-21- Her personal war

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Hermione Granger indossava un completo da strega verde bottiglia nuovo e si era già pentita di aver fatto quella scelta.

Quel colore la faceva sembrare più pallida di quanto già non fosse e lei non voleva apparire ne' pallida, ne' sofferite ne' nulla del genere.

Soprattutto non davanti ai suoi genitori, che erano stati convocati d'urgenza al Ministero.

L'Ufficio era piccolo, situato sotto terra, sapeva di umidità nonostante il delicato profumo di incenso al benzoino. La segretaria stava raccogliendo la sua deposizione.

Alla fine gli adulti erano entrati in quella faccenda.

Il padre di Hermione aveva sbraitato sulla faccia esterrefatta ed addolorata del direttore dell'Ufficio per la tutela dei maghi minorenni. La signora Granger aveva sbraitato e poi pianto di rabbia.

Il signor Granger si era rifiutato di incrociare lo sguardo di sua figlia e quest'ultima aveva percepito un che di sinistro in quella novità.

Avevano chiesto ad Hermione Granger se intendeva denunciare lord Lucius Malfoy.

Era le legge. Se lei avesse risposto 'no', con ogni probabilità nonostante tutto nessuno avrebbe potuto far niente.

Il problema era che a quanto pareva, procedere era comunque sconsigliato.

"Io... io vi sconsiglio di procedere, in questo senso."

E il capo di quell'Ufficio, un signore sulla sessantina con occhi molto vividi dietro le lenti, aveva scrutato da capo a piedi i babbanissimi signori Granger.

Hermione aveva sentito lo stomaco farsi pesante come piombo e poi scivolarle giù, giù fino alle caviglie.

Non che in fondo non se lo fosse aspettato, lei.

"Quello che voglio dire, é che prenderemo la denuncia della signorina Granger e metteremo agli atti i fatti gravissimi che l'hanno vista protagonista...ma..."

"Ma?!"

Aveva incalzato un furibondo signor Granger.

A quel punto, l'anziano mago dietro la scrivania aveva abbassato con un colpo di bacchetta le tapparelle di tutte le finestre dell'ufficio, con un ulteriore piccolo movimento del polso aveva fatto scattare la serratura. Poi si era chinato verso i Granger, come se tutte quelle precauzioni non fossero abbastanza.

"Perché l'estate scorsa c'è stato un colpo di stato, e il Ministero non é più il Ministero."

Qualcosa degli avvenimenti dell'anno precedente i Granger sapevano, ma era stata la signora Granger a diventare pallida come il muro di calce dietro di lei, perché a sua madre Hermione aveva svelato i dettagli salienti e fornito la sua precisa idea degli eventi in corso.

"Vuole dire... che quell'uomo, quel Lucius é uno dei sostenitori di..."

Il mago dietro la scrivania aveva fulminato la signora Granger con un'occhiata molto eloquente.

"Oh mio Dio."

La signora Granger si era finalmente lasciata andare, nascondendo il volto tra le mani.

Poi, finalmente, oltre il ticchettio metodico della macchina che formalizzava la sua deposizione, era sceso il silenzio.

Silenzio che Hermione si aspettava non durasse a lungo, ma si perse prima nel rumore metodico dei tasti, come se potesse regalarle attimi di beata sospensione e pace.

"Perché non ci hai detto almeno di quel ragazzo...Draco?" La voce del signor Granger tradiva una collera senza quartiere.

Hermione deglutì. Certo, ovvio. Hermione aveva dovuto raccontare tutto dal principio, compreso il pretesto che l'aveva portata dritta dritta nella residenza di famiglia dei Malfoy.

You Must be Miss GrangerDove le storie prendono vita. Scoprilo ora