CAPITOLO 22

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"Negli scacchi si chiama Zugzwang, quando l'unica mossa possibile é non muoversi."















Il lenzuolo bianco avvolge il mio petto, coperto solo da un velo di seta.

Il pigiama di Clare é così morbido che sembra di dormire su una nuvola.


Apro gli occhi con cautela. Ho le ciglia completamente attaccate.
Devo smetterla di andare a letto truccata o un giorno mi cadranno definitivamente.

Mi tiro su con i gomiti e cerco di fianco a me Clare, ma il letto é vuoto.

Una fitta alla testa mi costringe a ributtarmi sul cuscino, mentre con la mano roteo lentamente sulla tempia.


Che dolore.

Rimango a fissare il soffitto per altri dieci minuti e in un batter d'occhio ricordo tutto ciò che é successo ieri.

Alcool.

Camera.

Ryan.

Cazzo, ho baciato Ryan Anderson.

Non va bene, non va per niente bene.
Salto su di scatto, e un colpo di luce attraversa i miei occhi.




« Cazzo. »  mugugno di dolore.

Infilo le pantofole e scendo le scale.
Accendo la luce della cucina, apro lo sportello e prendo un bicchiere, verso dell'acqua e butto un'aspirina, aspettando che si sciolga.


Scosto la tenda.
Il tempo non é dei migliori.

Delle nuvole nere ricoprono il cielo, tra poco piove.

Fortunatamente non devo lavorare e per quanto riguarda le lezioni, fino a lunedì sono libera.

Essendo sabato, credo che starò tutto il giorno a guardarmi SmallVille.

L'orologio segna le undici, e Aria non é ancora tornata.
Le scrivo un messaggio veloce per accertarmi che sia tutto okay, e preparo uno snack pre pranzo.

Biscotti alle gocce di cioccolato e un succo all'arancia rossa.

Mi accoccolo sul divano e premo play, beandomi della magnifica vista di Clark Kent.

Ho così tante cose che mi ronzano per la testa, che mi resta quasi impossibile seguire i dialoghi alla tv.

Devo scrivere un articolo per il giornale. Entro mercoledì mattina il Signor Cooper lo vuole, oltre al mio, anche quello di Cody.

Devo ancora iniziare a studiare la lezione di letteratura che ho perso qualche giorno fa, e in più Ryan.

É un chiodo fisso nella mia testa.
E per quanto io cerchi disperatamente di non pensare alla sua faccia, lui puntualmente spunta come un fungo tra i miei pensieri.


Lo detesto.
E detesto ancora di più me stessa per essermi lasciata abbindolare dall'alcool.
Arrivata q questo punto dovevo esserne consapevole che io non reggo assolutamente l'alcool, e sopratutto non so mai cosa posso combinare una volta che si mischia al mio sangue.

Beh, ora lo so e non accadrà più.
Non berrò mai più.

Accendi il computer e apro la casella di Word.

É sempre difficile trovare un titolo ad ogni articolo, specialmente se uno dei tuoi articoli può finire nel giornale locale.


Non sempre succede, ma se svolgo un ottimo lavoro, potrò essere tra i pochi fortunati ad avere un giornale tutto mio.

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