Tu sei il vuoto nella mia testa
Tu sei lo spazio nel mio letto
Tu sei il silenzio che sta in mezzo
Quello che ho pensato e quello che ho dettoTu sei la paura della notte
Tu sei il mattina quando il cielo è chiaro
Quando è finita tu partiTu sei la mia testa
Tu sei il mio cuoreNessuna luce, nessuna luce nei tuoi occhi blu brillante
Non avresti mai pensato che la lude del giorno potesse essere così violenta
Una rivelazione alla luce del giornoPuoi scegliere ciò che resta e ciò che svanisce
Ed io farei qualunque qualcosa per farti rimanereNessuna luce, nessuna luce
Nessuna luceDimmi cosa vuoi che dica
Attraverso le isole affollate
Piangi per me
Al tuo posto ci sono mille altri voltiIo scomparirà in bella vista
Che il cielo mi aiuti
Ho bisogno di fare tutto per bene
Tu sei la rivelazione
Tu sei qui per mettere le cose a posto
Ed è una conversazione
Che non riesco ad avere staseraVuoi una rivelazione
Una sorta di rivoluzione
Tu sei la rivelazioneNessuna luce, nessuna luce nei tuoi occhi blu brillante
Non avresti mai pensato che la lude del giorno potesse essere così violenta
Una rivelazione alla luce del giornoPuoi scegliere ciò che resta e ciò che svanisce
Ed io farei qualunque qualcosa per farti rimanereNessuna luce, nessuna luce
Nessuna luceDimmi cosa vuoi che dica
Ma mi lasceresti andare,
Se ti dicessi quello che ho fattoE che mi lasceresti andare
Se ti dicessi quello che sono diventata
Perché è così facile,
Cantarlo ad una folla
Ma è così difficile, amore mio
Dirlo a te, tutta solaNessuna luce, nessuna luce nei tuoi occhi blu brillante
Non avresti mai pensato che la lude del giorno potesse essere così violenta
Una rivelazione alla luce del giornoPuoi scegliere ciò che resta e ciò che svanisce
Ed io farei qualunque qualcosa per farti rimanereNessuna luce, nessuna luce
Nessuna luceDimmi cosa vuoi che dica
Tu sei la rivelazione
Tu sei qui per mettere le cose a posto
Ed è una conversazione
Che non riesco ad avere stasera
Tu sei la rivelazione
Una specie di risoluzione.Tu sei la rivelazione.
Tu sei la rivelazione.
Tu sei qui per mettere le cose a postoMa, è una conversazione,
Che non riesco proprio ad avere stasera.
Tu sei la rivelazione.
Una sorta di rivoluzione
Dimmi cosa vuoi che dica
No light no light- Florence and the Machine
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Nathan rimase a fissarmi come fossi uno sconosciuto appena mi vide.
《Mi hai svegliato alle otto del mattino di sabato. Dammi una ragione valida》, grugnì, grattandosi la testa.
《Devo anche giustificarmi?》 Risposi, superandolo. Fece una smorfia.
《Dorme, ha fatto le ore piccole.》
《Okay.》
Avevamo un rapporto strano - a differenza di Richard e Gabe che non avevano tenuto il muso tanto a lungo - Nathan, anche se mi accettava perché rendevo felice Viv, restava sulle sue. Non aspettava che facessi un passo falso, semplicemente era troppo orgoglioso per ammettere che aveva cambiato idea su di me.
Aprii la porta della stanza e mi bloccai sulla soglia. Boris si svegliò, alzandosi sulle zampe e si avvicinò. Non gli piacevo molto, era tremendamente geloso - se baciavo Viv sotto i suoi occhi inquisitori, rimaneva a fissarmi come a ricordare che avrebbe potuto azzardarmi alla gola da un momento all'altro - ma mi rispettava. Mi piaceva pensare che avessimo un accordo: lui la teneva d'occhio in mia assenza e io non lo facevo arrabbiare. Aveva perfino una cuccia tutta per lui nel mio appartamento.
《Ciao bello!》 Gli accarezzai il muso mentre mi annusava le gambe. 《Questo mese hai allontanato qualche stronzo, vero?》
Era sconcertante come sembrasse comprendere ogni parola. Non si mosse ma mi osservò come se confermasse.
Infine la vidi. Era addormentata sulla sedia della scrivania con la testa poggiata su un tomo di almeno mille pagine, aveva ancora gli occhiali da vista con la montatura nera alla moda sul ponte del naso e indossava una mia maglietta e dei pantaloni del pigiama. Era carina con la frangia scompigliata e la bocca leggermente aperta. Stavo con una studentessa universitaria che preferiva studiare anziché far baldoria, in parte anche per me. Non voleva che passassi ore in compagnia del mostro della gelosia a chiedermi cosa stesse facendo.
