Hermione ormai aveva agganciato quei pallidi occhi grigi. Lucius non le concesse che quella frazione di secondo, ma le bastò.
"Wow." Il sangue era già sparito, così come gli effetti del colpo di Lady Malfoy. Lucius ebbe il guizzo di un sorriso per sua moglie.
"Immagino che tu ti senta soddisfatta, adesso. Agire come una pescivendola babbana sì che é decoroso, signora Malfoy."
Se il velato insulto avrebbe dovuto farle perdere le staffe, non accadde. Narcissa Malfoy si limitò ad irrigidirsi, ma non offrì a suo marito nient'altro. Forse Lucius non lo stava neppure cercando, quel combattimento era finito.
L'uomo girò sui tacchi ed uscì dalla stanza segreta.
Ma Hermione aveva visto la verità nei suoi occhi.
Quello era forse addirittura peggio dell'esilio forzato sulle Alpi, essere al Malfoy Manor in quella precisa circostanza.
Poteva essere stato ridotto ad un nulla tremante da Voldemort, Lucius, ma avrebbe fatto di tutto pur di farli ballare al ritmo della sua musica.
Hermione Granger rabbrividì, ed immediatamente pensò al suo baule, che conteneva abiti freschi e puliti. Chiuse gli occhi e fece un respiro profondo, quando li riaprì era sola nella stanza, la porta nascosta incorniciava solo il salone adiacente, vuoto.
Forse era perché la tensione stava scemando, forse perché finalmente era sola, padrona del campo e per il momento vincitrice. Hermione sentiva un gran freddo.
*
Il sole, dietro un velo di nubi, tramontò e lasciò spazio ad una sera insolitamente gelida. Hermione Granger non si stupì affatto della mancanza di lettere da parte di Harry e Ron, ma dopo tanti anni di amicizia la cosa la spaventava. Sperava con tutto il cuore che i due ragazzi non intendessero replicare l'impresa delle Alpi, non al Malfoy Manor.
Guardò la Gazzetta del Profeta aperta sulla scrivania della stessa stanza da cui Narcissa Malfoy l'aveva strappata poche ore prima. Per lei, Hermione, la nomina definitiva a Ministro della Magia di Pius O'Tusroe aveva avuto un'aura sinistra, per Draco Malfoy invece non si trattava solo di 'aura'.
Il ragazzo - che l'aveva aspettata lassù per tutto il tempo - la raggiunse da dietro e la abbracciò all'altezza della vita. Hermione percepì scioltezza, ardore nei suoi movimenti.
"Pius O'Tusroe era... era con tutti gli altri, nel corso dell'ultimo incontro, é un Mangiamorte."
Mormorii terrorizzati, quelli dei due ragazzi.
Hermione ricordò quello che aveva sentito al Ministero, quando aveva coltivato l'illusione di poter denunciare Lord Malfoy per le sue azioni.
Si, dunque. Quell'insediamento ufficiale non era che la pennellata finale all'arazzo del colpo di stato.
"Dove sei stata?"
"In... in una stanza segreta all'interno delle mura del vostro salotto. Potevo vedere e sentire tutto. Voldemort era infuriato..." Draco rabbrividì, istintivamente, nel sentire quel nome. Hermione Granger rabbrividì perché sapeva esattamente cosa dire a Draco Malfoy.
"Lui vuole qualcosa da te, ma si é rifiutato di dirlo a tuo padre. Ne parlerà direttamente con te."
Non gli disse altro, Hermione Granger. Non era necessario, non in quel momento. Aveva la sensazione che qualsiasi cosa Voldemort volesse da lui, per Draco si sarebbe rapidamente trasformata in una priorità assoluta.
*
"Tiger e Goyle al cancello tra venti minuti."
Il cucchiaio ricadde nel piatto con un tintinnio, l'unico suono in quel silenzio tombale.
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You Must be Miss Granger
FanfictionLucius sorrise crudelmente, Hermione Granger si riempì di un mesto luccichio sardonico. "Piccola, sporca....!" Ma Hermione Granger - che aveva imparato a sue spese a non fare più incantesimi per rabbonire o soggiogare quell'uomo - decise di...