" Devi smetterla di cercare i perché.
A un certo punto devi lasciar perdere."Sto guidando lungo la strada desolata di RoseVille.
É deserta, con il solo ronzio del motore della mia auto a farmi compagnia.Non ho mai amato guidare di notte, l'oscurità mi mette a disagio e la solitudine della strada accentuava ancora di più la mia ansia.
I fari illuminavano soltanto una piccola parte della strada, lasciando tutto il resto un abisso di tenebre.
I lampioni sporadici, non sono sufficienti ad illuminare l'intero paesaggio di fronte a me.
Il silenzio della notte, culla il mio viaggio di ritorno verso casa.
Sono stata al bar assieme ai ragazzi, e mentre loro si sono trattenuti lì per qualche ora in più, io ho deciso di tornarmene a casa per riposarmi.Oggi é stata una giornata molto impegnativa. Ho lavorato cinque ore al bar e dato che Ethan aveva preso giornata libera, ho corso come una matta.
E ho avuto il test di letteratura e filosofia inglese che mi ha preso giornate intere di studio.Sul ciglio della strada, in lontananza trovo una figura camminare a passo lento.
Ha una felpa nera, come il colore del cielo.
Le mani sono in tasca e la testa é nascosta sotto al cappuccio.I miei sensori di panico si accendono. Un senso di angoscia s'immedesima facendo sì che, con un click, blocchi le portiere al suo esterno.
Ma la parte razionale mi dice che, probabilmente, é soltanto una persona che ha bisogno d'aiuto ed io sarei un incivile a non chiedere, cortesemente, se avesse bisogno di qualcosa.
Rallento a passo d'uomo, tirando giù un piccolo spiraglio del finestrino.
« Hai bisogno di aiuto? » la voce tremolante confonde il mio voler essere ferma e decisa.
Volta il capo verso la mia direzione, fermandosi di colpo.
« Dylan? » freno bruscamente.
« Che ci fai qui, Kimberly? » chiede, tirandosi giù il cappuccio della felpa e scompigliandosi i capelli.
« Cosa ci fai tu, qui. É notte fonda. La tua auto? » Scuote la testa, togliendo la cuffia bluetooth dall'orecchio sinistro.
« Sono venuto a piedi. »
« Da dove? » chiedo ancora, risultando quasi insistente.
« Non ha importanza. » sospiro alla sua risposta fredda.
La smetteranno di essere così enigmatici?Sblocco le sicure. « Sali. Non voglio che torni a casa a piedi. Fa anche freddo. »
Mima un grazie sussurrato, quasi impercettibile.
Ingrano la marcia e continuo a viaggiare.
Il tragitto é ancora lungo. Mancano venti minuti per arrivare a casa mia e quindici a casa dei ragazzi.« Cosa é quella roba lì? » indico con la testa la sacca nera che tiene nella spalla.
Non ricevo alcuna risposta, ma il suo silenzio mi fa capire cosa contiene al suo interno.
« Posso chiederti per quale motivo fate questo per vivere? Ryan é sempre pronto a rispondermi male, spero che almeno tu mi dia delle risposte. Specialmente adesso. » continuo a guardare davanti a me, spannando i vetri.
Il suo naso alla francese ruota da davanti, verso di me e ritorna a guardare dinanzi a sé. « Specialmente adesso? » ride leggermente.
Annuisco. « Si. Insomma, la chiamata che ho ricevuto e tutto il resto. »
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DECEPTIONS
RomanceNella cittadina di RoosVille non succede mai niente d'interessante, questo fino al 31 ottobre del 2016, quando inspiegabilmente, una ragazza scompare dopo essere entrata nella casa degli orrori. Insieme a lei c'era Kimberly Scott, la quale traumatiz...