Boom clap

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Boom, boom, boom, clap
Tu sei una perfetta foto blu, prendendo il sole sotto la luna,
le stelle brillano mentre le tue ossa si illuminano,
il primo bacio come una droga, sotto la tua infuenza,
tu mi porti su, tu sei la magia nelle mie vene
Questo deve essere amore

Boom Clap
Il suono del mio cuore
Il battito va avanti e aumenta e aumenta e aumenta e
Boom Clap
Mi fai stare bene
Vieni da me vieni da me ora
Boom Clap
Il suono del mio cuore
Il battito va avanti e aumenta e aumenta e aumenta e
Boom Clap
Mi fai stare bene
Vieni da me, vieni da me ora

Nessun argento o oro
Potrebbe vestirmi così bene
Tu sei lo scintillio nel buio del mio mondo
Dimmi solamente cosa fare
Cadrò proprio verso te
Andando sotto un incantesimo dì solo la parola
Sento il tuo amore

Boom Clap
Il suono del mio cuore
Il battito va avanti e aumenta e aumenta e aumenta e
Boom Clap
Mi fai stare bene
Vieni da me vieni da me ora
Boom Clap
Il suono del mio cuore
Il battito va avanti e aumenta e aumenta e aumenta e
Boom Clap
Mi fai stare bene
Vieni da me, vieni da me ora

Tu sei la luce e mi seguirai
Mi hai lasciato perdere la mia ombra
Tu sei il sole, un alone luminoso
E tu mi continui bruciarmi con tutto il tuo amore, uh

Boom Clap
Il suono del mio cuore
Il battito va avanti e aumenta e aumenta e aumenta e
Boom Clap
Mi fai stare bene
Vieni da me vieni da me ora
Boom Clap
Il suono del mio cuore
Il battito va avanti e aumenta e aumenta e aumenta e
Boom Clap
Mi fai stare bene
Vieni da me, vieni da me ora

Boom Clap
Il suono del mio cuore
Il battito va avanti e aumenta e aumenta e aumenta e
Boom Clap
Mi fai stare bene
Vieni da me vieni da me ora
Boom Clap
Il suono del mio cuore
Il battito va avanti e aumenta e aumenta e aumenta e
Boom Clap
Mi fai stare bene
Vieni da me, vieni da me ora
Boom Clap- Charlie XCX
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《Non c'è nessuno》, mormorò Nathan, entrando a casa.
《Papà sarà alla locanda》, intuii, togliendo il Parka e buttandolo sul sofà. Stavo congelando, nonostante indossassi un maglione pesante e i riscaldamenti fossero accesi.
《È il giorno del Ringraziamento! E sapeva che saremmo arrivati》, brontolò. Ridacchiai per il suo tono da bambinone. Aveva fame e non vedeva l'ora che la cena del Ringraziamento iniziasse: tacchino, salsa di lamponi, purè di patate e torta di zucca. Ci saremmo stati tutti.
《Ci aspettava per le due e adesso sono le sei, rilassati.》 Il nostro volo aveva avuto un ritardo per le condizioni climatiche e avevamo trascorso ore in aeroporto in attesa, mangiando schifezze e giocando a immaginare la vita delle persone che ci passavano davanti. Sbuffò e si diresse in cucina, probabilmente a recuperare un pacco di patatine.

Messaggio inviato: ore 15:55
A: TestaDiMirtillo
Sono a casa di papà, ti aspetto...

