- Capitolo 15-

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La quiete del salone da pranzo venne bruscamente spezzata dall'ingresso di un gruppo di guardie, quattro soldati tenevano ferma una giovane donna che, nonostante la presa salda, si dimenava con ferocia. Haru alzò lo sguardo dal tavolo e scosse la testa con disapprovazione prima di rivolgersi a Fumihiro, che osservava la scena con un'espressione impassibile.

"Capisco prigioniera ma non è mica un animale"

Fumihiro scrollò le spalle con noncuranza. "Ha già preso a pugni due guardie. Se non l'avessimo immobilizzata in questo modo, non saremmo riusciti a portarla qui."

Haru incrociò le braccia e lo fissò con severità. "Fumihiro, devo davvero ricordarti che hai il potere di controllare le menti?"

L'altro sbatté le palpebre, poi si portò una mano alla fronte con un'espressione esasperata. "Ah, cazzo. Non ci ho pensato."

Con un profondo sospiro, Haru si avvicinò alla prigioniera. Diana era giovane, con lunghi capelli neri come la notte e una pelle candida segnata da alcune cicatrici. Indossava abiti aderenti, pratici per il combattimento, e il fuoco della determinazione ardeva nei suoi occhi scuri. Continuava a divincolarsi, il respiro affannato per la fatica. Haru si chinò leggermente e con un gesto deciso le tolse il bavaglio.

"Facciamo un patto," disse con voce pacata. "Io ti libero e tu stai buona. Se provi qualcosa di avventato, ne pagherai le conseguenze. Intesi?"

Diana gli lanciò un'occhiata carica di disprezzo, sputando a terra prima di rispondere: "Tsk, te lo puoi scordare che faccio quello che vuoi soprattutto per te che sei il più lurido di tutti!"

Erica spuntò da dietro Haru e si avvicinò ai due. "Diana puoi fidarti di lui te lo prometto, non sono quello che mio padre dice"

Diana sgranò gli occhi nel riconoscere la giovane che si era avvicinata. "Principessa?!" La sua voce era intrisa di incredulità. "Che ci fai con loro? Ti hanno rapita? Ti hanno fatto il lavaggio del cervello?!"

Erica scosse la testa con tristezza. "No, Diana. Sono qui di mia spontanea volontà. Io ed Esmeralda abbiamo scoperto la verità. Non sono loro i cattivi della storia... lo siamo noi."

Diana si irrigidì. "Cosa stai dicendo? Noi combattiamo per la pace, per porre fine alla guerra che loro hanno iniziato! Sono demoni, creature crudeli che conoscono solo la violenza!"

"Da quando è iniziata la guerra loro non hanno mai fatto del male al popolo, il nostro esercito al contrario si, siamo noi i cattivi nella storia che voi avete sentito narrare dalla persona sbagliata". Le parole di Erica erano pronunciate con estrema fermezza in un gioco di sguardi tra lei e la cacciatrice che ad un certo punto si ammutolì completamente cercando di metabolizzare tutto ciò che le stava dicendo la ragazza.

"Liberatela e fatela sedere" Disse alle guardie che ubbidirono, il ragazzo la fece sedere a tavola con loro, si aggiunsero anche Sakura ed Esmeralda che le porsero un tè ed una fetta di torta alle fragole.

"Io non capisco... Quindi fin ora ho sempre ucciso innocenti?"

Erica alla sua domanda annui leggermente per poi guardarla negli occhi con fare sicuro. "Ecco perché abbiamo bisogno del tuo aiuto. Dobbiamo aprire gli occhi agli altri angeli e mostrare loro la verità. Se ci riusciamo, potremo fermare tutto questo orrore."

Diana restò in silenzio, i pensieri turbinanti nella sua mente. Poi, sollevò lo sguardo con diffidenza. "Come posso fidarmi di voi?"

