Lo farò. Dannato me e la mia cazzo di morale" Disse seccato e si teletrasportò a casa, camminò nei corridoi con passo sicuro e si fermò davanti alla stanza di Erica e bussò.
Quando la porta si aprì, la ragazza lo guardò con occhi spalancati, deglutendo rumorosamente.
"Possiamo parlare?"

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The Other Side
FantasíaHaru, re dei demoni e del mondo demoniaco. Ragazzo molto freddo all'apparenza ma dolce con persone a lui care Erica, principessa futura erede al trono degli angeli del mondo angelico. Ragazza molto dolce ma dal carattere vivace e molto determinata. ...