Halo

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Ricordi quei muri che avevo costruito?
beh tesoro, stanno crollando
e non resisteranno,
non faranno nemmeno rumore
ho trovato un modo per farti entrare
ma non avevo mai davvero avuto un dubbio
restando nella luce della tua aureola
ho il mio angelo, adesso

è come se tu mi avessi svegliata
ogni mia regola che tu hai infranto
è il rischio che sto correndo
non ti respingerò mai

ovunque guardi adesso
sono circondata dal tuo abbraccio
tesoro riesco a vedere la tua aura
sai che sei la mia unica buona qualità
sei tutto quello di cui ho bisogno e di più
è scritto su tutto il tuo viso
tesoro riesco a sentire la tua aura
prego che non svanirà mai

riesco a sentire la tua aura
riesco a vedere la tua aura

mi colpisci come un raggio di sole
che brucia attraverso
le mie notti più buie
sei l'unico che voglio
penso che sono spinta verso la tua luce
ho giurato che non sarei mai più caduta
ma in questo caso non mi sento
come se stessi cadendo
la gravità non può dimenticare di
respingermi dal suolo di nuovo

è come se tu mi avessi svegliata
ogni mia regola che tu hai infranto
è il rischio che sto correndo
non ti respingerò mai

ovunque guardi adesso
sono circondata dal tuo abbraccio
tesoro riesco a vedere la tua aura
sai che sei la mia unica buona qualità
sei tutto quello di cui ho bisogno e di più
è scritto su tutto il tuo viso
tesoro riesco a sentire la tua aura
prego che non svanirà mai

riesco a sentire la tua aura
riesco a vedere la tua aura

aura, aura,

ovunque guardi adesso
sono circondata dal tuo abbraccio
tesoro riesco a vedere la tua aura
sai che sei la mia unica buona qualità
sei tutto quello di cui ho bisogno e di più
è scritto su tutto il tuo viso
tesoro riesco a sentire la tua aura
prego che non svanirà mai