Nathan mi guardò, alzando gli occhi al cielo. Adorava prendermi in giro, ripetere che ero diventata una mammoletta col cuore di cioccolato. Bé... non era così! Okay, forse ero un po' più dolce, ma solo con Harry e non troppo spesso.
《Di là c'è il tacchino obeso già farcito, manca di metterlo nel forno. Vado al Red Flower e recupero tutti, tu apparecchia.》
Mi chiesi come mai si fosse trasformato in una donna incinta ma non potei aprire bocca che uscì di casa col cappotto sottobraccio.
《Hai capito qualcosa, piccolo?》 Domandai, fissando Boris. Era sdraiato sul tappeto, sfinito. Viaggiare lo scombussolava almeno per un paio di ore. Mi ignorò. Era di cattivo umore e non dovevo disturbarlo.
È proprio vero che i cani somigliano ai propri padroni...
Aprii la credenza nella sala da pranzo per prendere il servizio di piatti che usavamo per le grandi occasioni. Noi Butterfield eravamo dei pazzi per la maggior parte del tempo ma nelle festività ci obbligavamo a comportarci per bene, vestirci bene ed evitare tragedie. Non sempre ci riuscivamo. Ci fu una volta in cui Gabe ci informò che forse la sua ragazza di quel tempo era incinta - un falso allarme - ma nulla vietò a papà di afferrarlo per l'orecchio come un bambino. Quella sera avemmo una lezione sui metodi contraccettivi e Gabe una scorta di sei mesi di preservativi. La cosa più imbarazzante di sempre, soprattutto quando papà prese una banana... Rabbrividii e scacciai via il ricordo.
Presi la tovaglia di lino bianco, la disposi strirando tutte le grinze, e il centrotavola: una composizione di pigne e foglie.
《Li hai trovati?》 Strillai, quando la porta d'ingresso si aprì per poi chiudersi. Nessuno rispose. Boris si mise a ringhiare e andai a controllare. I tovaglioli di stoffa scivolarono dalle mani appena mi resi conto che non era Nathan. Harry; infagottato in un giaccone blu scuro e con un beanie nero, guance e naso arrossati per il freddo e le labbra screpolate. Appena si accorse della mia presenza, mollò il borsone sul parquet e mi venne incontro. Mi abbracciò, tanto forte che mi sollevò dal pavimento e le mie gambe rimasero penzoloni. Eravamo ancora nella fase Luna di Miele e a me piaceva da matti o forse ci comportavamo così perché abitavamo a chilometri di distanza, per cui ne approfittavamo una volta insieme.
《Ciao》, pigolai, affondando il viso sul suo collo. Quanto mi era mancato. Non volevo lasciarlo andare, per nulla al mondo.
《Mi sei mancata.》
Mi scostai per osservargli il volto, era visibilmente stanco. 《Stai bene?》 Domandai
《Un po' di mal di testa.》
《Vuoi un' aspirina?》
Ridacchiò, aggrottando la fronte e mi fissò come se fossi matta. 《Credi che quello di cui ho bisogno adesso sia un'aspirina?》
《Sì, per-》
Mi interruppe con un bacio e cavoli! Divenni un fuoco d'artificio. 《Oh...》
《Oh》, mi prese in giro, malizioso. Gli pizzicai il fianco, facendolo trasalire.
《Te la farò pagare》, promise. Tornai coi piedi per terra con un saltello e gli feci la linguaccia.
《Io ci provo a fare la fidanzatina per bene ma tu rovini tutto》, brontolai, sfilandomi il maglione color panna per restare con la canottiera intima. Corsi su per le scale, scoppiando in una risata mentre mi inseguiva deciso ad acchiapparmi.
《Muoviti, lumaca! La casa è vuota.》
Mi afferrò i fianchi appena varcai la soglia della mia stanza. Cercai di allontanarlo ma mi fronteggiò, bloccandomi i polsi e con un calcio chiuse la porta. Il suo sorriso mi abbagliò.
《Chi è la lumaca?》
《Sempre tu!》
《Okay》, sussurrò. Mi stranì quando fece un passo indietro. Scalciò le scarpe, abbassò la cerniera del giaccone e lo buttò per terra.
《Vuoi sedurmi?》
Le fossette si accentuarono. 《Ti ho già sedotto.》 E anche il maglione nero trovò il pavimento.
《Sei un bastardo!》
Fece spallucce. 《Se ti piace pensarlo...》

Raccolta One-Shot |Fil rouge #1.5|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora