Forse questa sarà l'unica volta in cui le note dell'autrice saranno collocate qui. Questo dovrebbe farvi capire quanto siano importanti.
Allora, _Tessa_ (passate dal suo profilo) ha pubblicato Happens|| Interview. Come avrete capito dal titolo, è un libro di interviste. E pensate un po', cosa potremmo aver fatto Tessa e io ieri pomeriggio? Su, so che siete abbastanza intelligenti da intuirlo.
*Un'ntervista*
Sì, proprio così! Sempre se così si possa definire dato che io sono nessuno. Una neo-intervistatrice e una cretina che al mattino non ricorda il suo nome. Perché no, giusto?!?! Non è catastrofico come sembra, placatevi, Girls!!
Almeno, _Tessa_ è stata perfetta, non so se posso dire la stessa cosa su di me.
Tessa, ti dico qui che sei stata coraggiosa a scegliere me come apripista. Ti sto stringendo virtualmente la mano.
Comunque, fatto sta che ci siamo divertite molto; e se volete farvi quattro risate, conoscere qualche curiosità su Fil Rouge o semplicemente farvi i cazzi miei e di Tessa, passate dal suo libro, leggete l'intervista, votatelo. Merita davvero! A me è piaciuto fin dal primo capitolo, prima ancora che mi chiedesse questa intervista. Dovreste leggere i commenti che questa ragazza lascia in generale alle storie (me la faccio addosso dalle risate).
Ps: Tessa non ti dimenticherò mai, sei stata la mia prima volta...
Avete pensato male, vero? Intendevo l'intervista!!!
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Oh i suoi occhi, i suoi occhi
Fan sembrare che le stelle non brillino
I suoi capelli, i capelli
Sono perfetti senza provarciLei è così bella
E io glielo dico ogni giornoSì, lo so, lo so
Quando mi complimento con lei
Lei non mi crede
E' fatta così, è cosi
Triste pensare che non vede quello che vedo ioMa ogni volta che lei mi chiede di guardare bene
DicoQuando vedo il tuo volto
Non c'è una cosa che vorrei cambiare
Perchè tu sei stupefacente
Proprio cosi come sei
E quando sorridi,
Il mondo intero si ferma e guarda per un pò
Ragazza perchè tu sei stupefacente
Proprio cosi come seiLe unghie, le unghie
Potrei baciarle tutto il giorno se mi lasciassero
La sua risata, la sua risata
Lei la odia ma io penso che è proprio sexyLei è così bella
E io glielo dico ogni giornoOh lo sai, lo sai, lo sai
Non ti hai mai chiesto di cambiare
Se è la perfezione che stai cercando
Ti basta rimanere la stessaQuindi non hai niente da chiedere
Se ti guardi bene
Lo sai che direQuando vedo il tuo volto
Non c'è una cosa che vorrei cambiare
Perchè tu sei stupefacente
Proprio cosi come sei
E quando sorridi,
Il mondo intero si ferma e guarda per un po'
ragazza perchè tu sei stupefacente
Proprio cosi come seiCosi come sei
Cosi come sei
Ragazza sei stupefacente
Proprio cosi come seiQuando vedo il tuo volto
Non c'è una cosa che vorrei cambiare
Perchè tu sei stupefacente
Proprio cosi come sei
E quando sorridi,
Il mondo intero si ferma e guarda per un po '
ragazza perchè tu sei stupefacente
Proprio cosi come sei
Just the way you are- Bruno Mars
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Ero seduta con le gambe incrociate, nel divano dell'appartamento di Harry. Mi ero alzata da mezz'ora e siccome Harry non era a casa, mi ero messa a studiare. Ero troppo pigra per uscire, avevamo fatto le ore piccole e il massimo dello sforzo che avevo fatto era indossare la felpa di Harry con il logo dell'Università di Dartmouth. Era grande, in pile e comoda, il fatto che mi fossi svegliata col ciclo mestruale accresceva la simpatia. Per fortuna avevo trovato degli assorbenti nell'armadietto del bagno. Forse era strano che ci fosse una confezione nonostante non abitassi qui ma l'ultima volta lo feci uscire per comprarli perché troppo sofferente per muovermi. Non usavo la pillola, mi rendeva intrattabile, per cui dovevo accettare i crampi e il mal di schiena.
La mia famiglia si comportava da idiota quando si trattava di mestruazioni. Se dicevo a papà che ero nel mio periodo, iniziava a balbettare ma non si tirava indietro se c'era da coccolarmi; Gabe si rifiutava a priori di parlarne e storceva il naso mentre Nathan mi accudiva, non si imbarazzava ma si incavolava come un toro se gli capitava tra le mani uno dei miei assorbenti interni.
Lo stomaco brontolò, il frigorifero era pieno di cibo ma a meno che non volessi qualcosa di sano come una macedonia o cucinare, non avevo molta scelta.
Forse potevo andare al supermercato all'angolo della strada, passare al piccolo bar e magari prendere anche un caffè d'asporto e qualche cupcake.
Allontanai il libro, buttai gli occhiali da vista sul tavolinetto e mi accoccolai sul divano... Non mi andava di uscire.
Sbuffai. Se non avessi mai visitato New York, sarei corsa come una cavalletta per le strade affollate ma Harry mi aveva portato dappertutto e capivo pienamente il fascino di questa città. Eravamo perfino andati in un pontile dell' East River. Motivo: pesca urbana. Prima di allora non sapevo neanche che esistesse la pesca urbana. Soprattutto a New York. Quando gli avevo chiesto se si fosse bevuto il cervello a pescare una qualcosa in acque del genere, aveva candidamente risposto che se un pesce abboccava, lo ributtava nel fiume. Fu a quel punto che mi chiesi il senso del suo passatempo e compresi di non mettere bocca su maschi e relativi giochi preferiti
A Blacksburg, le poche volte che da bambina papà mi aveva portato a pescare, a fine giornata mangiavamo il pescato. Anche se, dovevo ammettere, non era il mio hobby preferito: ero priva di pazienza e il silenzio non faceva per me.
Onestamente tremavo all'idea che in estate, durante le nostre vacanze in Sud Carolina mi avrebbe trascinato sulla sponda del lago con una canna da pesca. Non che avessimo bisogno di fare tutto insieme ma... Harry mentre si mordeva le labbra e che leggeva nell'attesa che il campanello attaccato alla canna suonasse - avvisava quando un pesce abboccava - bé, non era di certo una brutta vista.
Male che vada lo mando al diavolo.
Harry mi aveva detto che nell'anno di lontananza, questa attività lo aveva aiutato a non pensare.
Egoista in ogni fibra del mio corpo, avevo un pochino gongolato. Sapevo che non si era trastullato con altre donne - forse avevo poca fiducia nel genere maschile, ma non avevo mai creduto che gli uomini fossero bravi nell'astinenza - questa scoperta mi aveva sconvolta. C'era stato così male da non voler neppure rapporti occasionali.
"Ti ho aspettato Viv, era giusto e volevo farlo."
"Come sapevi che sarei tornata?"
"Non lo sapevo."
La decisione di costruire una casa che potesse piacermi, non era stata mossa dalla certezza di una mia ricomparsa ma dalla speranza.
E se questo non era amore...
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Raccolta One-Shot |Fil rouge #1.5|
FanfictionChi si appartiene si trova sempre. Harry e Viv hanno passato la vita a rincorrersi, hanno combattuto e hanno vinto. Viv ha rilegato i suoi demoni, anche se crederà sempre che qualcosa andrà storto, e Harry l'ha aspettata. Tra litigi, lacrime, risate...