riesco a sentire la tua aura
riesco a vedere la tua aura
Halo- Beyoncé
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Sorrisi, ancora mezza addormentata quando sentii i baci risalire lungo la schiena. Percepii il sole di inizio estate riscaldarmi e mugolai soddisfatta.
Ormai da un paio di settimane si era concluso il mio secondo anno e da allora mi ero trasferita a New York per le vacanze, fino a Luglio, quando saremmo tornati a Blacksburg. Nelle ultime settimane di Agosto ci sarebbe stato il viaggio in Kenya.
《Amore?》
《Mmm...》Infilai le mani sotto il cuscino mentre sentivo Harry spostare la canotta verso l'alto.
《Dobbiamo incontrare l'architetto. Ricordi?》
《Perché?》
《Non possono continuare i lavori al piano superiore se non decidiamo il numero di camere da letto.》
《No!》
《Viv...》
《Mandalo al diavolo e torna a dormire》, implorai. Gli schiaffeggiai la mano appena tentò di farmi il solletico.
Mi piaceva Joseph, era giovane e pieno di inventiva ma aveva un'assurda ossessione per gli incontri alle otto del mattino.
《Svegliati...》
《È colpa tua. Ieri mi hai portato in discoteca, ora voglio dormire.》
《Sei esasperante.》
Mi voltai a pancia in su e gli circondai il collo con le braccia, costringendolo ad abbassarsi.
《Per favore》, implorai, baciandogli la mascella ricoperta da uno strato di barba. 《Rimandiamo. Ne parliamo tra noi e poi lo informiamo per vedere se è fattibile.》
《Manipolatrice...》
Ridacchiai contro la sua pelle. 《È un sì?》
Sospirò e sdraiò su di me poi ruotò, portandomi su di lui. Sfregai la guancia sul suo petto e lo abbracciai.
《Devo avviasarlo.》
《Mandagli un messaggio.》
Iniziò ad accarezzarmi i capelli, rilassandomi ulteriormente.
《Allora?》 Mi spronò.
《Cosa?》
《Le stanze, Viv!》
Sbuffai. 《Tre. Tre vanno bene.》
《Tre?》
《Una per noi, una per gli ospiti e l'altra...》
《E l'altra?》
Mi morsi le labbra, tratteggiando i contorni di un suo tatuaggio.
《Bé... Per il moccioso.》
Rimase in silenzio come se volesse far decantare le mie parole, farle entrare nel suo corpo fin dentro le ossa, poi si lasciò andare a una grassa risata.
《Il moccioso?》
Arrossii. 《Hai capito.》
《Potresti chiamarli bambini, neonati o in un altro modo. Non mocciosi.》
《Non cambia il succo del discorso.》
Alzò gli occhi al cielo. 《Non basta.》
《Che?》
《Una stanza.》
Mi irrigidii, trattenendo il respiro. Improvvisamente ero sveglia come non mai.
《Che... che...》
《Facciamo tre stanze escluse la nostra e quella degli ospiti》, chiarì. Sembrava stesse discutendo di cosa comprare al supermercato mentre io sentivo il panico propagarsi.
《Scusami?》 Strillai. Quando provai ad alzarmi, mi bloccò.
《Viv...》
Mi scostai, bruscamente e mi sedetti il più lontano possibile. Mi massaggiai le tempie, convincendomi a non comportarmi da matta.
Non era negli accordi, anche se noi non abbiamo fatto accordi!
《Tre volte! Vuoi mettermi incinta tre volte, scusami se mi hai preso alla sprovvista》, borbottai, col respiro accelerato.
《Tre》, ribadii, ancora spiazzata. Okay, stava diventando tutto troppo reale.
《Effettivamente una delle stanze diventerebbe una nursery.》
Deglutii a vuoto e scattai in piedi, nonostante il mio comportamento rise.
《Sembra che tu abbia a che fare con un animale selvaggio》, dichiarò. Gli tirai addosso una maglietta, infastidita.
《Sii serio!》
《No, non c'è bisogno. Impazzisci, urli e poi ti calmi. È la prassi.》
Pestai i piedi, reprimendo un urlo. Ero sempre stata così scontata?
Camminai avanti e indietro, passandomi le mani tra i capelli. Dovevo essere ragionevole.
《Quindi ne vuoi due, giusto?》
Sì, due erano meglio di tre. Era il giusto compromesso. Essere figli unici era uno brutto. Due erano perfetti. Sì...
《Che ne dici di qualcosa come quattro o cinque?》
Per poco non stramazzai al suolo. Era ubriaco di prima mattina?
《Non tirare la corda!》 Esclamai. 《Vuoi farmi partorire quattro volte, se mi va bene? Sei fuori di testa?》
No, no, no, no!
《Piccola...》
《Sai quanto sia doloroso o difficile? Quanti soldi ci vogliano? Sarebbe un suicidio.
Per non parlare di come ingrasserò, i fianchi si allargheranno ulteriormente e che mi dici delle smagliature... Ne spunteranno ancor di più. Il mio corpo è progettato per ingrassare. E sai cosa accadrà? Non mi vorrai più, lasciandomi per una stangona.》
Un attimo prima era seduto sul materasso e quello dopo mi aveva raggiunto per zittirmi con un abbraccio. Non mi rilassò per niente, anche se l'intenzione era quella.
《Calmati, ci sono io, Viv.》
Odiavo essere interrotta mentre parlavo di cose importanti. E cavolo... Progettare la vita di tanti piccoli era più che importante.
《Mi piacciono i tuoi fianchi e delle smagliature non me ne frega un tubo.》
Storsi il naso, infastidita. A nessuno piacevano le smagliature.
《Giura che non mi lascerai per una tizia magrissima.》
《Giuro!》
《Bé, ti farei pagare degli alimenti così costosi da ridurti in mutande!》
Sorrise. 《Va bene.》