Posai il borsone per terra evitando di far rumore e avanzai. Era pallida e con le occhiaie marcate, in questi giorni non si era mossa da questa stanza. La sua routine era: lezioni, studio, letto; se le restava un po' di tempo mangiava e fingeva di non essere stanca quando ci sentivamo. Ormai andava avanti da due settimane.
Le riavviai i capelli dietro l'orecchio e sorrisi involontariamente. Rabbrividì e arricciò il naso, infastidita.
《Viv?》 Bisbigliai. Mugugnò qualcosa ma non si svegliò. Doveva essere distrutta, di solito scattava se qualcuno disturbava il suo sonno.
《Sono io, piccola. Voglio solo spostarti sul letto.》
Nessun segno di vita. 《Rossa?》
《Ho studiato...》 Si alzò in piedi a occhi chiusi, traballava come fosse sbronza. 《Ho studiato... ho studiato》, farfuglio. Forse dormiva ancora. Non potei fare a meno di ridere quando si mise a farfugliare termini incomprensibili: ripeteva la lezione
《Amore?》
《Mmm...》
In qualche modo avanzò fino ad abbracciarmi, mi strinse forte, affondando il viso sul mio petto. Le massaggiai il collo certo che fosse indolenzito e le sfuggì un mugolio soddisfatto.
《Harry? Sto sognando?》
《Secondo te?》
《Non lo so, poco fa ero con Keanu Rives e Orlando Bloom... Voglio solo dormire un pochino...》
E tornò ad appisolarsi. Sorrisi, portandola a letto.
《Dovresti fare sogni erotici con me come unico protagonista》, ridacchiai.
Le tolsi gli occhiali - le donavano in modo assurdo, rendendola sexy - e mi stesi al suo fianco, nonostante il letto fosse grande una sola piazza. Di colpo sussultò e mi ritrovai il suo sguardo addosso. Quegli occhi da gatta erano più scuri al mattino. Mi sorrise dolcemente.
《Ti amo, tesoro》, pigolò. 《Lo sai, vero?》
《Io di più.》
《No, tra due persone c'è sempre qualcuno che ama di più e sarò sempre io...》 Pensai di aver immaginato la nota di amarezza nella sua voce ma mi si strinse lo stomaco. No, non era così, anche se ne era convinta ma di certo non ci saremmo messi a discutere su chi amava di più l'altro.
Non ripeteva spesso di amarmi ma cavolo! Lo percepivo costantemente, anche se eravamo a chilometri di distanza. Se mesi prima non fosse tornata, sarei andato da lei anche in ginocchio. Mi ero innamorato di lei quando era dall'altra parte del mondo, quando era alla Brown; mi ero innamorato attraverso gli occhi di Richard che parlavano di una ragazza spensierata e che non l'avevano mai giudicata, mentre io qualche volta lo avevo fatto. E quella che credevo una semplice infatuazione si era mostrata per quello che era quando avevo visto il suo corpo tumefatto. In quella stanza buia dopo due anni di lontananza l'unica cosa che volevo fare era abbracciarla, spaccare tutto e uccidere chi l'aveva piegata.
Avevo amato la tempesta nella sua mente e la guerra nel suo sguardo. Non mi era mai importato che fosse diversa dalla ragazzina che ricordavo.
Ti avrei amato comunque, in un modo o nell'altro.
Ciò che mi legava Viv era diverso da qualsiasi rapporto avessi mai avuto. Sasha, Monica, Norah... Con loro non c'era nessun litigio, neppure la minima traccia di gelosia cieca o disaccordo; si erano aggrappate a me tanto da stufarmi. Invece con Viv c'erano le risate alle quattro del mattino perché doveva raccontarmi dei suoi sogni assurdi al limite della fantascienza, c'era il suo naso che si storceva in una smorfia disgustata perché mangiavo la confettura ai mirtilli; c'era quel sorriso che riservava solo a me e l'orgoglio di essere l'unico di cui si fidava talmente tanto da permettermi di toccarla. Lo sapevo, anche se lei non lo diceva per paura di darmi troppe certezze, che non si sarebbe mai fatta sfiorare da nessun'altro.
La strinsi a me, ispirando l'odore della sua pelle. Profumava di caffè - probabilmente ne aveva bevuto a litri - di dolciumi che mangiava e c'era un lieve sentore del bagnoschiuma alla mela verde.Sbadigliai, guardandomi attorno, chiedendomi dove si fosse cacciata.
《Sono qui.》
La trovai con la spalla poggiata al telaio della porta, le dita attorno a una tazza di caffè e un sorriso leggero sulle labbra. Aveva fatto la doccia e mi maledissi di non essermi svegliato in tempo per assistere. Aveva i capelli umidi e indossava una camicia da notte di cotone con la stampa di Snoopy.
