Per andare d'accordo con tutti basta non averci niente a che fare.
- Charles BukowskiÉ passata circa una settimana dalla sera dell'allerta tornado e fortunatamente non ha fatto danni gravi.
Si é limitato solamente a spogliare gli alberi dalle poche foglie che rimanevano sui rami, dovuta alla stagione autunnale e ad alzare di qualche centimetro il livello del fiume della città.
Percorro il corridoio del College a passo svelto.
Tra sette minuti inizia la lezione di laboratorio scientifico al terzo piano ed io mi ritrovo ancora al piano terra.Arrivo finalmente al portone principale e con un fianco spingo nel pulsante verde per far sì che si apra.
L'aula si trova alla fine del corridoio e fortunatamente la professoressa Maxim non è ancora arrivata, poiché davanti alla porta ci sono ancora delle ragazze a parlare.Le sorpasso, entrando velocemente e posizionandomi nella penultima fila accanto alla finestra.
Non amo particolarmente stare ai primi posti, a meno che non si tratti della lezione di letteratura e filosofia.
Appoggio sul banco il libro e la penna blu, prendo una ciocca di capelli e inizio a giocarci, guardando fuori dalla finestra.
«Quindi ragazzi, lo studio della mobilità di una specie batterica, possiamo effettuarla in due modi.» Continuo a scrivere nel mio bloc-notes le parole della professoressa, mentre con il gesso scarabocchia disegni alla lavagna.
«Sicuramente tramite microscopio utilizzando la tecnica della goccia pendente o altrimenti tramite l'utilizzo di terreni semisolidi, ma questo lo vedremo la prossima volta. » la campanella risuona, concludendo così l'ora della lezione.
Raccolgo il materiale e mi dirigo fuori, dove ad aspettarmi trovo Evelyn intenta a litigare con la macchinetta del caffè.
«Stupida, stupida, stupida.» il piede entra in contatto con il ferro, costringendola a saltellare zoppicando dal dolore.
«Seriamente stai litigando per un caffè? Hai un intero bar a tre passi da qui.» le afferro il braccio portandomelo sulla spalla.
Sbuffa sistemandosi la camicetta nera e raccogliendo da terra il suo zaino.
«Mi ha rubato i soldi, é da questa mattina che cerco di prendere un caffè ma ovviamente il bar era pieno ed io ero in ritardo per la prima lezione e le macchinette erano tutte occupate.» piagnucola uscendo in cortile
«Ho bisogno di caffeina, capisci?» mi cinge le spalle con le mani fissandomi negli occhi facendomi così scoppiare a ridere.
Sono un'adoratrice del caffè, ma riesco benissimo a sopravvivere senza per molti giorni.
Entriamo dentro al Clark's Café e ci posizioniamo in uno dei tavoli liberi.
Mando un messaggio a Clare dicendole di raggiungerci e aspettiamo il cameriere che ci venga a dare il listino del menù.Il locale é sempre stato molto accogliente, anche se rispetto a due anni fa é cambiato quasi tutto.
I tavoli e le sedie non sono più di un color grigio topo ma sono rivestite di un rosso acceso.
Il bancone é raddoppiato, il soffitto é decorato con lampadari luminosi e in vetro che emanano un calore familiare e il giallo chiaro delle pareti da un tocco in più rispetto al bianco ospedaliero di prima.Il cameriere é pronto per prenderci gli ordini, ha aspettato che arrivasse anche Clare.
Tira fuori il suo taccuino e la matita e segna il nostro ordine.Evelyn ha preso un doppio caffè, amaro con una fetta di cheese cake ai frutti di bosco.
Clare un cappuccino e due biscotti al cioccolato ed io mi sono limitata a prendere un the verde anche se muoio di fame.

STAI LEGGENDO
DECEPTIONS
RomanceNella cittadina di RoosVille non succede mai niente d'interessante, questo fino al 31 ottobre del 2016, quando inspiegabilmente, una ragazza scompare dopo essere entrata nella casa degli orrori. Insieme a lei c'era Kimberly Scott, la quale traumatiz...