"Nessuno ti ha chiesto di fidarti di noi, è impossibile e lo capiamo ma ti chiedo almeno di farti un'idea diversa da quella che fino ad ora hai avuto" Disse Haru intervenendo nella conversazione guardando la ragazza facendola annuire.

"Quale sarebbe il piano?" Chiese poi guardandolo con fare leggermente più tranquillo.

"Il piano consiste nel fare si che gli angeli smettano di fidarsi del loro re e si fidino di Erica. Una volta indebolito lo spingeremo a mollare il trono e di lasciarlo alla sua erede, se poi le cose si faranno difficili con lui interverremo con le maniere forti"

La ragazza ascoltò le parole del re demoniaco anche se ancora le pareva sconcertante la sola idea che stava accettando di aiutare il gruppo ad andare contro la persona che ha sempre servito con fedeltà. "Ma come facciamo a fare si che gli angeli si fidino di Erica e non più del loro re, molti sono quasi suoi fanatici altri sono pure sue spie, si tratta di una missione impossibile ed anche rischiosa"

"Ed è qui che entriamo in gioco noi, dovremmo iniziare a diffondere le nostre parole agli altri angeli a partire da coloro che di noi si fidano di più che a loro volta diffonderanno le tue parole" Spiegò Erica con calma fiduciosa della riuscita della riuscita del piano.

"E se non riuscissimo a indebolirlo del tutto, se non riuscissimo a convincere abbastanza angeli da indebolirlo?" Chiese con voce titubante e preoccupata

"In questo caso interverrò solo io, non sappiamo effettivamente quanto possa essere forte, di conseguenza preferisco fare da solo ed evitare inutili spargimenti di sangue." Disse Haru con voce ferma guardando la nuova arrivata a quelle parole Erica sgranò leggermente gli occhi guardando il ragazzo ma si morse la lingua per evitare che ciò che avrebbe voluto dire causasse problemi tra cui l'allontanamento di Diana.

"Be'... Se è per il bene della pace contatemi pure nel piano"

Diana lo osservò a lungo, poi, con un lungo respiro, si abbandonò contro lo schienale della sedia. "Se questo può davvero portare la pace... contatemi nel piano."

Haru accennò un sorriso, mentre Erica non riuscì a trattenere un'espressione raggiante. Fumihiro, dal canto suo, sembrava sollevato. Mentre il gruppo si riuniva per pianificare nel dettaglio il da farsi, il piccolo Yukio rimase seduto a tavola con il suo peluche. Sakura gli si avvicinò porgendogli un'altra fetta di dolce.

"Ehy principino, non vai a giocare in cameretta o a fare compagnia al tuo fratellone ed Eri?"

Il piccolo scosse la testa e le porse un dolce sorriso. "Non voglio disturbare il fratellone ed Erica, sembra che abbiano fatto pace, li lascio da soli"

"Non penso disturberesti sai? Ti vogliono molto bene e la tua presenza a loro farebbe solo piacere sai? Non è che c'è altro che non vuoi dirmi? Lo sai che io mantengo bene i segreti eh" Disse la donna con un sorriso dolce.

"Potrei aver violato una regola di casa" Ammise il piccolo guardando la cameriera.

"Yuyu che hai combinato?"

"Potrei aver usato i miei poteri su i fratelloni e i loro amici..." La ragazza si morse il labbro per poi guardare il piccolo che le stava facendo gli occhi dolci

"per sta volta passi ma lo sai che non lo devi fare più e mi devi promettere che non ti metterai in mezzo ai loro affari amorosi ok?"

Il piccolo annuì sorridendo felice per poi andare a giocare di corsa lasciando la donna da sola.

Sakura lo osservò scomparire oltre la porta, poi scosse la testa con un sorriso. "Aish, questi ragazzi crescono troppo in fretta."

Con un cenno, chiamò le cameriere per riassettare la sala, mentre il consiglio demoniaco si preparava a una battaglia che non si sarebbe combattuta con le armi, ma con la verità.

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