Raccoglierò i pezzi,
e costruirò una casetta con il Lego
se le cose andranno male potremo buttarla giùLe mie tre parole hanno due significati
Cè una cosa nella mia mente
è tutto per teEd è buio, è un freddo dicembre,
ma ho te che mi dai calore
E se sarai a pezzi, penserò io a rimetterti in sesto
e ti darò riparo dalla furia di questa tempesta in attoSono intoccabile, sono stufo dell'amore
Ti tirerò su quando sarai triste
E dopo tutte le cose che ho fatto
penso di poterti amare di più adessoSono invisibile, sono fuori di testa
Farò tutto per te in tempo
E dopo tutte le cose che ho fatto
penso di poterti amare di più adessoTi dipingerò con i numeri e aggiungerò il tuo colore
Se le cose andranno bene potremo incorniciare il dipinto
e potrò appenderti al muroEd è difficile dirlo, ma io sono già stato qui prima
e rinuncerò al mio cuore
E lo baratterò con il tuoSono intoccabile, sono stufo dell'amore
Ti tirerò su quando sarai triste
E dopo tutte le cose che ho fatto
penso di poterti amare di più adessoSono invisibile, sono fuori di testa
Farò tutto per te in tempo
E dopo tutte le cose che ho fatto
penso di poterti amare di più adessoNon trattenermi
penso che i miei supporti si stiano rompendo
ed è più di quel che potrei sopportareE se è buio in un freddo dicembre,
ho te che mi dai calore
E se sarai a pezzi, penserò io a rimetterti in sesto
e ti darò riparo dalla furia di questa tempesta in attoSono intoccabile, sono stufo dell'amore
Ti tirerò su quando sarai triste
E dopo tutte le cose che ho fatto
penso di poterti amare di più adessoSono invisibile, sono fuori di testa
Farò tutto per te in tempo
E dopo tutte le cose che ho fatto
penso di poterti amare di più adessoSono intoccabile, sono stufo dell'amore
Ti tirerò su quando sarai triste
E dopo tutte le cose che ho fatto
penso di poterti amare di più adesso
Lego house- Ed Sheeran
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《Oh mio Dio!》 Boccheggiò, non appena accettò la video chat su Skype e mi vide. Ero nella cucina del mio bilocale e la webcam era posta in modo tale che ci fosse una perfetta visuale sul bancone e su di me, anche se non ero di fronte al laptop.
Mi morsi le labbra con forza mentre aggiungevo altro formaggio grattugiato nella boule di vetro.
《Non credevo sarebbe mai arrivato questo giorno!》
《Cosa?》 Finsi indifferenza, nonostante le mie guance si fossero arrossate leggermente.
《Viv, allontanati dai fornelli e nessuno si farà male!》
《Dio, come sei divertente》, lo derisi. Mescolai il contenuto della ciotola con una forchetta, finendo gli altri ingredienti.
《Sono serio!》
《Anch'io.》
Per qualche strana ragione ero così negata nel cucinare che chiunque mi conoscesse mi teneva alla larga dal piano cottura. Sinceramente, non mi era mai importato. Era risaputo che non fossi una brava donna di casa.
《Viv.》
《Harry.》
《Ti farai male, ti scotterai o appiccherai un incendio!》
《Hai tanta fiducia in me, eh?》
Rise. 《Ti ho promesso che sarei stato sempre sincero.》
《Sincero, non stronzo》, precisai. Aprii un pensile per prendere una padella e l'olio.
《E comunque, credi sia stupida?》 Continuai, mostrandogli un piccolo estintore comprato appositamente da Nate. Mi aveva detto che non voleva morire giovane.
Scoppiò a ridere, scuotendo il capo.
Ho sempre un piano B!
《Cosa c'è lì dentro?》 Chiese, indicando la boule. Misi la padella sul fornello, sporcandone il fondo con un po' d'olio.
《Dici sempre che non so friggere neppure un uovo, no? Bé... Ho deciso di provare direttamente con le omelette.》
Si sbattè una mano sul viso, non sembrava tanto convinto del successo del piatto.
《Dovresti iniziare con le basi.》
《Cioè?》
《Bollire un uovo.》
Sgranai gli occhi, ridendo. 《Ehi!》 Agitai la forchetta e un attimo dopo mi resi conto della schiocchezza: sporcai il PC di residui di uovo. Arricciai il naso, disgustata, mentre il mio dolce fidanzato sghignazzava come un ragazzino.
Che mi serva da lezione!
《Smettila!》 Brontolai. Pulendo lo schermo e la tastiera del portatile con un canovaccio.
《Non posso farne a meno. Ti guardi intorno come fossi in un campo minato.》
《Farò pratica.》
《Viv, amore, devo dire che sei parecchio carina mentre prepari da mangiare. Molto, molto, carina. Però non è il tuo elemento.》
《Cos' è... Solo tu puoi essere il mago dei fornelli?》
《Esatto.》
Strinsi le labbra per evitare qualche volgarità.
《D' ora in poi non sarà più così!》 Buttai il contenuto della terrina in padella, l'olio sfrigolò per poi schizzare, colpendomi sul polso. Grugnii e piagnucolai come una bambina.
《Non azzardarti a ridere!》 Ordinai, fulminandolo con lo sguardo. Alzò le mani in segno di resa, dopodiché incrociò le braccia al petto.