《Quando ti ho visto accanto a me, ho pizzicato il braccio per capire se fossi reale. Mi sono procurata un livido, sai che ho le mani pesanti》, disse, compiendo qualche passo.
《Ah, poi ti ho spogliato》, aggiunse. A quel punto notai che avevo solo i boxer e la camicia sbottanata. Ridacchiai.
《Mi hai molestato mentre ero incosciente?》
Si morse le labbra. 《Che volevi che facessi con un bel ragazzo nel mio letto?》 Ammiccò. Posò la tazza sul comò e si sedette cavalcioni su di me.
《E ti è piaciuto?》 Scherzai.
《Non parlavi. L'ho adorato!》 Le braccia mi avvolsero il collo e mi diede un bacio a stampo.
《Felice di servirti.》
Rise, accostando la fronte alla mia. 《Sarei scontata se ti dicessi che non dormivo così da una vita?》
《Già...》
《Che sono contenta?》
《Sdolcinata...》
《Capisco》, bisbigliò, 《noi non vogliamo che io diventi uno zuccherino, giusto?》
《Per niente...》 E non mentivo, ci compensavamo. Viv, nonostante mi prendesse in giro, amava che fossi dolce.
《Bene》, sospirò, divertita, 《adesso abbracciami un po', idiota, che mi sei mancato.》《Dove andiamo?》 Le chiesi. Eravamo dentro il campus dell'università e camminava velocemente. Era così felice che fossi in Florida che quasi saltellava e il sorriso non abbandonava le labbra. E Viv non era una ragazza da sorriso perenne da un orecchio all'altro.
Il top nero sottolineava la forma del seno mentre i jeans chiari a vita alta concentravano l'attenzione sulle gambe e il didietro, aveva il corpo da pin-up. Viv attirava l'attenzione, in un modo o in un altro; mi faceva impazzire il solo pensiero che la guardassero.
Mi fissò a lungo, non potevo leggere l'espressione degli occhi, coperti dagli occhiali da sole retrò rotondi.
《Cosa?》
《Mi dispiace se in queste settimane sono stata distante ma ho un sacco di esami nello stesso periodo e mi fa impazzire non essere preparata alla perfezione.》
La tirai a me, prendendola alla sprovvista e si scontrò col mio corpo.
《Ehi》, borbottò. La baciai per zittirla. Se fosse stato per me l'avrei messa in valigia per portarla a New York. Era uno schifo vivere distanti ma l'amavo, avrei fatto di tutto per renderla felice anche aspettare. Infondo chi poteva dire di essere stato amato da sempre?
Ero orgoglioso di lei, nonostante il disturbo post traumatico da stress che talvolta le faceva coprire gli specchi e chiudere in sé stessa; fiero perché ogni mattino in cui sorrideva, sceglieva di combattere i mostri nella testa. In tutto questo trovava il tempo di essere una cervellona, non entrare nel panico quando le ricordavo di amarla e gestire la vita sociale. Era straordinaria.
Sorrise contro la bocca e strinse i pugni sui miei fianchi. Quando le accarezzai la guancia inclinò la testa e parve una bambina.
《Harry》, gemette, suggendo le labbra, 《non so cosa farei senza di te.》
Tornai a baciarla con veemenza appena mi resi conto che era arrossita.
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Per quanto riguarda i Wattys, da quello che ho capito - ed è facile che abbia capito male dato che sono mezza rincretinita - bastava mettere il tag. Ho iscritto Fil Rouge ai wattys e bè...se non ci penso è meglio.
Comunque passiamo a questo capitolo.
Amo amo amo Florence and the Machine. La sua voce è... *-* Non ho una band o un artista preferito, sono le canzoni ad attirarmi, anche se devo ammettere che quando un cantante mi sta sulle palle - a pelle - evito qualsiasi cosa gli riguardi.
Un artista che vi sta sulle palle? Vi dico il mio ma per favore non scatenate rivolte, ricordate che siamo in Italia e c'è la libertà di parola *rullo di tamburi*
Taylor Swift. Cioè è una strafiga, ha una voce bellissima... ma mi basta vederla su MTV Music e.... MI SBOTA LU STOMACO (dialetto siciliano, tipo che se leggesse la mia migliore amica mi darebbe il cinque perché sono negata col siciliano, da bambina ogni volta che imparavo a dire qualcosa in siciliano mia madre - che è straniera - mi cazziava lol) 《-- assurdo che vi racconti la mia vita ma sono logorroica.
Non sono sono lunatica... no, no...
Vabbè alla prossima :*
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Raccolta One-Shot |Fil rouge #1.5|
FanfictionChi si appartiene si trova sempre. Harry e Viv hanno passato la vita a rincorrersi, hanno combattuto e hanno vinto. Viv ha rilegato i suoi demoni, anche se crederà sempre che qualcosa andrà storto, e Harry l'ha aspettata. Tra litigi, lacrime, risate...