"Ma signora Malfoy...."
"Signora Malfoy un cazzo!"
La porta sbatté sulle facce sconvolte della esigua scorta Ministeriale. Era stato un errore chiamarla. Non gliene fregava niente di quella scritta nell'angolo superiore del soffitto e neppure della scritta lungo tutto il muro di cinta.
Narcissa Malfoy volò lungo il corridoio, poi nella camera da letto padronale, dalla quale emerse pochi istanti dopo con una grossa sacca stretta al petto.
Si era appena spostata nella camera da letto che a volte occupava da sola quando suo marito apparve sulla porta.
Narcissa Malfoy lo ignorò di proposito, o forse no. Era intenta a selezionare rapidamente il contenuto di una cassettiera. L'anta dell'armadio si spalancò da sola con un suono sinistro, sputando fuori qualche completo da strega.
Lucius Malfoy era nel riflesso della specchiera, le mani in tasca, una guancia rossa come il tramonto.
Erano stati mandati uomini di fiducia del Ministero, uomini dalla parte giusta che lo avevano guardato con timore e soltanto timore e si erano subito fiondati a pulire il muro esterno della casa.
Uomini ai quali sua moglie aveva appena sbattuto la porta in faccia, rifiutando le loro premurose offerte di un guaritore del San Mungo, quando le avevano fatto notare che sembrava - ed era - fuori di se'.
Narcissa Malfoy era pallida come un cencio lavato ma aveva la furia di un uragano. Suo marito era rimasto semplicemente azzerato dal suo linguaggio.
Per Narcissa non era una cosa all'ordine del giorno. Non le aveva mai sentito dire una parolaccia prima di allora. Prima ancora di poter reagire al suo schiaffo, tra l'altro, il Ministero aveva bussato alla porta.
"Si può sapere dove hai intenzione di andare?"
"Cazzi miei!"
Ma lui la afferrò per un braccio quando le passò davanti per uscire dalla stanza. Fu un grave errore.
Narcissa Malfoy si ritrasse come un gatto impazzito. Lord Malfoy - che sudava freddo ma non l'avrebbe ammesso ad anima viva, ne' tanto meno l'avrebbe lasciato trapelare - la contemplò raccogliere le scarpe ed infilarsele.
La seguì lungo il corridoio e senza averne l'aria bloccò con un cenno della Bacchetta la porta d'ingresso.
Se Narcissa se ne fosse resa conto la situazione sarebbe peggiorata, ma la donna era troppo occupata a strappare un mantello dal guardaroba lungo le scale.
"Pensavi forse che non avremmo incontrato alcuna opposizione?"
Narcissa Malfoy si bloccò, voltandosi a guardare il marito. Lui sorrideva o almeno così le parve. Magari era l'ombra di un sorriso sul suo volto beffardo, tranquillo.
"Ovviamente il Ministero non é ancora del tutto nelle nostre mani, ecco perché quel pidocchioso ufficio Auror é stato informato dell'accaduto, perché qualche schifoso traditore ha fatto uscire la Gazzetta in quelle condizioni. Mi hanno informato che erano già partiti per arrestarmi, sai? Li ho evitati per un pelo, questa mattina ad Hogwarts."
Se questo avrebbe dovuto sortire una qualche reazione o cambiamento in Narcissa non lo stava facendo. La donna continuava a guardarlo come se le sfuggisse un dettaglio fondamentale, come se suo marito di colpo parlasse per enigmi.
Lucius si cullò nel solito, piacevole senso di sicurezza. In genere quando Narcissa aveva quell'espressione, lui riusciva sempre a darle la spiegazione che la sua acuta mente cercava.
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You Must be Miss Granger
FanfictionLucius sorrise crudelmente, Hermione Granger si riempì di un mesto luccichio sardonico. "Piccola, sporca....!" Ma Hermione Granger - che aveva imparato a sue spese a non fare più incantesimi per rabbonire o soggiogare quell'uomo - decise di...