《Come faremo a pagare la tata, i college, le assicurazioni sanitarie-》
《Non dico che sarà facile, ma tutte le cose belle sono difficili no?》
《Cinque sono tanti...》 Brontolai, disperata. 《E a meno che tu non voglia mettermi incinta una volta all'anno, tra il primo e l'ultimo la differenza d'età sarà enorme...》
《Tu e Gabe avete otto anni di differenza ma non ti è mai dispiaciuto...》
Ti sei dimenticato della sua gelosia morbosa? Che nonostante siate amici, vuole ancora tagliarti le palle?
《Cinque sono tantissimi》, ribadii.
《Allora quattro.》
《Harry!》
《Vivienne.》
《Che ne dici di due?》
《Quattro.》
《Trova un modo per partorire tu e ne faremo anche dieci!》
Scoppiò a ridere. 《No, per carità...》
《Hai visto?》 Sbottai. 《Te la fai addosso anche tu!》
《È vero... ma è perché voi siete più coraggiose.》
《Non fare il ruffiano!》
《Viv... essere figli unici fa schifo, davvero!》
《Due. Un maschio e una femmina》, dissi.
《Quattro. Tre maschi e una femmina.》
Mi scostai, fulminandolo. 《Perché solo una femmina?》
《Perché non ho intenzione di impazzire con due femmine più te. Dovrò tenere gli occhi sempre aperti; preoccuparmi quando avranno un fidanzato. No, no. Una femmina basta.》
《Allora ci sarà anche un solo maschio e siamo pari.》
Sorrise. 《No!》
《Sì!》
《Allora non faremo più niente che possa permettermi di toccarmi.》
Sgranò gli occhi. 《Non lo faresti!》
《Vuoi sfidarmi?》
Di colpo mi afferrò per poi buttarmi sul letto. Mi tenne ferme le caviglie per iniziare a farmi il solletico. Strillai. Le piante dei piedi erano il mio punto debole, l'unico posto in cui soffrissi il solletico.
《Harry!》 Gridai, ridendo contemporaneamente. 《Per favore... Per...》
《Allora?》 Mi spronò.
《Sii ragionevole》, piagnucolai.
《Io?》 Replicò, divertito.
《Capiscimi!》
《No!》
Risi, ancora. 《Ti... Ti prego...》
Poi si sentì il forte abbaiare di Boris, fuori dalla porta. 《Ti farò sbranare. Lo giuro.》
《Ritratta!》
《Harry...》
Intensificò la tortura e cedetti. 《Okay! Lo faremo come conigli, prometto.》
《Davvero?》
Ruotai gli occhi. 《Sì, sì... Adesso lasciami.》
Tirai un sospiro di sollievo quando mi accontentò. Stremata, rimasi stesa sul letto.
Dio Santissimo!
《Non farlo mai più》, ansimai. Scivolò sul mio corpo, ridendo come il gatto con gli stivali e mi baciò la guancia.
《Adesso abbiamo risolto.》
Questa volta, appena cercò di alzarsi, fui io a trattenerlo.
《Ho un accordo!》
《Di cosa si tratta?》
《Tre figli. Due maschi e una femmina. Vinciamo entrambi.》
Ci pensò per un attimo.《Va bene.》
Tesi il mignolo. 《Giurin giurello e mano sul cuore?》
Lo strinse col suo. 《Giurin giurello e mano sul cuore》, promise.
Deviai il suo sguardo, iniziando a giocare con la sua collanina, il cui crocefisso mi sfiorava il petto. Mi stava baciando, il viso dappertutto. Ora le palpebre, ora le tempie; le gote, tra le sopracciglia, il labbro superiore poi quello inferiore. La sua barba mi solleticava, facendomi sospirare.
《Harry?》
Sfregò il naso contro il mio mentre si reggeva sugli avambracci per non pesarmi addosso.
《Cosa?》
《Tu... Tu lo sai che non sono ancora pronta, vero?》
Poggiò la fronte sulla mia e la bocca carnosa si sollevò all'insù. 《Lo so, amore.》
Gli infilai una mano tra i capelli. 《Però...》
《Però?》
《La quercia, quella nella proprietà... Dovremmo metterci un'altalena.》
Il modo in cui si illuminò...
Dieci minuti dopo facevamo colazione, non prima che Boris ringhiasse contro Harry.
《Quindi le stanze saranno quattro?》 Domandò, alzando gli occhi dal giornale. Annuii mentre mangiavo i cereali.
《Ma non saranno troppe?》 Domandai.
Fece spallucce, incurante. 《Meglio troppe che poche, anche se credo che ingrandiranno il piano perché ci sia spazio anche per i bagni.》
《Non... non staremo esagerando?》
Aggirò il bancone per baciarmi la fronte. 《Solo un po' ma si tu quella con dei problemi per le case grandi.》
Gli pizzicai lo stomaco per dispetto. 《Ho già mal di testa.》
Mi baciò le labbra. 《Mi dispiace ma ancora non hai visto nulla.》
Poi si diresse verso la camera da letto.
《Viv?》 Mi richiamò, una volta alle mie spalle.
《Mmm》, mormorai, poco interessata.
《Se i mocciosi saranno tre, sarò io a decidere i nomi.》
《Li terrò per nove mesi. I nomi sono tra i miei diritti.》
《Scusami?》 Urlò, per farsi sentire.
《Saranno più miei che tuoi.》
《Piccola, io contribuirò saranno tanto miei quanto tuoi.》
《Non chiamarmi piccola, idiota. Non sceglierai i nomi!》
《Vuoi scommettere?》
Quando sentii una grassa risata derisoria, capii. Sì, ci sarebbe stato il secondo round.
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Oggi non ho molto da dire... a parte il fatto che ieri ho fatto una figura di merda allucinante in un locale, sono letteralmente caduta dallo sgabello troppo presa a ridere... per fortuna era lunedì sera...
Se vi va commentate, la One-Shot non alla figura di merda haha

Raccolta One-Shot |Fil rouge #1.5|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora