CAPITOLO 8

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Ryan's Pov.

Sciacquo di dosso il bagno doccia mentre con una mano rado le parti intime.

Chiudo l'acqua ed esco dal box doccia, fasciandomi il bacino con l'asciugamano viola di Kai.

Il mio si é bruciato una settimana fa quando Dylan ha cercato di spegnere il fuoco dei fornelli usandolo.

Prendo una lametta nuova e la schiuma da barba e inizio ad andare contro pelo togliendo i peli della barba che stavano ricrescendo.

Odio la barba.

Prendo un po' d'acqua di colonia e la passo sulla pelle e sul collo e un senso di bruciare si espande nella zona bassa del viso.

Ieri notte ho fatto uno sbaglio ad andare a casa di quella stupida ficcanaso.

Ma so anche di aver sbagliato a dirle quelle cose, ma oramai il danno é fatto e lei non si doveva permettere di parlare così della mia famiglia, senza sapere un cazzo.

Giuro, non la sopporto.

Apro la porta dirigendomi in cucina dove, intorno al tavolo, sono seduti Kai e Dylan mentre mangiano latte e cereali, con gli occhi puntati verso la tv.

Apro il frigo e stappo una birra. Prendo il pacchetto di Marlboro Dark Green al mentolo, le mie preferite, e ne accendo una, sbuffando il fumo davanti a me.

« A che ora sta sera? » alzo lo sguardo verso Kai che in risposta fa spallucce continuando a mangiare come se fosse il suo ultimo pasto.

Si é trasferito qui quando aveva quattro anni, i suoi genitori lo hanno abbandonato nella tenera età e i miei hanno deciso di prenderlo sotto custodia, prima di lasciarmi.

É come un fratello per me, anche se il più delle volte mi fa girare il cazzo e si comporta come un bambino.

« Alle dieci. Baxi vuole vederci al Might prima di fare il nostro solito giro. » annuisco alle parole di Dylan, spegnendo il mozzicone sul porta cenere.

Mi alzo verso la sacca nera poggiata sulla sedia e tiro la cerniera.

« Quante ce ne sono di queste? » prendo in mano tre buste di plastica con dentro piccole porzioni di Lemon Haze, Gorilla Glue e Widow.

« Circa cinquanta. E questa volta cerchiamo di non farci fottere i soldi. » Tre sere fa due ragazzi di altre gang hanno spacciato nel nostro blocco.
Ci hanno fottuto quattro mila bigliettoni, soldi che dovevano andare tutti nel portafoglio di Baxi.

Dubito che sta sera sarà cordiale con noi.

Sospiro rumorosamente salendo in camera.
Mi vesto frettolosamente e digito un messaggio a Suki.
Nemmeno il tempo d'inviarlo che accetta con un pollice in su.

Ho bisogno di scopare, scaricare la tensione.

Monto sulla mia bambina e sfreccio via lasciando una nuvola di fumo alle mie spalle.

Esco dal corpo tremante della rossa sotto di me.

Sfilo il preservativo umido e lo lancio nel cestino. Accendo una sigaretta e chiudo i jeans con il bottone.

« Che fai? Non rimani? » cerca di baciarmi ma la blocco dalle spalle fulminandola con lo sguardo.

« Basta, Suki. Non provare mai più a baciarmi, mi hai capito? » le stringo i polsi e lei rotea gli occhi, buttandosi di schiena sul materasso.

« Questa tua stupida regola. Sono due anni che scopiamo, e non mi hai mai sfiorato le labbra, nemmeno per sbaglio. » si lamenta mettendosi le mutandine in pizzo rosa.

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