《Come stai venendo?》 Domandò, curioso. Fissai quella poltiglia che si stava rassondando.
《Che aspetto dovrebbe avere?》 Provai, indecisa. Feci mente locale per ricordare se avessi sbagliato qualche passaggio. Avevo perfino fatto attenzione a non scambiare lo zucchero per il sale.
《Di un omelette.》
《Grazie, intelligentone.》
Si morse le labbra. 《Abbassa la fiamma.》
《Perché?》
《Oh Gesù! Capisci perché mi preoccupo?》 Ribattè. Sbuffai, alzando gli occhi al cielo.
《Ho l'estintore! E comunque sembra che per ora vada bene.》
《Non ci giurerei.》
《Harry! Hai sentito la notizia dell'uomo di New York ucciso dalla sua ragazza? È stato strozzato con un dannato uovo infilato in gola.》
Sollevò le sopracciglia, sfacciato. 《Un crimine efferato.》
《Puoi scommetterci.》
《Viv》, riprese, 《sul serio, da dove è uscita fuori questa storia?》
Mi strinsi nelle spalle, imbarazzata. 《Cucini sempre tu》, bisbigliai.
Sei sempre tu a prenderti cura di me.
《E con questo?》
《Bé》, tossii, 《ho pensato che... che qualche volta potrei farlo io.》
Sorrise. 《Perché?》 Mi punzecchiò. Tossii ancora, evitando di fissarlo.
《Io... io vorrei che qualche volta fossi tu ad avere bisogno di me.》
《Che?》
《Hai capito》, biascicai.
《Viv...》
《Harry...》
《Io ho bisogno di te, sempre.》
No, non come io ho bisogno di te.
《Che... che c'è di male se qualche volta fossi io a preparare il pranzo?》 Mi sentivo a disagio.
Se mi comportassi come una normale fidanzata...
《Guardami.》
《No.》
《Guardami, Viv!》
Avrei voluto sparire. Sospirai, facendo quanto chiesto. 《Senti, tu... tu mi spingi a far cose che non pensavo che avrei mai fatto. La colpa è tua, non mia, quindi non prendermi in giro.》
《Io non-》
《Credi mi piaccia? Essere carina, tenera, zuccherosa? No, Harry! Non sono portata per le cose mielose. Eppure mi basta guardarti e divento una femminuccia e così mi ritrovo a portarti la colazione a letto e comprarti le brioche. Te lo saresti mai immaginato? Io, no. E ho anche un dannato barattolo di marmellata di mirtilli nella mia dispensa perché potresti presentarti qui da un momento all'altro e ti giuro che odio con tutta me stessa vederlo lì ma odio ancor di più il tuo broncio-》
《Vi-》
《La colpa è tua perché penso al futuro, a quando andremo a vivere insieme e sai cosa... Non sopporto trasformarmi in un idiota se mi sorridi ma ti amo. E per una volta vorrei farti provare quello che sento io ogni volta che ti prendi cura di me.》 Rilasciai un respiro profondo, percependo la tensione abbandonare il corpo. Ecco! Avevo bisogno di dare di matto per rilassarmi. Non ero arrabbiata con Harry e non mi piaceva neppure che ogni volta che dicevo di amarlo, dovessi fare una sceneggiata. Tuttora mi sembrava strano essere libera di ammettere i miei sentimenti. Per tanto tempo, anni, non avevo fatto altro che ripeterlo nella mia testa.
Subito dopo la puzza di bruciato mi contorse lo stomaco e capii che l'omelette era buttare. Sbuffai, massaggiandomi le tempie. Gettai tutto nella pattumiera per poi passare a lavare i piatti.
Non avevo chiuso la video chat, adesso davo le spalle alla webcam, eppure nonostante ci fosse uno schermo e molti chilometri a dividerci, sentivo il suo sguardo bruciarmi la pelle come fosse in carne e ossa nella stanza.
Avrei voluto ridere, di me stessa e della capacità di trasformare tutto in tragicomico.
《Due settimane fa avevo la febbre, hai lasciato tutto per correre da me》, proruppe. Abbassai la testa, tenendo le mani coperte di schiuma contro il bordo del lavabo.
《E con questo?》
《Ti prendi cura di me, Viv.》
《Non è la stessa cosa...》
《Mi hai fatto le coccole, sei andata a comprarmi le medicine e mangiato con me il brodo di pollo, anche se ti fa schifo.》
Ridacchiai. 《Ti ho anche aiutato a fare la doccia quando sei guarito.》
Sogghignò. 《Come se ti fosse dispiaciuto!》
《Neanche a te!》
《Tu ti prendi cura di me》, ribadì, 《e lo adoro.》
《Harry?》
《Dimmi.》
《I cibi salati non fanno per me, credo proverò con la pasticceria. I dolci mi ispirano di più.》
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La natura di Viv non cambierà mai, suppongo sia questo il suo bello, no?
Dolce o salato? Io, per quanto mi piacciano i dolci, impazzisco per il salato. Toglietemi il sale e morirò. Voi?
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Raccolta One-Shot |Fil rouge #1.5|
FanfictionChi si appartiene si trova sempre. Harry e Viv hanno passato la vita a rincorrersi, hanno combattuto e hanno vinto. Viv ha rilegato i suoi demoni, anche se crederà sempre che qualcosa andrà storto, e Harry l'ha aspettata. Tra litigi, lacrime, risate...