- Capitolo 18 -

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Nel regno angelico il sovrano era seduto sul trono , le dita intrecciate davanti a sé, lo sguardo impassibile come quello di una statua. La sua espressione non tradiva alcuna emozione, almeno fino a quando il messaggero, un giovane angelo dal volto teso, non si inginocchiò dinanzi a lui.

"Parla."

La voce del Re risuonò nella sala, profonda e fredda.

Il messaggero si schiarì la gola, il sudore impercettibile sulla fronte. "Mio signore... abbiamo conferma che la principessa Erica non è stata rapita dai demoni. Sta collaborando con loro, sire. Non è una loro prigioniera... ma loro alleata."

Il cuore del sovrano parve fermarsi per un istante. "Insomma mi stai dicendo che la mia bellissima bambina sta collaborando con quelle bestie?!"

" Si vostra altezza stanno collaborando, e purtroppo stanno portando dalla loro parte il popolo convincendoli dei essere loro nel giusto e voi nel torto."

L'uomo strinse i denti e rimase in silenzio qualche secondo per poi guardarlo dritto negli occhi  "Trasmetti un messaggio a tutte le truppe che sono disponibili, che le diano la caccia e le taglino le ali e se non la trovano che puntino pure al piccoletto della famiglia reale, sono certo che se lo toccano quell'animale del loro Re sarà pronto a consegnarla."

Il messaggero alzò appena lo sguardo, incerto. "s-sire ne siete sicuro...? n-non voglio dubitare assolutamente delle vostre meravigliose capacità ma tutte le truppe...? chi difenderà il popolo...? "

L'uomo serrò la mascella con uno sguardo pieno d'ira "Ascoltami bene. Quello che mi interessa in questo preciso momento è quella ragazzina. Ti è chiaro?! Non mi interessa niente di nessuno voglio solo le sue ali qui."

"s-si vostra altezza... va bene.. riferirò il messaggio" Il messaggero si inchinò rispettosamente e si affrettò a trasmettere l'ordine del Re degli Angeli a tutte le truppe disponibili. Mentre il messaggio veniva diffuso e le truppe si preparavano per la caccia, il palazzo angelico  si era pervaso da un'atmosfera di tensione e preoccupazione a causa del nervosismo dell'uomo. 

Nel frattempo i due ragazzi erano tornati a casa e stavano festeggiando la vittoria insieme al resto della famiglia reale e del consiglio demoniaco. Per la prima volta, la speranza di un'alleanza sembrava concreta.

Erica, ancora stordita dagli eventi del giorno, stringeva un calice tra le mani, sentendo il calore della bevanda scaldarle le dita. Accanto a lei, Haru sorrideva con aria soddisfatta, ma la sua espressione cambiò all'istante quando le porte si spalancarono con violenza.

Diana entrò di corsa, il volto pallido e il respiro spezzato.

"s-scusate l'interruzione... è un'emergenza."

Il volto di Haru si rivolse verso la ragazza alla vista di ella la sua espressione da serena passò ad essere nervosa. "Diana? che ci fai qui? vi hanno scoperto?"

"peggio ... sono partite le ricerche. E dicono che se non la trovano prenderanno Yuyu per farcela consegnare.. puntano al palazzo" Spiegò con ancora il fiato corto per la corsa.

Un silenzio glaciale calò nella sala. Erica si irrigidì, sentendo un brivido lungo la schiena.

"Come fai a saperlo?" chiese Haru, la voce bassa e tesa.

"Stavo pattugliando con le altre. Abbiamo sentito il Re urlare nella sala del trono. Parlava di strappare le ali a Erica. E di rapire Yuyu."

Haru imprecò sottovoce e si passò una mano tra i capelli, la mascella serrata. "Quanto tempo abbiamo?"

Diana scosse il capo. "Non molto. Le truppe sono già in movimento."

Haru serrò le mandibole, concentrato. "Dobbiamo agire velocemente. Diana, tu prendi in custodia Yuyu e Erica. Vi accompagnerò attraverso i passaggi segreti, vi chiuderò in una stanza di emergenza, non muovetevi per nessuna ragione ok? Una volta finito tutto verremo ad aprirvi ok?."

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